Domenica 28 settembre si tengono le elezioni parlamentari in Moldavia per il rinnovo dei 101 membri del parlamento monocamerale del paese. Le elezioni si tengono alla scadenza naturale della legislatura eletta 4 anni fa. Sebbene possa sembrare un evento di minore importanza per il resto d’Europa, le implicazioni di queste elezioni per la sicurezza e la stabilità del resto del continente potrebbero essere profonde.
Le precedenti elezioni, nel luglio 2021, avevano visto una schiacciante vittoria del Partito d’Azione e Solidarietà (PAS), filo-europeo , guidato dalla presidente Maia Sandu . Il PAS aveva ottenuto 63 seggi su 101, il che gli aveva consentito di formare un governo di maggioranza monopartitico. Le elezioni avevano segnato un significativo cambiamento nella direzione politica del paese, verso l’integrazione europea , poiché il PAS aveva sconfitto il Blocco dei Comunisti e dei Socialisti(BECS), un’alleanza elettorale filo-russa.
Una volta salito al potere, il governo guidato dal PAS ha perseguito misure anticorruzione , riforme giudiziarie e integrazione nell’Unione Europea. Le forze di opposizione filo-russe all’opposizione hanno risposto organizzando proteste contro le politiche economiche del governo.
Nelle elezioni presidenziali del 2024 , la presidente uscente Maia Sandu è stata rieletta con il 55,3% dei voti, sconfiggendo il candidato dei partiti filo-russi Alexandr Stoianoglo. Nonostante la vittoria di Sandu, le elezioni sono state oscurate dalle accusa di interferenza nei confronti della russa. Parallelamente alle elezioni, la Moldavia ha tenuto un referendum sull’integrazione nell’UE , che è passato di misura con solo il 50,4% dei voti.
Attualmente la Moldavia sta affrontando importanti sfide economiche e di sicurezza, tra cui in particolare problemi di sicurezza energetica dovuti all’interruzione delle forniture di gas dalla Russia. L’ invasione russa della vicina Ucraina nel 2022 ha innescato un massiccio afflusso di rifugiati in Moldavia. Queste difficoltà hanno amplificato l’importanza di queste elezioni parlamentari. La Moldavia svolge un ruolo fondamentale nel sostenere l’Ucraina. Pur essendo tra i paesi più poveri d’Europa, durante la guerra ha accolto oltre 1,5 milioni di rifugiati ucraini e ora ne ospita più di 100.000. Contribuisce inoltre al trasporto di grano da e verso l’Ucraina attraverso i porti del Danubio, offrendo una rotta alternativa e alleviando la pressione sulle rotte ucraine del Mar Nero , spesso interrotte dai blocchi russi. La presidente Sandu ha dichiarato che le elezioni rappresentano “la battaglia finale” sulla strada della Moldavia verso l’adesione all’UE.
Se la Moldavia dovesse virare verso Mosca, la struttura di sostegno dell’Ucraina si indebolirebbe , minando la resilienza orientale dell’UE. Ciò aumenterebbe il rischio di attacchi militari lungo i confini dell’Unione Europea, non solo contro la confinante Romania, ma anche contro la Polonia e gli Stati baltici.
I leader europei hanno manifestato consapevolezza di ciò che potrebbe essere a rischio: il presidente francese Emmanuel Macron, insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz e al primo ministro polacco Donald Tusk, si sono recati in Moldavia alla fine di agosto per parlare di unità e impegno nei confronti del Paese.
Il presidente russo, Vladimir Putin non nasconde il suo obbiettivo di voler occupare l’intera Ucraina, avvicinando ulteriormente le sue forze al resto dell’Europa . Un fattore da considerare è che la Russia ha già circa 1.500 soldati di stanza in Transnistria, la regione separatista filo-russa della Moldavia al confine con l’Ucraina. Un governo moldavo filo-russo potrebbe offrire una base orientale per eventuali attacchi verso i paesi della UE.
