I dati del mese di novembre fotografano una situazione in continua evoluzione. Questo mese il vento spira decisamente a favore del centrodestra ed in particolar modo di Forza Italia, con il redivivo Berlusconi che torna in TV a macinare consensi.
Cominciamo dall’affluenza: ad oggi si recherebbe alle urne il 58% degli elettori, in calo di due punti rispetto al mese di ottobre. Abbiamo rilevato inoltre un 10% di elettorato che si confessa “indeciso” sulla possibilità di votare: ad oggi resterebbe comodamente sul divano, ma non è escluso che alla fine decida di mobilitarsi.
Analizziamo quindi i risultati coalizione per coalizione.
Partiamo dal Centrodestra: la ritrovata unità a destra spinge questa parte politica al primo posto sul podio, in netta crescita. Crescita dovuta praticamente in toto al boom di Forza Italia, sempre più forte, soprattutto al sud, mentre rimane stabile la Lega Nord penalizzata, forse, dal ritorno in campo dello storico leader della coalizione Silvio Berlusconi e dal calo dall’attenzione mediatica sugli sbarchi (anche essi in calo). Fratelli d’Italiadi Giorgia Meloni si conferma terza gamba della coalizione ma perde mezzo punto rispetto alla scorsa rilevazione.
Il Centrosinistrainsegue il cdx qualche punto indietro, trainato dal Partito Democraticodi Matteo Renzi che con oltre il 26% resta primo partito anche in questa rilevazione. Il trend però è decisamente negativo: rispetto al mese precedente, infatti, il PD perde un punto esatto.
Nella coalizione abbiamo inserito anche Alternativa Popolaredi Angelino Alfano, in calo al 2,1% e Campo Progressista di Giuliano Pisapia che, insieme ad altri piccoli soggetti, dovrebbe costituire la lista di sinistra della coalizione. Inserita anche la lista Forza Europa che, stante le ultime voci, dovrebbe costituire la quarta lista in appoggio al PD, in alleanza con i Radicali di Emma Bonino.
Il Movimento 5 Stelle rimane leggermente al di fuori della scena politica attuale, rimanendo stabile al 26%, più vicino al Pd, ma comunque penalizzato dalla scelta di non coalizzarsi con nessuno, soprattutto alla luce della nuova legge elettorale.
A sinistra del Pd, tra mille sigle presenti, si cerca di fare sintesi e presentare una lista unica in grado di superare lo sbarramento ed entrare in Parlamento. Al momento entrambe le liste, Sinistra Italiana e Articolo 1 – Movimento dei Democratici Progressisti, sono intorno al 3 o poco sotto%, in calo rispetto alla scorsa rilevazione.
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