In queste elezioni si presentano 27 partiti politici, 8 coalizioni e un candidato indipendente. Delle 35 liste in corsa, solo 6, secondo i sondaggi, dovrebbero superare la soglia del 3% a livello nazionale necessaria per entrare in parlamento. Una lista di estrema destra, chiamata “Partito Nazionale – Greci”, che aveva circa il 4% delle intenzioni di voto secondo i sondaggi, non è stata ammessa alle elezioni dal momento che il suo leader, Ilias Kasidiaris, ex deputato di Alba Dorata è stato condannato a 13 anni di carcere per associazione a delinquere.
Nuova Democrazia (ND)
Leader
Ideologia
Liberalconservatori democristiani europeisti
Kyriakos Mitsotakis
Affiliazione europea / PE
Partito Popolare Europeo
Affiliazione internazionale
Internazionale Democratica Centrista
Risultati ultime elezioni
Percentuale
39,8%
Seggi
158
Nuova Democrazia, indicata anche come ND, è un partito politico di centrodestra liberalconservatore, membro del PPE, dell’Internazionale Democratica Centrista e dell’Unione Internazionale Democratica.
Il partito fu fondato nel 1974 da Konstantinos Karamanlis dopo la caduta della giunta militare. Karamanlis, che aveva in precedenza ricoperto la carica di Primo Ministro dal 1955 al 1963, fu nominato nuovamente Primo Ministro nel 1974 a capo di un governo di unità nazionale e fu confermato nel ruolo dopo e elezioni legislative di quell’anno che videro Nuova Democrazia ottenere il 54,4% dei consensi e la maggioranza assoluta in parlamento. Subito dopo le elezioni fu abolita la monarchia e la nuova repubblica greca fece domanda per l’ingresso nella Comunità Europea, ove entrò nel 1981. Karamanlis attuò una politica fortemente liberista e filo-USA. Nelle elezioni del 1977 ND perse la maggioranza assoluta dei voti ma mantenne quella dei seggi. Nel 1980 Karamanlis fu eletto Presidente della Repubblica e Georgios Rallis divenne primo ministro. Nel 1981 ND fu sconfitta dal PASOK di Andreas Papandreou, che si presentava con un programma populista di sinistra, ed andò all’opposizione. Nel 1984, Konstantinos Mitsotakis fu eletto leader del partito, che recuperò voti nelle elezioni del 1985 ma fu nuovamente sconfitto dal PASOK. La vittoria arrivò con le elezioni del 1989, ma non bastò a Mitsotakis per ottenere una maggioranza di governo, tanto che nuove elezioni furono tenute nel novembre dello stesso anno. Anche in questo caso Mitsotakis non fu in grado di ottenere la maggioranza in parlamento e si dovette costituire un governo di unità nazionale, portando il paese nuovamente alle elezioni nel 1990. Dopo le elezioni Mitsotakis fu in grado di essere eletto Primo Ministro con un solo voto di maggioranza grazie al supporto di un deputato di un piccolo partito di centrodestra.
Il governo di Mitsotakis si concentrò sul taglio della spesa pubblica, la privatizzazione delle imprese statali, la riforma della pubblica amministrazione e la modifica del sistema elettorale , con l’aggiunta di un soglia elettorale del 3%. In politica estera, furono rafforzate le relazioni con l’Europa la NATO e gli USA . Mitsotakis cercò un compromesso sulla disputa sulla denominazione della Macedonia; questo scatenò una forte opposizione nell’ala nazionalista del partito che portò ad una scissione guidata da Antonis Samaras e cui seguirono nel 1993 elezioni anticipate che videro Mitsotakis sconfitto da Papandreou. Nuova Democrazia tornò di nuovo all’opposizione. Dopo una successiva sconfitta alle elezioni del 1996, fu eletto capo del partito Kostas Karamanlis, nipote del fondatore del partito. Nelle elezioni del 2000 Nuova Democrazia fu di nuovo sconfitta, ma nel 2004 Karamanlis riuscì a portare il partito alla vittoria e a diventare primo ministro.
