Data prevista: 13-15 Marzo 2020 Nuova data: 14-15 Novembre 2020
Annunciato nel novembre del 2019, gli Stati generali (una formula – infelice – utilizzata anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Villa Pamphilj lo scorso giugno) altro non sono che il congresso del Movimento 5 Stelle, alle prese con una crisi interna iniziata sin dal cambio di alleanza tra la Lega di Matteo Salvini e il Partito Democratico di Nicola Zingaretti. Non c’è stata però un’elezione di un Capo politico, il leader del M5S, bensì una riorganizzazione interna, sotto vari punti di vista.
Si è scelto dunque di affidarsi a una partecipazione plurale (dei tavoli tematici, in gergo politico) per una revisione dell’organizzazione dei 5 Stelle sui temi che più hanno creato discussione al suo interno, tra cui l’alleanza con il Partito Democratico, la crisi nella leadership di Luigi Di Maio culminata con le sue dimissioni alla fine dello scorso gennaio, e le incertezze sulla necessità di dover partecipare a ogni singola elezione – riflessione che nacque prima delle elezioni regionali in Calabria – oppure sul terzo mandato o ancora sulle alleanze strutturali con altre forze politiche.
Inizialmente previsto per il 13-15 Marzo e poi posticipato una prima volta per il 7-8 Novembre e poi rinviati ancora una volta per il 14-15 Novembre, gli Stati generali sono la conclusione di una serie di incontri online iniziati a fine ottobre tra i gruppi provinciali e regionali. Al termine della kermesse è stato approvato un documento conclusivo, a cui poteva essere derogata la possibilità di porre ai voti temi particolarmente dibattuti.
Due temi intrinsecamente collegati sono il limite dei due mandati e il rapporto con la Casaleggio Associati, che gestisce il sito Il blog delle stelle e conseguentemente la formazione delle liste. Davide Casaleggio, che ha espresso più volte un parere contrario a una deroga sul limite dei due mandati, in nome del padre Gianroberto, si ritrova a dover gestire un gruppo parlamentare composto da persone che non potrebbero più essere ricandidate alle prossime elezioni politiche proprio in virtù delle regole autoimposte dal movimento. Invece, se il Movimento 5 Stelle riuscisse a disporre autonomamente della formazione delle liste, come qualunque altro partito, sarebbe molto più facile derogare alla regola dei due mandati. I gruppi territoriali, durante gli Stati generali, hanno spinto per il rispetto di questa regola, mostrando non a caso che la spaccatura nel partito è tra governisti e “movimentisti” legati ai vecchi Meetup, rivelandosi alleati preziosi per gli scopi di Davide Casaleggio e anche di Alessandro Di Battista, per ragioni differenti. Non a caso, durante gli Stati generali tutti hanno difeso a parole il rispetto della regola dei due mandati, incluso Luigi Di Maio, pur di evitare lo scontro frontale in un momento cruciale per il futuro del movimento, rimandando il tutto in un secondo momento.
Gli Stati generali però non sono ancora terminati: attualmente sono in discussione gli approfondimenti tematici mentre la conclusione è prevista per la fine di gennaio 2021, con la nomina dei membri dell’organo collegiale, che dovrebbe essere composto da cinque persone nominate secondo criteri ancora da definire, e i capigruppo di partito della Camera, del Senato e del Parlamento europeo.
Sinistra Italiana
Data prevista: 20-22 Marzo 2020 Nuova data: 30-31 Gennaio e 1-2 Febbraio 2021
Le ultime elezioni europee hanno segnato in maniera indelebile il partito, non solo per l’insuccesso della lista La Sinistra, a cui Sinistra Italiana ha preso parte assieme a Rifondazione Comunista ed ÈViva, ma soprattutto per la cosiddetta «onda nera» della Lega di Matteo Salvini. Date le premesse, sembra essere venuta meno infine la pregiudiziale anti PD favorendo il dialogo per un’alternativa unitaria di coalizione alla «destra nazionalista e radicale», almeno a detta di Nicola Fratoianni – che al precedente congresso di SI del 2017 fu tra i principali oppositori a un’alleanza con il Partito Democratico.
Nel frattempo, a seguito delle dimissioni di Fratoianni dalla segreteria, il percorso congressuale del partito è ufficialmente iniziato con l’Assemblea nazionale del 12 Ottobre 2019, a cui ha fatto seguito l’Assemblea nazionale del 15 Febbraio 2020, tenutasi a Roma. Dal titolo “Un mondo giusto ha un cuore rosso e verde”, vi hanno preso parte tra gli altri Nichi Vendola, Massimiliano Smeriglio, Massimo Zedda, gli ex M5S Lorenzo Fioramonti e Paola Nugnes e infine la Vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein, che soltanto quindici giorni prima con la lista Emilia-Romagna Coraggiosa aveva ottenuto il maggior numero di preferenze per un candidato nella storia della regione.
Durante l’assemblea non sono dunque mancati i riferimenti all’esperienza della Schlein. Molti gli auspici per una “Coraggiosa” nazionale, ossia un partito rosso-verde che riunisca sotto un’unica bandiera gli ambientalisti, i pezzi della sinistra e i fuoriusciti grillini. L’appello è però rimasto inatteso per la sopraggiunta emergenza sanitaria nazionale, che ha impedito lo svolgimento della fase finale del congresso. Peraltro, la stessa Schlein ha ammonito che non basta ripresentare lo stesso simbolo per ottenere lo stesso successo, rimarcando l’importanza di un continuo coordinamento tra soggetti.
Come già accennato, la pandemia ha sospeso i lavori, previsti per il 20-22 Marzo del 2020, e la carica di Segretario è stata affidata pro tempore lo scorso aprile a Nicola Fratoianni. L’Assemblea nazionale del 29 Novembre 2020 ha infine approvato la disponibilità a indire il congresso attraverso delle votazioni online, individuando nella data del 30 e 31 Gennaio 2021 la fase di discussione del Congresso e quella dal 1 al 2 Febbraio la fase di voto e di approvazione del nuovo Segretario. Il 10 gennaio è scaduto il termine per la presentazione di documenti alternativi (le cosiddette mozioni) a quello presentato dalle commissioni interne di partito. In caso ne vengano presentati due o più il congresso si terrà non più per tesi unitaria con liste aperte ma sotto forma di mozioni contrapposte con liste bloccate e legate al nome del rappresentante della mozione e dei primi firmatari.
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