Nelle elezioni anticipate del 2019 il partito conservatore ÖVP ottenne il suo miglior risultato dal 2002 , migliorando il risultato precedente di sei punti percentuali . Il partito socialdemocratico di centro-sinistra (SPÖ) ottenne solo il 21,2%, il suo peggior risultato in oltre un secolo. L’FPÖ subì una perdita secca di quasi dieci punti. I Verdi rientrarono nel Consiglio nazionale dopo esserne usciti nel 2017 e ottennero il loro miglior risultato di sempre con il 13,9% e 26 seggi. Anche i liberali progressisti di NEOS migliorarono rispetto al 2017, salendo da 10 a 15 seggi.
Essendo il leader dell’ÖVP, Sebastian Kurz, il principale candidato a guidare il nuovo governo, egli iniziò a consultare gli altri partiti per una possibile coalizione. Alla fine nel gennaio 2020 è stato formato un governo di coalizione tra l’ÖVP ei Verdi guidato da Kurz. Il nuovo governo ha dovuto affrontare la pandemia di Covid-19, che ha portato gravi danni all’economia austriaca e ha fatto nascere vari gruppi politici e movimenti complottisti No-Vax.
Nell’ottobre 2021 Sebastian Kurz è stato coinvolto in un’inchiesta da parte della magistratura, che lo ha accusato di corruzione nei confronti di alcuni giornalisti televisivi per screditare un suo avversario all’interno del partito, usando denaro proveniente dal ministero delle finanze. Kurz si è dovuto dimettere e nuovo cancelliere è stato nominato il suo compagno di partito Alexander Schallenberg. Quest’ultimo è rimasto tuttavia in carica solo sei mesi, venendo sostituito a sua volta da un altro esponente dell’ÖVP, Karl Nehammer, che è l’attuale cancelliere in carica.
Nelle elezioni presidenziali del 2022 il presidente in carica, Alexander Van der Bellen si è ripresentato per un secondo mandato, appoggiato oltre che dai Verdi, di fatto anche da ÖVP, SPÖ e NEOS, che non hanno presentato propri candidati. Van der Bellen è stato rieletto al primo turno con il 57% dei voti. Il candidato del Partito della Libertà d’Austria (FPÖ) Walter Rosenkranz si è classificato secondo con il 18% dei voti, molto al di sotto di quanto ricevuto dal suo collega di partito Norbert Hofer nel 2016. Altri tre candidati indipendenti di destra (Tassilo Wallentin , Gerald Grosz e Michael Brunner) hanno attinto al bacino di elettori dell’FPÖ e hanno mantenuto Rosenkranz al di sotto del 20%. Al terzo posto è arrivato l’artista, imprenditore e medico Dominik Wlazny (“Marco Pogo”) del Partito della Birra con l’8% dei voti.
Nel frattempo è continuata l’alleanza di governo tra ÖVP e Verdi. Durante l’ invasione russa dell’Ucraina il cancelliere Nehammer ha cercato inutilmente di fare da mediatore, incontrando sia il presidente ucraino Zelensky che Vladimin Putin.
Nel 2022 il governo austriaco ha implementato un pacchetto di misure del valore di sei miliardi di euro (6,3 miliardi di dollari) volte ad attutire il colpo inflitto alle famiglie dall’aumento del costo della vita. Nehammer ha espresso sostegno a Israele durante la guerra tra Israele e Hamas, tanto che ha respinto le richieste di cessate il fuoco a Gaza e ha criticato l’accusa di genocidio del Sud Africa contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia.
Nelle prossime pagine i principali partiti politici, infine gli ultimi sondaggi.
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