Karamanlis for riconfermato primo ministro dopo le elezioni del 2007, ma dovette subito dopo iniziare ad intrudurre delle misure di austerità necessarie per ridurre il debito pubblico che stava andando fuori controllo. Nel 2009 furono indette elezioni anticipate, in cui Nuova Democrazia scese al 33,5% dei voti e che videro la vittoria del PASOK guidato da George Papandreou, figlio di Andreas. Nel frattempo Antonis Samaras era tornato nel partito e pochi mesi dopo le elezioni fu eletto nuovo leader di Nuova Democrazia.
Nuova Democrazia fu all’opposizione durante la prima fase della crisi del debito pubblico greco che includeva il primo pacchetto di salvataggio concordato nel 2010 da Papandreou con la “Troika” e le successive misure di austerità. La crisi del governo Papandreou portò a nuove elezioni anticipate nel 2012, le quali videro il crollo elettorale sia del PASOK che di Nuova Democrazia che persero voti da una parte verso la sinistra di Syriza e dall’altra verso la destra di ANEL.
In assenza di una maggioranza di governo furono riconvocate nuove elezioni dopo 6 settimane, che videro Nuova Democrazia risalire al 30% dei consensi. Fu allora formato un governo di grande coalizione tra Nuova Democrazia e PASOK guidato da Samaras, con l’obbiettivo di portare avanti le nuove misure di austerità richieste dalla Troika. Nelle successive elezioni del gennaio 2015 Nuova Democrazia fu sconfitta da Syriza. Dopo aver trascorso quattro anni e mezzo in opposizione al governo di SYRIZA, Nuova Democrazia ha riconquistato la maggioranza nel parlamento ellenico ed è tornata al governo sotto Kyriakos Mitsotakis dopo le elezioni legislative del 2019. Durante il mandato di Mitsotakis come primo ministro, la Grecia ha vissuto un regresso democratico e un aumento della corruzione, con un deterioramento della libertà di stampa , ed è stata segnata da uno scandalo di corruzione (Novartis) e dallo scandalo delle intercettazioni del 2022 .
Il sostegno di Nuova Democrazia proviene da un’ampia base elettorale che va dai centristi ai conservatori, dai liberali ai nazionalisti. Da un punto di vista geografico, la sua principale base di appoggio si trova nelle aree rurali della Grecia, nonché nei centri urbani di Atene e Salonicco. Il suo supporto è generalmente più debole in aree come Arta , Achaia e Creta , con l’eccezione di alcune parti a Chania e Rethymno . Tradizionalmente, Nuova Democrazia riceve le maggiori percentuali in Laconia , Messenia , Kastoria e Serres.
Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA)
Leader
Ideologia
Socialismo democratico, socialdemocrazia
Alexis Tsipras
Affiliazione europea – PE
Partito della Sinistra Europea – GUE/NGL
Affiliazione internazionale
Nessuna
Risultati ultime elezioni
Percentuale
31,5%
Seggi
86
La Coalizione della Sinistra Radicale, conosciuta come Syriza, è una coalizione di partiti di sinistra socialista e radicale. È attualmente il secondo più grande partito del Parlamento ellenico. Il presidente del partito Alexis Tsipras ha ricoperto il ruolo di Primo Ministro dal 2015 al 2019. Syriza fa parte del Partito della Sinistra Europea e della Sinistra Unitaria Europea.
Le origini di Syriza si fanno risalire al Partito Comunista Greco -Interno (KKE-I) nato nel 1968 da una scissione dell’ala riformatrice del partito comunista greco (KKE) dopo la repressione della Primavera di Praga. Il KKE-I fu in prima linea nella battaglia politica contro il regime dei colonnelli e partecipò alle successive elezioni dal 1977 al 1985. A livello internazionale fu alleato del PCI italiano nella costruzione del cosiddetto “Eurocomunismo”. Nel 1986 il partito subì una scissione e nel 1989 si presentò alle elezioni insieme al KKE nella lista Synaspsimos, che divenne la terza forza del paese. Nel 1993 il consenso elettorale di Synaspsimos crollò e la lista non riuscì ad entrare in parlamento. Il KKE decise quindi di uscire dalla coalizione e presentarsi da solo. Nel 1996 Synaspsimos tornò in parlamento con 10 seggi per poi scendere a 6 nel 2000. Alla vigilia delle elezioni del 2004, Synapsimos, assieme a varie organizzazioni della sinistra greca, diede originale alla Coalizione della Sinistra Radicale (Syriza), che tuttavia ottenne solo 6 seggi che andarono tutti a Synaspismos stessa. Le elezioni del 2007 portarono il numero dei seggi a 14.
