In Catalogna sono almeno una ventina le case sondaggistiche che hanno effettuato sondaggi per queste elezioni, con risultati abbastanza simili per la maggior parte di esse. Il fronte dei partiti indipendentisti rischia di perdere la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, nonostante il ritorno di Puigdemont. E’ possibile infatti un netto calo della sinistra indipendentista di ERC, che potrebbe perdere addirittura 8 seggi, scendendo da 33 a 25, venendo superata dalla lista di Puigdemont, Uniti per la Catalogna che passerebbe invece da 32 a 33-34. Male andrebbe anche l’estrema sinistra di CUP che ridurrebbe i propri seggi passando da 9 a 5. La destra indipendentista dell’Alleanza Catalana farebbe il suo ingresso nel parlamento regionale con 3 seggi. Se volessimo sommare tutti i seggi conquistati da tutti i partiti indipendentisti (nonostante che ERC, Junts e CUP abbiano escluso qualsiasi accordo con l’Allenza Catalana) , i seggi totali dei partiti indipendentisti scenderebbero da 74 a 66-67, quindi non avrebbero una maggioranza autosufficiente. Per quanto riguarda gli altri partiti, impressionante sarebbe l’avanzata del PSC, che passerebbe da 33 a 40-41 seggi diventando nettamente il primo partito del parlamento catalano. A sinistra Comun Sumar perderebbe terreno rispetto al risultato del 2021 di En Comun Podem, passando da 8 seggi a 5. A destra invece farebbe un grosso passo avanti il PP, che salirebbe da 3 a 12-13 deputati regionali, tornando ad essere la quarta forza regionale, a scapito del VOX, che potrebbe scenderebbe da 11 a 10 seggi e soprattutto a scapito di Cuidadanos, che perderebbe tutti i 6 seggi che aveva ottenuto nel 2021.
Se i risultati delle elezioni fossero questi, diventa abbastanza problematica la formazione di un nuovo governo. Una coalizione “indipendentista” composta da Junts e da ERC, con l’appoggio di CUP rischierebbe di non avrebbe i numeri per governare e se riuscisse comunque a raccogliere una maggioranza risicata, i contrasti tra i partiti della coalizione che hanno portato a queste elezioni anticipate potrebbero impedire la nascita di un governo stabile. Infatti se come sembra dai sondaggi, Junts ottenesse più voti di ERC, Puigdemont rivendicherebbe per il suo partito la guida del governo regionale, cosa che l’ERC difficilmente potrebbe accettare.
Una coalizione formata da partiti anti-indipendentisti è fuori discussione, dato che dovrebbe andare da Vox a Sumar. Si apre quindi la possibilità di una maggioranza di sinistra composta da PSC, ERC e Comun Sumar che potrebbbe raggiungere i 71 seggi, sufficienti per governare. Questo aprirebbe la strada ad una collaborazione di governo tra PSC ed ERC, simile a quella che ha governato la Catalogna dal 2006 al 2010.
Il risultato delle elezioni potrebbe avere ripercussioni anche sul governo nazionale. Il primo ministro Pedro Sanchez infatti ha ottenuto la fiducia nel parlamento spagnolo grazie all’appoggio sia di ERC che di Junts. Un accordo di governo PSC -ERC in Catalogna rafforzerebbe il governo centrale, mentre se la Catalogna tornasse nuovamente in mano agli indipendentisti di Puigdemont si aprirebbe una nuova fase di turbolenze, della quale trarrebbero profitto le forze più estreme sia nel campo indipendentista che in quello nazionalista.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.
Vi ricordo le prossime importanti scadenze elettorali: le elezioni parlamentari in India, previste in differenti scaglioni dal 19 aprile al 25 maggio e quelle in Sudafrica del 29 maggio.
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