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LUSSEMBURGO                                                                                                   di Skorpios

Si sono tenute domenica 14 ottobre le elezioni parlamentari nel Granducato di Lussemburgo. Le elezioni hanno visto perdere consensi un po’ a tutti i partiti tradizionali, sia di governo sia di opposizione. Le perdite sono state più contenute per il partito del premier liberale, il DP, mentre più ampie per i socialdemocratici di LSAP e i Cristiano Sociali un tempo governati da Jean-Claude Juncker, il partito al potere ininterrottamente per trentaquattro anni dal ’79 al 2013.

I seggi sono in totale 60, ad oggi una maggioranza del governo attuale (DP-DG-LSAP) o classica (CSV-LSAP) o di centrodestra (CSV-DP) sarebbero sul filo di lana (31) pur se teoricamente possibili. L’affluenza è stata molto alta (89,7%)

Il Granducato è il paese più ricco del mondo dopo il Qatar, con uno stipendio medio dei lavoratori dipendenti di 6000 euro. E’ anche centro di moltissime istituzioni europee quali Corte di Giustizia, Corte dei Conti, Eurostat, BEI e altri tra cui alcuni superflui e dispendiosi. Grazie alla sua ricchezza, il Lussemburgo non ha mai avuto problemi politici particolari e ha sempre rieletto Primi Ministri del partito di centrodestra popolare CSV. Juncker in particolare, ha dominato senza contrasto il Paese tra il 1995 e il 2013.
Nel 2013 uno shock per l’imperturbabile vita politica del Paese: i socialdemocratici hanno ritirato l’appoggio a Juncker in seguito a uno scandalo relativo all’intelligence  granducale, che avrebbe compiuto diverse operazioni di intercettazioni illegali. In seguito sono venuti fuori, nel 2014, altri scandali (i cosiddetti Lux Leaks), che vedevano coinvolte società di consulenza internazionalmente conosciute e le autorità, con operazioni finalizzate a garantire ulteriori benefici fiscali a un gruppo ristretto di multinazionali.

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