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Nel sondaggio BiDiMedia di aprile abbiamo chiesto agli italiani cosa ne pensano del Ddl Zan, la legge contro l’omobistransfobia, misoginia e abilismo in attesa di calendarizzazione in Senato. I risultati sono nettissimi: la maggioranza approva il Disegno di Legge.
Ieri sera BiDiMedia ha trasmesso un approfondimento social sul Ddl Zan con la presenza dello stesso On. Alessandro Zan e altri ospiti. Durante la diretta abbiamo discusso con i nostri ospiti dello stato di avanzamento e degli effetti del Disegno di legge, dell’omobitransfobia e delle discriminazioni in Italia, con le preziose testimonianze di Don Giulio Mignani, Valentina Petrillo e Simone Alliva. Abbiamo inoltre presentato e approfondito con il nostro Achille Mena i risultati del sondaggio qui pubblicato.
La diretta è disponibile sulle pagine social BiDiMedia (Facebook, YouTube, Twitch), e potete rivederla anche qui sotto:
La maggior parte degli italiani sostiene il ddl Zan: oltre ad essere maggioranza assoluta, i favorevoli sono infatti oltre il doppio dei contrari, con il 56% contro il 26% di chi si oppone alla legge. Il 18% dell’elettorato non si esprime.
Netta la differenziazione politica nei partiti: il sostegno al Ddl è plebiscitario in tutte le formazioni di Centrosinistra, Centro liberale, Sinistra e M5S, con pochissime differenze.
I contrari alla legge Zan si concentrano nel Centrodestra, ma con posizioni diversificate. FI è infatti spaccata perfettamente in due; una dicotomia che riflette le posizioni parlamentari, con diversi esponenti berlusconiani sia tra i favorevoli che tra i contrari. Più netta l’opposizione in Lega e FdI, ma anche nei partiti di Destra si nota una minoranza che sostiene il Ddl.
Segnaliamo in particolare con apposita slide come tra i partiti liberali (+EU, Azione, Italia Viva, accorpati in un’unica voce nella prima immagine) il favore sia sempre superiore al 90%, anche in Italia Viva. Un risultato che dovrebbe far riflettere gli esponenti renziani che nella giornata di ieri hanno aperto a possibili modifiche al Ddl, che di fatto ne rinvierebbero l’approvazione sine die.
Il 7% degli italiani ha subito episodi di discriminazione o attacchi in prima persona; una quota non indifferente, a cui si aggiunge il 36% che conosce almeno una vittima di omobitransfobia, misoginia o abilismo. Una percentuale che evidenzia come tali discriminazioni siano parte della vita quotidiana di milioni di italiani.
Infine, la domanda sulla percezione degli episodi discriminatori: sono in aumento, diminuzione o stabili? In questo caso l’elettorato è più incerto, ma solo una minoranza (18%) ritiene che la situazione stia migliorando, mentre la maggioranza si divide in maniera quasi uguale tra chi pensa siano stabili e chi in aumento.
Anche in questo caso, notevoli differenze per voto politico: gli elettori di Centrosinistra sono preoccupati per un aumento delle discriminazioni/attacchi omofobi o misogini; quelli di Centrodestra al contrario ritengono che tali episodi stiano calando. In mezzo si collocano ancora una volta gli elettori liberali, con FI, +EU e Azione a metà tra i due schieramenti. In IV prevale un sentimento simile al resto del csx, con maggiore percezione di un aumento delle discriminazioni.
Per il sondaggio BiDiMedia di aprile è tutto, ma appuntamento già a settimana prossima per la prossima rilevazione sulle Elezioni Comunali di Bologna!
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