BiDiMedia pubblica le mappe elettorali complete con i risultati delle elezioni 2022: un grande atlante politico che permette di esplorare fino al dettaglio dei singoli comuni!
Come funziona la mappa
La mappa BiDiMedia permette di selezionare, tramite l’apposito menù, sia l’area geografica su cui visualizzare il risultato (Collegio uninominale, provincia o comune), sia quale dato vedere: potete scegliere numerose opzioni, dal partito più votato fino alle percentuali degli schieramenti e dei singoli partiti. Il dato selezionato verrà visualizzato nella mappa, ma potete vedere anche i risultati completi: basta cliccare sulla mappa per apire una finestra interattiva con le percentuali di tutti gli schieramenti/liste nel comune/provincia/collegio su cui avete cliccato!
La mappa BiDiMedia offre quindi una profondità ineguagliata tra le equivalenti pubblicazioni, ideale per analizzare i risultati delle politiche 2022 a livello nazionale come locale.
La geografia elettorale 2022
Come si può facilmente vedere dalla mappa dei risultati per coalizione, il risultato delle politiche 2022 è molto netto a favore del Cdx, con alcune chiare distinzioni per area geografica.
Iniziamo a dire che la mappa elettorale 2022 è estremamente simile a quella delle Europee 2019 (la trovate qui): 4 anni fa era il verde della Lega ad essere dominante, ora è il blu del Cdx – o di FdI se si prende il dato per partito – a riempire buona parte della Penisola.
Esattamente come 4 anni fa, il paese può essere diviso secondo il comportamento elettorale in 4 macro-aree: Centro-Nord extraurbano, Grandi città del Centro-Nord, ex Regioni Rosse e Meridione.
Tra queste 4 zone, la prima, il Centro-Nord- extraurbano, è la più popolosa e quella su cui il Cdx ha costruito la vittoria, dominandola con percentuali bulgare. L’enorme insieme di territori tra loro diversissimi, che vanno dal Piemonte al Friuli, dalla pedemontana lombardo-veneta al Lazio e all’Abruzzo, assume in mappa un colore quasi uniforme, il blu di FdI e del Cdx.
Diversa la situazione nelle altre aree, che però sono più piccole per popolazione (Grandi città e Regioni Rosse) o peso elettorale (il Meridione, a causa della bassa affluenza), nonché divise per schieramento politico dominante. In tale situazione, si capisce come il Cdx abbia avuto vita facile a prevalere a livello nazionale.
Metropoli e città maggiori del Centro-Nord
il Csx performa qui sopra la media nazionale, riuscendo anche in taluni casi ad essere primo schieramento (Milano, Torino, Genova, oltre a Bologna e Firenze), mentre il PD è primo partito in diversi altri centri come Pavia, Bergamo o Padova. Si conferma nel 2022 la tendenza già in atto da anni al Centro-Nord ad avere una forte polarizzazione tra città e campagne, con le prime tendenti al progressismo, le seconde spostate sui partiti conservatori. Parziale eccezione Roma, dove il Csx vince solo in 2 collegi e FdI è primo partito quasi ovunque. Inoltre nelle maggiori metropoli, soprattutto a Milano, una parte importante dei voti di Csx si è spostata su Azione-IV; tuttavia anche il Cdx ha perso voti a favore di Calenda nelle grandi città, che vedono così prevalere comunque spesso PD e alleati. Il voto ad Azione si conferma urbano e alto-borghese, concentrato nei centri cittadini.
Le ex regioni Rosse
Simile situazione si ha in Emilia e Toscana. Le Regioni Rosse non sono certamente più, già dal 2018, a netta dominanza di Sinistra, tanto che già 5 anni fa l’alleanza a guida PD non fu prima in Emilia. Tuttavia su questi territori il Csx si mantiene su percentuali elevate e riesce a restare primo in alcune aree, in particolare sull’asse centrale della via Emilia (grossomodo ad esr di Parma fino alla Romagna) e in Toscana tra Firenze e provincia e in parte di quelle di Siena, Pisa e Livorno. Azione-IV ottiene buoni numeri anche in Emilia e Toscana; si conferma che ha incamerato soprattutto voti progressisti provenienti dal Csx.
In Emilia, le zone della Bassa, Emilia Ovest e Appennino, già storicamente meno di Sinistra, si sono stabilmente spostate a Destra, così come non hanno più nulla di rosso Umbria e Marche (tranne alcune aree delle province di Pesaro-Urbino e Ancona), un tempo considerate parte delle Regioni Rosse: si tratta in questo caso di un vero e proprio cambiamento della geografia elettorale italiana.
Le Regioni Rosse non sono quindi più tali (e non da oggi), ma Emilia e Toscana restano quantomeno “Regioni Rosa”.
Il Meridione
Al Sud è il M5S ad essere competitivo, nonostante il calo rispetto al 2018 e il sostanziale arretramento nel Centro-Nord. I 5 Stelle appaiono penalizzati dall’essersi presentati da soli e senza coalizione, ma guardando la mappa con il dato di prima lista per comune, si vede bene come il Movimento sia ancora primo partito in buona parte del Meridione d’Italia. Al Sud inoltre non si ha la forte polarizzazione urbana a favore del Csx; è anzi il M5S a dominare nelle metropoli meridionali così come nelle campagne, dato abbastanza particolare anche a livello europeo.
Da notare inoltre il dato di Cateno de Luca con Sud chiama Nord in Sicilia Orientale, tanto da vincere il collegio di Messina; un fenomeno prettamente locale molto raro da vedere in questa misura alle Politiche.
In generale il voto al Meridione si conferma molto più frammentato e volatile rispetto al Centro-Nord, con macchie di diversi colori nella mappa di prima lista per comune, dovute spesso a componenti locali e singole candidature o appoggi. Si nota ad esempio la forza di Azione-IV – che nel resto del Sud è invece molto debole – in alcuni comuni della Lucania, grazie al sostegno ricevuto dai fratelli Pittella, passati dal PD al neopolo liberale.
Queste le tendenze geografiche-elettorali principali, ma numerose sono le particolarità e le curiosità locali: non vi resta che esplorare nei dettagli la mappa elettorale BiDiMedia!
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