Ultimo partito – e unico del centrodestra, tra quelli analizzati fin qui, il congresso della Lega del 2021 non è interessante tanto per l’esito scontato quanto per la modalità con cui si è arrivati a un cambio di nome e di simbolo storico, per un partito che proprio l’anno scorso ha festeggiato i 35 anni di attività.
La vecchia Lega Nord per l’Indipendenza della Padania – nome ufficiale del partito nato come federazione di liste nel 1989 – di fatto è cessata di esistere durante l’ultimo congresso federale di Milano del 21 Dicembre 2019, dove a prendere il suo posto è stato un altro partito, la Lega per Salvini Premier, con statuto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 dicembre 2017. Le modifiche statutarie dello statuto della Lega Nord hanno riguardato il depotenziamento del Presidente a vita Umberto Bossi, il passaggio dalla confederazione formata dalle delegazioni nazionali (come la Liga Veneta, Lega Lombarda, Piemont Autonomista o l’Uniun Ligure) in “articolazioni territoriali regionali”, e infine la concessione della doppia tessera per permettere agli iscritti della Lega Nord di tesserarsi alla Lega per Salvini. Ma la vera differenza è che a presentare le candidature alle elezioni sarà di fatto il nuovo partito e non più la Lega Nord, che finora ha concesso il suo nome e simbolo come contrassegno elettorale, opportunamente modificato. Nei mesi successivi al congresso di Milano anche i partiti confederati, a partire dalla Liga Veneta – che ora è diventata la Liga Veneta per Salvini Premier – hanno modificato lo statuto per sottolineare l’appartenenza al nuovo soggetto politico.
Fino al 2018, nelle regioni dove la Lega Nord non aveva una rappresentanza ufficiale, si poteva aderire al partito soltanto in veste di sostenitori, senza diritto di voto. Dallo scorso anno, invece, chi si tessera alla Lega si iscrive alla Lega per Salvini Premier, mentre si può scegliere di rinnovare gratuitamente la tessera per la Lega Nord. Tuttavia, questa scelta è diventato un automatismo la scorsa estate: coloro che si sono tesserati alla Lega per Salvini Premier si sono visti recapitare via posta la tessera della Lega Nord senza averne fatta richiesta esplicita, una decisione (di cui non è ben chiaro in quale data è stata approvata) che è stata vista da coloro che criticano la svolta nazionalista della Lega Nord come un modo per poter esercitare il controllo della lega salviniana sul vecchio partito. Infatti, a seguito del congresso del dicembre del 2019, Matteo Salvini si è dimesso da Segretario della Lega Nord per incompatibilità con il suo nuovo ruolo di Segretario nella Lega con Salvini Premier, affidando a Igor Iezzi il ruolo di commissario federale del partito del Senatùr.
Dicevamo, non tutti sono d’accordo con la transizione dalla Lega federale al partito nazionalista, e non parliamo di indiscrezioni senza fondamento ma di un evento passato sottotraccia lo scorso agosto: Gianni Fava e Gianluca Pini hanno fatto richiesta al commissario federale della Lega Nord Igor Iezzi di poter presentare il simbolo originale della Lega Nord alle elezioni amministrative dello scorso autunno a Mantova, Faenza e Viadana, aggiungendo di voler contribuire al pagamento dei famosi 49 milioni ottenuti tramite il rimborso elettorale e che andrebbero restituiti. La richiesta è stata respinta dal commissario della Lega Nord Romagna, Andrea Liverani, rimarcando il fatto che Pini non ricopra alcun ruolo dirigenziale all’interno della Lega Nord. La querelle non si è fermata qui e Pini ha contestato la risposta, suggerendo che Liverani abbia replicato in qualità di rappresentante della Lega Salvini Premier e non come commissario della Lega Nord, e infine trova curioso che venga impedito ai propri militanti di partecipare alle elezioni ma la Lega Nord faccia richiesta allo Stato del rimborso del 2 per mille per le attività politiche. Pini e Fava hanno dunque annunciato una serie di esposti in diverse procure, anche se – qualora dovessero vincere, come fa notare il blog I simboli della discordia, il simbolo andrebbe opportunamente modificato perché verrebbe ritenuto troppo simile all’attuale simbolo della Lega per Salvini Premier.
Nel frattempo, all’interno della Lega per Salvini Premier, dopo il termine della campagna di tesseramento per il 2020, si provvederà per prima cosa al rinnovo delle segreterie e delle direzioni delle sezioni comunali, provinciali e infine quelle regionali, per poi eleggere, statuto alla mano, il Segretario nazionale entro la fine dell’anno attraverso il Congresso federale. Un congresso dal risultato scontatissimo per chi sa distinguere tra retroscena e realtà, mentre meno scontato potrebbe essere il risultato della diatriba tra la vecchia guardia della Lega Nord guidata da Fava e Pini e l’attuale dirigenza salviniana, già alle prese con numerosi grattacapi.
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