L’elettorato tuttavia più che alle problematiche geopolitiche, è interessato alle questioni economiche. Alle scorse elezioni il PAS avava promesso di combattere la corruzione , rendere il settore pubblico più efficiente e migliorare l’economia, ma non ha fatto progressi significativi su nessuno di questi piani. Il PAS ha presentato i progressi compiuti verso l’adesione all’UE come un risultato fondamentale. Tuttavia, senza vedere benefici concreti, l’entusiasmo dell’elettorato per un eventuale ingresso della Moldavia nella UE si è notevolmente raffreddato. .
Il governo PAS ha dovuto superare le varie crisi che si sono avvicendate in questi anni. Dopo i danni all’economia causati dalla pandemia di Covid-19, ha dovuto far fronte a una serie di minacce create dalla Russia, come la crisi energetica, l’aumento dei prezzi del gas e il conseguente taglio delle forniture, nonché un notevole crollo delle esportazioni verso Russia e Ucraina, che hanno contribuito a rendere stagnante l’economia.
In queste elezioni a contendere al PAS la guida del governo c’è un blocco formato da quattro partiti filorussi: il Partito dei Socialisti, il Partito dei Comunisti, il Cuore della Moldavia e il Futuro della Moldavia. La coalizione, chiamata “Blocco Elettorale Patriottico” , è guidata dall’ex presidente filorusso Igor Dodon. Quest’ ultimo è attualmente accusato di aver utilizzato pratiche corrotte per controllare il processo decisionale durante il suo mandato presidenziale e di aver consentito l’appropriazione indebita di risorse statali su larga scala. Secondo la magistratura degli USA, Dodon durante gli anni della sua presidenza era stato al vertice di una corruzione sistemica in collaborazione con la Russia. Il procedimento giudiziario nei suoi confronti è ancora in corso. Dodon nega tutte le accuse e ha presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sostenendo di trovarsi ad affrontare un processo iniquo.
La Moldavia è diventata un banco di prova per gli attacchi informatici russi e per le campagne di disinformazione su larga scala .È stato bersaglio di interferenze politiche russe . Ciò è stato evidente nelle elezioni presidenziali e nel referendum sull’Unione Europea del 2024, dove sono stati ampiamente documentati tentativi di manipolazione e influenza straniera La vittoria di Maia Sandu al secondo turno delle elezioni moldave mostra i limiti dell’ingerenza di Mosca, che è molto forte nel paese ma non riesce a raggiungere l’elettorato della diaspora (circa il 20% del totale alle ultime elezioni) che vota massicciamente il PAS di Maia Sandu. Le elezioni del 2025 giungono in un momento decisivo, non solo per il futuro della Moldavia, ma anche per il resto .d’Europa. Gli altri Paesi europei devono prestare attenzione a ciò che sta accadendo e a qualsiasi interferenza nello svolgimento delle elezioni dato che quello che accade alla Moldavia oggi può accadere (o in molti casi sta già accadendo) anche da loro.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Moldavia è una repubblica democratica rappresentativa parlamentare, basata su di un sistema multipartitico. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro e dal Consiglio dei Ministri. Il potere legislativo è esercitato dal parlamento. Il potere giudiziario è indipendente da quello legislative ed esecutivo. La regione della Transnistria è di fatto indipendente anche se non è riconosciuta da nessuno stato membro dell’ONU
Il Presidente della Repubblica, con poteri molto limitati, è eletto a suffragio universale (con eventuale secondo turno di ballottaggio) per una durata di 4 anni.
Il parlamento della Moldavia è composto da 101 membri, eletti ogni 4 anni con sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% per singoli partiti, al 7% per alleanza elettorali comprendenti due o più liste e al 2% per candidature indipendenti.
Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Moldavia è una cosiddetta “Democrazia imperfetta”, al livello di paesi tipo Romania, Guyana, Leshoto e Papua Nuova Guinea.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.
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