Considerando il complesso panorama politico belga, non è facile fare sondaggi politici a livello nazionale, dato che in ogni regione si presentano partiti diversi. Si può tuttavia calcolare il numero di seggi che ogni partito prende nella sua regione e fare il totale nazionale.
I sondaggi sembrano dunque confermare una forte avanzata della destra separatista fiamminga del Vlaams Belang che passerebbe da 18 a 26 seggi. A farne le spese sarebbero soprattutto i partiti di centrodestra fiamminghi. I conservatori nazionalisti del N-VA scenderebbe infatti da 25 a 19-20 seggi, i democristiani del CD&V da 12 a 10 e Open Vdl da 12 a 9. Per quanto riguarda i partiti della sinistra fiamminga, Vooruit salirebbe a circa 11 seggi rispetto ai 9 ottenuto dal PS.A nel 2019 mentre i verdi crollerebbero da 8 a 5. Tra i partiti francofoni il Partito Socialista scenderebbe da 20 a 17, i verdi di Ecolo crollerebbero da 13 a 6, mentre in rialzo sarebbero i liberali di MR che salirebbero da 14 a circa 16 e soprattutto i democristiani di Les Engages che otterrebbe 10-11 seggi rispetto ai 5 ottenuti dal suo predecessore CDH nel 2019. I liberali francofoni di DeFI invece scenderebbero da 2 seggi a 1. Ma oltre all’estrema destra del VB, i veri vincitori di queste elezioni potrebbero essere i comunist del PTB/PvdA che salirebber da 12 a 19-20 seggi, puntanto a diventare il secondo partito del parlamento belga.
Se questi numero fossero confermati, avremmo un paese e un parlamento divisi come non mai, con le Fiandre in mano all’estrema destra del VB e la Vallonia e Bruxelle dominate dai partiti di sinistra, in particolare dal comunisti del PTB-PvdA.
La composizione del prossimo governo federale sarà quindi un compito estremamente difficile. Se i partiti “tradizionali” vorranno mantere il “cordone sanitario” contro il VB e vorranno allo stesso tempo tenere fuori dal governo i comunisti ci sarebbero solo due soluzioni, una “grande coalizione” che andasse dai conservatori fiamminghi del N-VA ai socialisti francofoni del PS, oppure una riedizione della coalizione “Vivaldi” che però stavolta dovrebbe includere anche i democristiani francofoni di Les Engagés. Considerando che i due partiti verdi, dopo la molto probabile sconfitta elettorale, preferiranno restare all’opposizione, la prima soluzione sembra quella più probabile. Ma per riuscire a mettere d’accordo nazionalisti consevatori fiamminghi e socialisti francofoni, considerando che entrambi avranno la concorrenza rispettivamente a destra del VB e a sinistra del PTB-Pvda, ci vorranno negoziati molto lunghi che potrebbero lasciare ancora una volta per mesi interi il paese senza governo.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della redazione Bidimedia.
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