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Regionali Emilia-Romagna 2024 – La mappa interattiva BiDiMedia con i risultati comune per comune

Michele De Pascale, candidato del campo largo, è il nuovo governatore della regione Emilia Romagna, avendo superato di ben 17 punti la candidata del centrodestra Elena Ugolini, facendo perfino meglio di quel +15 che pochi mesi fa le liste del campo largo, tutte sommate, avevano ottenuto in più in regione rispetto al centrodestra.

Andiamo a vedere nell’articolo e nella mappa qui di seguito, in quali province e comune De Pascale ha costruito questa vittoria, in quali è perfino riuscito a migliorare il dato delle europee, e in quali, poche ma niente affatto scontate, ha fatto un po’ peggio.

La zona di forza del centrosinistra è stata ancora una volta la cosiddetta via Emilia, l’ideale congiunzione che parte da Parma e arriva fino a Ravenna passando per Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Per quanto riguarda Parma città in realtà la vittoria del centrosinistra è stata meno netta rispetto a quella delle scorse europee, con “soli” 15 punti di margine invece di 22. Nonostante ciò il margine a livello di provincia è rimasto inalterato, anzi il centrosinistra è anche avanzato di circa un punto, dato dal quale si evince il fatto che la coalizione di De Pascale abbia guadagnato rispetto al centrosinistra delle europee nel resto della provincia. I risultati di alcuni comuni sono esemplificativi in questo: a Fidenza il csx passa dal +2 delle europee a un solido +12. Salsomaggiore terme cambia bandiera, passando da un +5 del cdx a un +3 di De Pascale. Fornovo di Taro da +3 csx a +13 De Pascale.

In provincia di Reggio Emilia De Pascale si impone di 28 punti, migliorando di 4 il dato delle europee. A differenza di Parma qui il distacco nel comune capoluogo è rimasto inalterato rispetto alle europee, ma anche qui quindi si verifica un recupero nel resto della provincia, con molti comuni che pochi mesi fa avevano preferito le liste di centrodestra e che invece oggi hanno scelto a maggioranza De Pascale, ad esempio Villa Monozzo (da -4 a +1) o Boretto (da -4 a +7).

In provincia di Modena il margine rimane simile alle scorse europee, 21 punti di vantaggio per De Pascale su Ugolini. Il +33 nel comune capoluogo viene migliorato di un punticino, così come a Carpi, altro importante centro, dove si sale a un +30 per il csx, o a Sassuolo, dove il +3 csx delle europee diventa un +4. A Formigine invece De Pascale vince un filino peggio del dato delle europee, +20 invece di +22

Sorprende la Provincia di Bologna, unica a peggiorare il vantaggio delle europee. Si passa da un +28 a un comunque cospicuo +25 per De Pascale. In particolare è Bologna città a fare la differenza, dove i 40 punti di vantaggio delle europee diventano 31. Bisogna comunque considerare che la candidata del Centrodestra, Elena Ugolini, è bolognese. A Imola il margine di 30 punti delle europee per il csx viene confermato, mentre un lieve peggioramento per il centrosinistra si rileva anche a San Giovanni in Persiceto, con un +16 contro un +19 delle europee. A Casalecchio di Reno il centrosinistra vince di ben 33 punti, ma anche qui qualcosa in meno del +36 delle europee.

Per concludere la via Emilia in provincia di Ravenna De Pascale si impone di ben 20 punti, migliorando l’ottimo +18 delle europee. Non bisogna però dimenticare che De Pascale è il sindaco del comune capoluogo della provincia. A Ravenna comune De Pascale si impone di circa 20 punti, facendo qualche punto peggio del distacco del centrosinistra alle europee. Trend opposto a Faenza, dove il csx passa dal +22 delle europee a un +24.

I guadagni maggiori però il centrosinistra li realizza però nelle altre province, a cominciare da quella di Ferrara, “vinta” dal centrodestra alle europee con 5 punti di margine, in cui De Pascale riesce a imporsi di mezzo punto. decisivo il comune capoluogo, dove il +3 delle europee diventa un +8 per De Pascale. A Cento, secondo comune della provincia, si impone il centrodestra di 8 punti, valore simile alle europee. A Comacchio, altro comune storicamente di destra della provincia, e che si è distinto in questa tornata per la bassissima affluenza, Ugolini a si è imposta di 16 punti, peggiorando notevolmente il +26 delle europee.

La provincia storicamente più favorevole del centrodestra, quella di Piacenza, è anche l’unica in cui è riuscita a imporsi Elena Ugolini, mantenendo un margine simile a quei 15 punti di vantaggio che il centrodestra aveva già alle scorse europee. Ugolini è riuscita anche a imporsi nel comune capoluogo, di più di 4 punti, migliorando qui la situazione delle europee che vedeva una sostanziale parità

A Forlì-Cesena De Pascale si impone ben 19 punti, migliorando di ben 8 punti il dato delle europee. Il dato è ancora più alto nel comune di Cesena, dove De Pascale si è imposto di quasi 30 punti, migliorando il +22 delle europee. A Forlì De Pascale vince di 20 punti contro i 13 di pochi mesi fa. Infine nella provincia di Rimini De Pascale è avanti di 8 punti su Ugolini, migliorando di 4 il dato delle europee. Nel comune capoluogo il vantaggio del centrosinistra è di 10 punti, simile al dato di giugno.

Infine uno sguardo alla distribuzione del voto in funzione dei collegi uninominali. Se oggi si fosse votato per le elezioni politiche con questi dati il centrosinistra avrebbe vinto tutti i collegi del senato e tutti quelli della camera tranne il numero 1 (prov. di Piacenza più un pezzo di Parma (Busseto, Fidenza, Salsomaggiore…).

Alle politiche 2022 il risultato era stato ben diverso, con un 3 a 2 per il centrodestra al senatoe un 7 a 4, sempre per il centrodestra, alla camera. La coalizione di governo infatti oltre al collegio di Piacenza, che vincerebbe anche ora, aveva vinto anche a Parma, Modena, Ravenna, Ferrara, Forlì e Rimini alla camera, lasciando solo Reggio Emilia, Imola, Bologna e Carpi al csx. Al senato Parma, Ravenna e Rimini erano andate al centrodestra, contro Modena e Bologna al centrosinistra.

Tirando le somme quindi se la situazione in una nuova elezione politica fosse la stessa di queste regionali, il centrosinistra vincerebbe ben 15 collegi tra camera e senato, ben 9 in più delle politiche 2022, con il centrodestra che scenderebbe solo a uno.

Testo di Francesco Luchetta

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