La coalizione allora elesse come proprio presidente il giovane e carismatico Alexi Tsipras, che iniziò ben presto ad avere un notevole successo presso l’elettorato. Tuttavia la coalizione era minata dai vari dissidi tra le varie componenti interne. Questo portò ad un risultato deludente nelle elezioni anticipate del 2009, nelle quali Syriza ottenne solo 13 seggi. Nel 2010 quattro deputati moderati di Syriza lasciarono il partito formando la Sinistra Democratica (DIMAR).
La crisi economica del 2011 provocò un crollo elettorale del PASOK, che andò in gran parte a vantaggio di Syriza, la quale alle elezioni dell’anno successivo divenne il secondo partito del paese dopo Nuova Democrazia. Fu allora che Syriza decise di trasformarsi in partito unitario, diventando la principale forza di opposizione al governo Samaras, mentre questi attuava le misure di austerità richiesta dalla “Troika”. Nelle elezioni anticipate del Gennaio 2015 Syriza divenne il primo partito del paese, ottenendo 149 seggi su 300 in parlamento. Tsipras fu nominato primo ministro formando un alleanza con il partito populista di destra ANEL. In seguito all’accordo del governo Tsipras con l’Unione Europea sul pagamento del debito, Syriza subì una scissione dell’ala radicale di sinistra euroscettica guidata dall’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis. Tsipras allora, senza più maggioranza in parlamento, fece convocare nuove elezioni, che videro confermata la maggioranza di governo.
Nelle elezioni del settembre 2019 il partito è stato sconfitto dai conservatori di Nuova Democrazia ed è passato all’opposizione.
L’Ideologia di Syriza in passato è stata quella di un partito populista di sinistra “anti-establishment”, tendenzialmente euroscettico. Una volta al governo tuttavia Tsipras si è mostrato decisamente più pragmatico, portando il partito verso una posizione socialdemocratica europeista. Syriza sostiene anche la cosiddetta “alter-globalizzazione”, i diritti LGBT e la laicità dello stato.
Partito Socialista Panellenico – Movimento per il Cambiamento (PASOK-KINAL)
Leader
Ideologia
Socialdemocrazia, europeismo
Nikos Androulakis
Affiliazione europea / PE
Partito Socialista Europeo – S&D
Affiliazione internazionale
Internazionale Socialista, Alleanza Progressista
Risultati ultime elezioni
Percentuale
8,1%
Seggi
22
Il PASOK – Movimento per il cambiamento(PASOK-KINAL) è un’alleanza politica di centro sinistra, fondata 2018, che attualmente comprende due partiti socialdemocratici, PASOK e KIDISO.
Il PASOK, Movimento socialista panellenico è un partito socialdemocratico, ex membro dell’Internazionale socialista e appartenente all’Alleanza internazionale dei partiti progressisti.
Il PASOK fu fondato nel 1974 da Andreas Papandreou, figlio del leader liberale Georgios Papandreou, come partito nazionalista, socialista, di sinistra democratica. Alle elezioni del 1974 il partito ottenne solo 15 seggi su 300. Papandreou, leader popolare e carismatico, riuscì tuttavia in pochi anni ad aumentare in maniera esponenziale il consenso popolare del partito. Nel 1997 il PASOK ottenne 93 seggi e nel 1981 con 172 seggi conquisto’ la maggioranza assoluta in parlamento. Papandreou fu così nominato primo premier socialista della storia della Grecia.
