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Nell’autunno del 2022 sono previste le elezioni per la scelta del Presidente della Regione e per il rinnovo dell’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana. Potrebbe essere l’ultimo appuntamento elettorale prima delle elezioni politiche previste nella primavera 2023 ed essendo da sempre culla fertile per laboratori politici e geometrie variabili, acquista notevole interesse l’inchiesta di Noto Sondaggi sulle intenzioni di voto dei siciliani.
Nello schieramento di centrodestra, il politico più apprezzato ed anche più conosciuto, è l’attuale Presidente della regione e leader del movimento “Diventerà Bellissima”, Nello Musumeci, sebbene quasi a parimerito con l’ex-presidente del Senato, Renato Schifani. Più staccato invece Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea Regionale e leader del partito Forza del Sud.
Nel centrosinistra guida la classifica la parlamentare europea PD Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia nel 1983 mentre al secondo posto troviamo il vice segretario del PD ed ex ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.
Questi i diversi scenari testati da Noto Sondaggi, che prevedono però solamente una corsa a 2 con una sfida bipolare centrodestra contro centrosinistra:
Per quanto riguarda le intenzioni di voto alle liste, il centrodestra è nettamente in testa con il 50,5% delle preferenze. Fratelli d’Italia al 15% sorpassa Forza Italia all’11%, mentre il movimento di Musumeci, Diventerà Bellissima,si attesta al 9%. Da segnalare il crollo della Lega all’8%, solo 2 anni fa, all’elezioni europee superava il 20%.
Il centrosinistra si ferma al 36,5% con il Partito Democratico al 17%, primo partito della Regione. PD seguito dal Movimento 5 Stelle al 15% che dimezza il proprio elettorato rispetto alle europee del 2019. Il polo liberale (Azione e Italia Viva) raggiungerebbe un poco lusinghiero 3,5%. Infine bisogna ricordare che ancora non sappiamo se IV sarà alleato di uno dei due schieramenti o se proporrà un proprio candidato.
Le intenzioni di voto alle liste in Sicilia in caso di elezioni politiche evidenziano uno scenario in cui l’assenza della lista di Musumeci, sebbene aumenti i consensi per il centrosinistra e per il polo liberale, premia lo schieramento di centrodestra che raggiungerebbe il 49% dei voti contro il 40,5% dei giallorossi e il 6% dei liberali.
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