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Sondaggi d’America – Le nostre previsioni sul voto popolare e sui singoli stati: Biden nettamente in testa.

Salve amici. Oggi introdurremo le nostre previsioni relative al voto popolare e al voto nei singoli stati (e distretti) per le elezioni presidenziali del prossimo 4 novembre.

Metodologia

Per quanto riguarda il voto popolare, considereremo i sondaggi più recenti svolti a livello nazionale, pesati a seconda della data di svolgimento e del record passato del sondaggista (una misura di quanto quel dato sondaggista sia andato più vicino o meno ai risultati nelle elezioni precedenti).

Per quanto riguarda i singoli stati, la previsione si baserà sia sui sondaggi realizzati a livello statale (sempre ponderati per data e record della casa sondaggistica) sia su una proiezione realizzata a partire dalla previsione del voto popolare a seconda dei trend passati. Il peso della proiezione sarà chiaramente minore rispetto ai sondaggi statali nella misura in cui quest’ultimi verranno svolti: per uno swing state (che vedrà molti sondaggi statali) il peso dei sondaggi statali sarà preponderante rispetto alla proiezione realizzata a partire dal dato nazionale, mentre quest’ultima avrà un peso maggiore per quegli stati considerati sicuri per uno dei due candidati e in cui verranno svolti pochi sondaggi. Il peso delle due previsioni comunque non sarà assegnato in maniera casuale, ma bensì verrà calcolato in base allo scostamento tra la data degli ultimi sondaggi nazionali e quella degli ultimi sondaggi statali.

Voto popolare

La nostra previsione vede un vantaggio netto per Joe Biden, il quale è al 52,3% dei consensi, mentre il presidente uscente si ferma al 43,8%. Il resto (3,9%) è appannaggio dei candidati di partiti minori, prevalentemente la libertaria Jo Jorgensen e il verde Howie Hawkins. Il distacco a favore dell’ex vicepresidente nei confronti di Donald Trump è pari a ben 8,5 punti percentuali. Ricordiamo che nel 2016, pur perdendo gli stati decisivi (e di conseguenza le elezioni), Hillary Clinton ha staccato Trump di 2,1 punti percentuali nel voto popolare (48% contro 45,9%).

Le nostre previsioni stato per stato

Prima di presentarvi le nostre previsioni, ricordiamo come funziona il sistema elettorale per l’elezione del Presidente statunitense. Ogni stato assegna un totale di grandi elettori (EVs, electoral votes) al candidato che ottiene la maggioranza, anche relativa, dei voti in quel dato stato. Maine e Nebraska sono gli unici stati che assegnano 2 grandi elettori a livello statale e i rimanenti a livello di distretto congressuale (rispettivamente 2 e 3, per un totale di 4 e 5 grandi elettori), sempre con il sistema plurality. Il numero di grandi elettori per ogni stato è pari alla somma dei deputati e dei senatori spettanti a quel dato stato, più i 3 voti spettanti a Washington, D.C. (sul quale di recente si è avviato un dibattito sulla possibilità che diventi un vero e proprio stato, con conseguente elezione di senatori e rappresentanti). 270 è il numero di grandi elettori necessari per vincere. In caso di pareggio (269-269) o nel caso in cui nessun candidato superi quota 270, il Presidente è eletto dalla Camera dei Rappresentanti (un voto per ogni delegazione che corrisponde ad ogni stato), mentre il Vicepresidente è eletto dal Senato. Visto il sistema e il peso specifico di alcuni stati, è possibile che il vincitore nell’electoral college non corrisponda a quello del voto popolare: ciò è successo anche nel 2016 e nel 2000. Ricordiamo che i grandi elettori di ogni stato si riuniscono nella capitale di quel dato stato nel mese di dicembre per votare in modo formale. E’ pur sempre possibile che ci siano i cosiddetti faithless electors, ossia grandi elettori che, nel segreto del voto, esprimono la preferenza non per il candidato vincitore nello stato, ma tale fenomeno accade solamente in presenza di un margine ampio di vittoria nel collegio elettorale e che alcuni stati obbligano i grandi elettori ad attenersi al risultato delle elezioni di novembre.

In questa prima fase, andremo a classificare i vari stati in varie categorie a seconda dei seguenti margini: se il vantaggio non supera i 3 punti percentuali, lo stato sarà classificato come TOSS-UP; se il margine è compreso tra i 3,1 e i 6 punti percentuali, lo stato in questione sarà considerato LEAN; se il vantaggio sarà tra i 6,1 e i 10 punti percentuali, la classificazione sarà LIKELY. Infine, se il margine è superiore al 10%, lo stato sarà considerato SOLID.

 

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