La mappa qui sotto mostra i risultati, quartiere per quartiere, del primo turno delle comunali di Roma, e ci permette di fare alcune interessanti analisi sui trend del voto nella capitale d’Italia. Roma ha tante zone diverse con le proprie peculiarità. In questa elezione possiamo leggere i risultati attraverso tre assi: voto del centro/voto delle periferie, voto dei quartieri alto reddito/quartieri a basso reddito (le due cose precedenti non coincidono), voto storico di sx/di dx,
Cominciamo dal candidato del centrodestra, Michetti prevale al primo turno in quasi tutte le zone di periferie, con picchi nel municipio 6, delle torri (+21 su Gualtieri), e nel municipio X, più nelle zone interne, Acilia, ostia antica, castel Fusano, che a Ostia vera e propria, dove è si primo ma non con troppo vantaggio sulla Raggi. Michetti è forte anche nella zona esterna dei municipio XV, storico municipio di destra, ma un po’ nella periferia di tutti. Prevalere in periferia però nel caso del candidato del centrodestra non significa prevalere nei quartieri dai redditi più bassi, infatti se in quelli più periferici Michetti ha decisamente sfondato in quelli più popolari/multietnici e semicentrali Gualtieri si è difeso, e i risultati sono stati simili alla media cittadina (Centocelle) o Gualtieri ha addirittura prevalso (come al Pigneto). Per riassumere quindi Michetti va bene in periferie e nelle zone storicamente di destra, il suo andare bene nelle zone a reddito più basso è in parte conseguenza del suo andare bene in periferia.
Dicevamo Gualtieri, a lui spetta la parte del voto storico di sinistra. Il candidato PD si mostra forte negli storici quartieri popolari, ora in parte benestanti, o nelle zone storicamente di sinistra del centro storico, o nella zona universitaria. Quartieri come la Garbatella, ostiense, equilino, san lorenzo, Tuscolano, zona san giovanni, e di conseguenza va quindi bene nel municipio 8, nel municipio 1 (principalmente a Monti e Trastevere, quest’ultima anche zona della movia), nel 7 e anche nel 12 (forte anche a Gianicolense). Gualtieri quindi va in prima battuta bene nelle zone storicamente di sinistra. Escluse queste soffre sia nelle zone a reddito più alto (da Calenda) sia in quelle a reddito più basso non di sinistra (da Michetti), resistendo bene invece nelle zone semicentrali.
Il consenso di Carlo Calenda si concentra principalmente nel centro città, e più in particolare nelle zone più ricche della città, cioè prima di tutto nel municipio 2 (Parioli, Tieste, Pinciano) , poi nel municipio 1 (in particolare Spagna -20 settembre, Parione, Prati), e nelle zone attigue, come ad esempio la parte più centrale del municipio 15 (Fleming – tor di quinto), che anche se in altro municipio è da considerare a tutti gli effetti centro città. Calenda vince anche in altre zone molto ricche di Roma, come l’EUR e il quartiere Trionfale. Il consenso di Calenda più di quello di tutti gli altri sembra correlato alla variabile del reddito medio delle varie zone. In tutti i quartieri più poveri invece il candidato di centro va molto male, anche se soffre di più in quelli più periferici (esempio, fa il 15% a Pietralata, il 12% a Centocelle, ma meno del 10% nel municipio 6)
La Raggi prevale in pochi quartieri, tra cui gli storici San Basilio, dove Gualtieri ha chiuso la campagna del primo turno, e Don Bosco. Molto più forte della media cittadina anche ad Ostia, dove però come già detto ha prevalso Michetti. In generale si difende bene nelle zone dai redditi medio/bassi, e in particolare in quelle in cui non c’è storicamente una forte connotazione politica, e quindi Michetti, ma anche Gualtieri, non monopolizzano tutto il consenso
Ballottaggio? Tre contro uno!
Passando al ballottaggio, la sfida diventa una sorta di tre contro uno, con sfumature diverse tutti gli elettorati che non erano quello di Michetti prediligono al ballottaggio Gualtieri, anche se in quello della Raggi c’è anche molta astensione, e in quello di Calenda, specie nelle zone centrali, una minoritaria ma presente convergenza anche su Michetti.
Lo vediamo ad esempio a San Basilio, quartiere vinto al primo turno dalla Raggi, dove Michetti aveva 9 punti di vantaggio su Gualtieri e Calenda era quasi ininfluente. Qui al ballottaggio Gualtieri prevale di 10 punti. Anche al Tiburtino/Casalbertone si nota un effetto simile, Calenda quasi ininfluente, Michetti con 5 punti di vantaggio su Gualtieri al primo turno e la Raggi forte. Al secondo vince Gualtieri di 20 punti, mostrando chiaramente come la maggioranza dell’elettorato della Raggi sia andato su di lui, almeno qui. Il “tre contro uno” si vede bene anche al centro, al Pinciano ad esempio, quartiere vinto da Calenda col 48% e con Michetti 10 punti avanti a Gualtieri al primo turno, al ballottaggio Gualtieri recupera e prevale di 6 punti. Una parte di Calenda sicuramente è finita anche su Michetti, altrimenti il divario sarebbe stato più ampio, ma la gran parte è sicuramente andata su Gualtieri. Si verificano cose simili in molte zone del mun. 2 e dell’1 dove ha prevalso Calenda, ai Parioli ad esempio Michetti +7 al primo turno diventa Gualtieri +13.
E infine il “tre contro” uno si vede anche bene guardando le poche zone dove Michetti ha prevalso al ballottaggio, queste sono tutte zone in cui il candidato del centrodestra aveva un largo consenso al primo turno. Come in tutto in municipio 6, con Michetti che qui aveva il suo massimo vantaggio su Gualtieri, +21 contro una media cittadina di +3, e che al secondo turno è stato l’unico municipio in cui il candidato del centrodestra sia riuscito a prevalere sullo sfidante. E infine in tutte le Zone dove Gualtieri era davanti già al primo turno finisce quasi con delle maggioranze bulgare, un esempio su tutti, lo storico quartiere della Garbatella, primo turno Gualtieri +17 punti su Michetti, al secondo turno finisce con Gualtieri avanti di ben 47 punti!
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