Nonostante quanto titolato dai principali quotidiani italiani, con poche felici eccezioni, la c.d. ultradestra non ha marciato su Stoccolma. Alle elezioni parlamentari svedesi del 9 settembre hanno prevalso i socialdemocratici dell’uscente Stefan Lofven, i quali, tuttavia, non hanno la maggioranza necessaria per formare un governo nemmeno unitamente agli altri partiti della sinistra.
L’affluenza è stata molto alta, all’84,4%. Ai partiti in tabella vanno aggiunti i Verdi, che hanno ottenuto un vero e proprio flop, non raggiungendo nemmeno il 5% e vincendo appena 15 seggi.
La situazione in Svezia era, innegabilmente, una situazione potenzialmente esplosiva. Tutto era iniziato nel dicembre 2014, quando, dopo soli due mesi dalla formazione del Governo, il centrosinistra di Lofven, un pacifico ex sindacalista metalmeccanico, è crollato tragicamente sulla legge di bilancio, per via dei numeri risicati. Lofven, a quel punto, aveva optato per le elezioni anticipate. Successivamente, però, aveva cambiato idea: molto meglio una Grosse Koalition con il maggiore partito di centrodestra dei Moderati, novità assoluta nel panorama politico svedese. Novità che in molti gli avevano sconsigliato: come ben si sa, la crisi della socialdemocrazia europea ha tra le sue ragioni la troppa facilità al dialogo con il centrodestra, in funzione “antipopulista”. E per l’appunto, questo comportamento politico, come facilmente prevedibile, ha abilitato l’estrema destra dei Democratici Svedesi come unica opposizione forte nel Paese. Questo ruolo non poteva che giovare in cinque anni di governo, ma la maggior parte degli osservatori (e dei sondaggi) erano convinti avrebbe giovato di più.
Infatti, se quasi tutti davano i Democratici Svedesi secondi, alcuni sondaggi li attestavano addirittura al primo posto. E questo aveva eccitato i media europei, e in particolare italiani, a quanto pare desiderosi di festeggiare una nuova vittoria nera. A tutto questo si è unito un contesto di profonda insicurezza dovuta a un aumento della criminalità che ha riguardato le periferie delle maggiori città svedesi, in cui ha avuto un più che probabile ruolo una cattiva gestione dell’immigrazione. Il rogo agostano di ben 100 veicoli nelle banlieue scandinave aveva fatto presagire un ulteriore punto di forza per l’estrema destra.
Distribuzione del voto (fucsia: S; azzurro: M; nero: SD). I socialdemocratici prevalgono dappertutto, dalle regioni nordiche (le minoranze lapponi sono sempre state piuttosto a sinistra), a Uppsala e nella provincia di Göteborg, la città messa sotto scacco dalle criminalità nelle periferie, dove però l’estrema destra è comunque molto forte. Vince il centrodestra – aspetto eccezionale in Europa ma in comune con altri Paesi nordici come la Norvegia – nella capitale, oltre che a Lund. L’estrema destra primeggia nelle regioni di confine, dinanzi alla Danimarca, storicamente a destra anche nelle scorse elezioni.
Ma non è andata così: decenni di cultura democratica avanzata e di sviluppo sociale ed economico evidentemente hanno fatto tenere alla maggioranza degli Svedesi la barra dritta. L’estrema destra avanza, arrivando quasi al 20% dei suffragi, che è un dato importante ma che non può far parlare di vittoria o boom della destra populista. Del resto, i Socialdemocratici non sono scesi di nemmeno tre punti, e di poco più di tre punti sono calati i Moderati.
A questo punto, tuttavia, si impongono due difficoltà rilevanti: il centrosinistra, anche se tutto unito (e con la partecipazione del Partito di Sinistra, che ha ottenuto un ottimo risultato), è ben lungi dal poter ottenere una maggioranza del Riksdag, il parlamento svedese. Servirà un possibile appoggio esterno dei partiti liberali. Oppure un nuovo governo di coalizione col centrodestra? In molti sperano che Lofven abbia imparato la lezione.
La seconda difficoltà, è nel merito: mostrare agli Svedesi che un governo democratico è un governo capace di risolvere efficacemente e con la necessaria durezza i problemi di sicurezza che affliggono, come fenomeno nuovo, il Paese nordico.
Per ogni ulteriore approfondimento sulla situazione politica svedese preesistente alle elezioni rimando all’articolo del collega Fabbio.
Per questa settimana è tutto. Alla prossima elezione!
Skorpios
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