Se il Presidente in carica sembra ormai lanciato, salvo clamorose sorprese, al secondo turno di ballottaggio, gli ultimi sondaggi evidenziano uno scenario sempre più ingarbugliato per la seconda posizione. La piazza d’onore sembrava fino a poco tempo fa appannaggio di Marine Le Pen, insidiata solo per un breve periodo dalla candidata gollista Valerie Pecresse, che però sembra non convincere negli ultimi tempi l’elettorato, probabilmente per la sua posizione ambigua su temi come la sicurezza e l’immigrazione, dove pare inseguire le idee dei candidati della destra radicale.
Sembra invece riacquistare vigore Eric Zemmour, che per un sondaggio Ifop di qualche giorno fa sarebbe salito addirittura al secondo posto, sorpassando di un’incollatura Marine Le Pen. Il candidato dell’estrema destra ha tuttavia un problema: è ancora molto indietro nella raccolta di firme necessarie per partecipare al voto (occorre che almeno cinquecento funzionari eletti supportino la sua candidatura). Lo stesso problema ha Marine Le Pen, che, notizia dell’ultima ora, avrebbe addirittura sospeso per questo motivo la campagna elettorale.
A poche settimane dal voto quindi la griglia di partenza vede Macron in pole position e tre inseguitori che cercano di agguantare la seconda posizione ma che, sempre stando ai sondaggi, difficilmente riuscirebbero ad impensierire l’attuale inquilino dell’Eliseo al secondo turno.
Il Presidente in carica, ammesso che le elezioni rispettino le indicazioni dei sondaggi, avrà un altro scoglio da superare, cioè le elezioni legislative che si terranno a giugno. Qui il partito del Presidente (LREM) dovrà cercare di ripetere l’exploit di cinque anni fa, quando conquistò oltre 300 seggi su 577, consentendo a Macron di governare con una solida maggioranza. LREM-En Marche è un partito nuovo, non radicato territorialmente, che ha raccolto risultati piuttosto deludenti alle elezioni amministrative degli scorsi anni. Occorrerà capire se il sistema elettorale maggioritario delle elezioni generali premierà ancora il partito del Presidente oppure se questa volta per Macron si aprirà una difficile coabitazione (complicata per un partito centrista come il suo, perché obbligherebbe a scegliere un partner a sinistra o a destra).
Infine, sarà interessante annotare come si posizioneranno i vari candidati rispetto alla crisi ucraina. La Francia ha assunto l’incarico di presidente di turno dell’Unione Europea e l’Eliseo si è mosso in queste settimane per arrivare ad un accordo diplomatico. Ora che la situazione sembra precipitare, il tema delle sanzioni economiche contro Putin sarà all’ordine del giorno. Diverse le sensibilità dei diversi Stati, ma anche diverse le posizioni nell’arco politico francese, dove le posizioni euroscettiche ed anti Nato sono molto forti sia a sinistra che a destra dello schieramento politico.
Valerio Ponti
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