Il governo del PASOK creò il sistema sanitario nazionale, fece aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti, promosse leggi socialmente laiche e liberali ed ebbe una politica estera indipendente, riducendo i legami politici con gli USA. Nel 1985 Papandreou fu riconfermato primo ministro. Tuttavia a causa degli scandali finanziari e di corruzione che avevano investito il suo governo, il PASOK perse le elezioni del giugno 1989 a vantaggio di Nuova Democrazia. A causa della mancanza di una maggioranza in parlamento furono tenute elezioni nel Novembre 1989 e nell’Aprile del 1990, quando Nuova Democrazia ottenne finalmente la maggioranza e il PASOK passò all’opposizione. Papandreou, che era finito sotto processo per lo scandalo finanziario della Banca di Creta, fu assolto e recuperò velocemente il consenso popolare, tanto che nel 1993 il PASOK ottenne una vittoria schiacciante alle elezioni e Papandreou fu rieletto primo ministro.
Nel 1996 a causa del deteriorarsi delle proprie condizioni di salute, Papandreou fu costretto a dimettersi e a lasciare il posto di primo ministro a Costa Simitis, candidato dell’ala più liberale ed europeista del partito, che vinse le elezioni anticipate tenute pochi mesi dopo e (di misura) quelle del 2000. Nel 2001 la Grecia, nonostante non fosse riuscita del tutto a soddisfare i criteri di convergenza, entrò a far parte della zona Euro. Nel 2004 a Simitis come capo del PASOK successe George Papandreou, figlio di Andreas, che però non riusci a vincere le elezioni di quell’anno che videro la vittoria di Nuova Democrazia e il ritorno del PASOK all’opposizione. Le elezioni del 2007 confermarono i risultati di quelle del 2004. Nel 2008 cominciarono le prime misure di austerità da parte del governo di Nuova Democrazia per rimettere in ordine i conti del paese. Questo portò ad uno spostamento dei favori dell’elettorato verso il PASOK, che vinse nettamente le elezioni del 2009, facendo diventare George Papandreou primo ministro. Quest’ultimo dovette fin da subito mettere mano a nuove misure di austerità a causa dei conti pubblici disastrosi lasciati dai governi precedenti. Nel 2011 scoppiò in tutta la sua gravità la crisi finanziaria del paese e Papandreou fu costretto a rivolgersi alla “Troika” per rifinaziare il debito pubblico. Tutto questo provocò un drammatico crollo del consenso elettorale per il governo, tanto che nelle elezioni del Maggio 2012 il PASOK scese al 13,2% dei voti, superato sia da ND che da Syriza. Poiché il parlamento non era in grado di proporre una maggioranza di governo si tennero elezioni anticipate un mese dopo, che portarono ad un risultato simile. Il PASOK accettò quindi di appoggiare il governo di centrodestra guidato da Antonis Samaras, che impose le nuove misure di austerità richieste dalla troika.
Nel 2015, in vista delle elezioni legislative, George Papandreou decise di lasciare il PASOK per formare un nuovo partito socialdemocratico (KIDISO). Le elezioni videro il crollo del PASOK al 4,7% dei voti e il partito di Papandreou al 2,5%, sotto la soglia necessaria per entrare in parlamento. Nelle successive elezioni anticipate del settembre 2015, il PASOK decise di formare l’alleanza elettorale “coalizione democratica” (DISI) con DIMAR, un altro piccolo partito di sinistra, che ottenne il 6,3% dei voti. In seguito la coalizione ha modificato il suo nome in “Movimento per il Cambiamento” (KINAL). Alle elezioni del 2019 la coalizione ha ottenuto l’8,1% dei voti e 22 seggi, diventando il terzo partito del paese, ponendosi in opposizione al governo conservatore di Nuova Democrazia.
Il Movimento dei Socialisti Democratici Socialists (KIDISO) è un partito socialdemocratico europeista fondato nel 2015 da George Papandreou, dopo che questi era uscito dal PASOK. Il partito si presentò alle elezioni di gennaio ottenendo solo il 2,5% dei voti e non eleggendo nessun deputato. Alle elezioni del settembre 2015 il partito non fu in grado di presentare la propria lista a causa di difficoltà economiche. Il partito è critico con le istituzioni europee, sostiene l’adozione degli Eurobond e chiede un’Europa progressista, socialista, ecologista.
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