A Palermo si è fatto ricorso ai 25 quartieri amministrativi spezzando il quartiere Oreto-Stazione nelle due circoscrizioni a cui appartiene.
A Palermo, come vari comuni del Mezzogiorno, è il Movimento 5 Stelle a portarsi intesta, superando di alcuni punti il centrodestra, molto al di sotto della media nazionale. A distanza arriva il centrosinistra, che sfiora il 20%. Da segnalare il “terzo polo” che in città è addirittura quinto, superato da Sud chiama Nord, vera sorpresa di queste elezioni. Il M5S si impone in quasi tutti i quartieri, ad eccezione della frazione balneare di Mondello, appannaggio del centrodestra, e di una serie di quartieri benestanti situati a nord del centro storico.
Come già osservato per Napoli, il risultato del M5S è maggiore nei luoghi di marginalità geografica e/o sociale, come ad esempio Brancaccio, ZEN, le parti più degradate del centro storico. Più modesto il risultato nei quartieri benestanti a nord del centro storico e a Mondello.
Le percentuali del centrodestra non variano di tanto da un quartiere all’altro, eccezion fatta per una relativa debolezza nel centro storico. Il voto del centrosinistra è più squilibrato. Da un lato troviamo un gruppo di quartieri centrali e semi-centrali con percentuali superiori alla media nazionale. Dall’altro osserviamo un trend di calo mano a mano che ci si avvicina alle periferie, con punte di sostanziale irrilevanza in quartieri in cui non si arriva neppure al 10%. La distribuzione del consenso di Azione-Italia Viva ricalca largamente quella del centrosinistra.
La distribuzione del consenso verso Sud chiama Nord non presenza squilibri significativi. Si nota una certa debolezza nel centro e una relativa forza nell’area meridionale e centro-occidentale della città.
Catania
Per Catania la suddivisione individuata sono le dieci municipalità vigenti fino al 2013.
Fra le città analizzate, il capoluogo etneo è l’unico a non essere capoluogo di regione.
Come è possibile osservare in tabella al primo posto si colloca il centrodestra che supera di poco il centrodestra. Entrambi doppiano sostanzialmente il centrosinistra, inchiodato al 16% circa, in una città tradizionalmente ostile. Analogamente al capoluogo di regione, il “terzo polo” è solo quinto.
Il M5S appare più forte nella metà sud della città e più debole nella parte settentrionale. Il centrodestra ha una distribuzione del consenso abbastanza uniforme.
Tre municipalità spiccano rispetto alle altre. Borgo-Sanzio e le due meridionali. Area tradizionalmente residenziale e abitata dalla borghesia cittadina, Borgo-Sanzio assegna il secondo posto al centrosinistra e un buon risultato per Azione-Italia Viva. Tutto il contrario accade nell’estremo sud della città, dove queste forze politiche ottengono un consenso assolutamente residuale. A San Giuseppe il centrosinistra è solamente quarto, scalzato da Sud chiama Nord. Al Librino Azione-Italia Viva è superata addirittura da Italexit.
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