Dopo le elezioni in Liechtenstein del 5 Febbraio, cominciamo finalmente ad entrare nel vivo di quest’anno elettorale. Vediamo gli appuntamenti elettorali che ci aspettano da qui ad inizio Marzo e le novità delle ultime due settimane.
Elezioni politiche e presidenziali in Ecuador Domenica 19.
Dopo dieci anni al potere, scade il mandato di Rafael Correa, il carismatico leader populista della sinistra nazionalista. Correa ha promesso che e si ritirerà dalla vita politica almeno per i prossimi 4 anni.
Otto i candidati in lizza, vediamo i quattro principali:
Lenin Moreno: ex vicepresidente di Correa dal 2007 al 2013 costretto su una sedia a rotelle a causa di uno sparo nel corso di una rapina, appoggiato dall’Alleanza PAIS (sinistra nazionalista). il partito di Correa. Ex rappresentante speciale dell’ONU per i diritti dei disabili è una figura deciamente più moderata di Correa, ma ha molto meno carisma e seguito popolare. E’ attualmente in testa in tutti i sondaggi di opinione con circa il 30-35% delle preferenze.
Guglielmo Lasso: imprenditore, ex candidato presidenziale nel 2012 è Leader del Movimento CREO (liberali di centro-destra). Ha promesso che se veràà eletto butterà fuori Assange dall’amabasciata dell’Ecuador a Londra. I sondaggi lo danno in seconda posizione dopo Moreno con circa il 20% delle intenzioni di voto
Cynthia Viteri: esponente di punta del Partito Social Cristiano (PSC, destra democristiana), ex candidata presidenziale nel 2006, ha una lunga esperienza politica alle spalle ed è sempre stata una fiera avversaria di Correa. I sondaggi la danno terza a breve distanza da Lasso.
Paco Moncayo: ex generale ed ex sindaco della capitale Quito, è candidato dalla Izquierda Democratica (socialdemocratici) storico partito Ecuadoriano molto forte negli anni ’80. I sondaggi lo danno intorno al 10% quindi difficilmente potrà arrivare al ballottaggio.
L’esito delle elezioni è ancora molto incerto. Le case sondaggistiche sono legate ai partiti e danno risultati molto discordanti. Per vincere un candidato raggiungere la soglia del 40% con un distacco dal secondo candidato superiore al 10%, altrimenti si va al ballottaggio tra i primi due.
Elezioni suppletive in Gran Bretagna
Il 23 Febbraio avranno luogo 2 by elections nei collegi di Copeland e Stoke-on-Trent Central. I due collegi sono entrambi tradizionalmente laburisti (il Labour vince ininterrottamente da decenni) e sostanzialmente abitati da esponenti della classe lavoratrice In entrambi i casi il deputato locale si è dimesso per andare a lavorare altrove ed era in contrasto con la nuova leadership.
Nel referendum entrambi i collegi ha vinto nettamente il Leave (Stoke e’ il centro urbano dove ha fatto meglio), e il Labour ha piazzato due candidati che durante il referendum erano fortemente pro-Remain.
A Copeland la sconfitta del Labour è data per quasi certa. A vincere dovrebbero essere i Tories. A Stoke la sconfitta è data per molto probabile e in questo caso potrebbe risultare vincitore l’UKIP, che candida il suo leader (Nuttall).
Elezioni Presidenziali (indirette) in Somalia.
Mohamed Abdullahi Mohamed, meglio conosciuto come Farmajo, è il nuovo Presidente della Somalia. È stato eletto al ballottaggio con 184 voti, superando l’attuale capo di Stato Sheikh Mohamud, che si è fermato a 97 preferenze. Farmajo possiede doppio passaporto somalo e americano ed era già stato Primo Ministro dal 2010 al 2011. Dopo 25 anni di guerra civile nel Paese, prima a causa dei Signori della Guerra e ora per la presenza jihadista di Al-Shabab, la nomina di Farmajo (così detto per il suo amore per il formaggio, che i Somali hanno conosciuto durante la dominazione italiana) potrebbe aprire una nuova stagione che ha come obbiettivi principali la lotta alla corruzione e la sicurezza nazionale. La votazione del parlamento somalo (275 deputati e 54 senatori) si è tenuta in un hangar blindato all’interno dell’aeroporto di Mogadiscio per paura di attentati da parte dei terroristi di Al Shabaab.
Il Presidente uscente Sheikh Mohamud è un Islamico moderato, e ha fondato nel 2011 il Peace and Development Party, espressione politica di Al-Islah, la versione Somala dei Fratelli Mussulmani. Farmajo, invece, è sempre stato un esponente di primo piano della comunità somala negli USA. Ha fondato nel 2012 il Tayo, partito laico e liberale, guidato adesso da una donna, Maryam Qaasim, medico ed ex ministra del suo governo.
Molti deputati e senatori presenti all’elezione risiedono negli USA e potrebbero adesso avere problemi a tornare a casa a causa del decreto di Trump che vieta l’ingresso ai cittadini Somali.
Aggiornamento sulla crisi politica in Macedonia.
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