Due anni e mezzo di governo Meloni: come cambiano i rapporti di forza
A due anni e mezzo dall’insediamento del governo Meloni, la media dei sondaggi restituisce una fotografia nitida degli equilibri politici italiani, segnati da una crescente polarizzazione e da un punto di svolta chiaro: le elezioni europee del 2024.
Fratelli d’Italia si conferma forza egemone, guidando con costanza l’intero arco temporale rappresentato nel grafico. Il partito di Giorgia Meloni, partito di maggioranza relativa, attraversa una fase di lieve flessione nel 2024 ma reagisce con un netto rilancio subito dopo le Europee, tornando a sfiorare il 30% e rafforzando così ulteriormente la propria leadership nel centrodestra. Il dato post-elettorale indica un consolidamento strutturale del consenso attorno alla presidente del Consiglio.
Sul fronte opposto, il Partito Democratico mostra un’evoluzione significativa. Dopo una prima fase di ricostruzione e stabilizzazione attorno al 20%, è proprio il voto europeo a segnare un cambio di passo: il PD cresce visibilmente, raccogliendo consensi e guadagnando slancio, probabilmente grazie alla leadership di Elly Schlein e a una rinnovata centralità nel dibattito politico. La crescita, a differenza di quanto spesso accade dopo tornate europee, non è effimera: nei mesi successivi il partito mantiene il terreno conquistato, diventando sempre più il fulcro dell’opposizione, seppur in calo nelle ultime settimane.
In forte contrapposizione, il Movimento 5 Stelle vive il momento più difficile proprio in occasione delle Europee 2024. La curva mostra un crollo netto, a cui segue un recupero parziale e instabile. Il partito di Conte sembra non aver intercettato né la protesta né l’interesse dell’elettorato europeo, pagandone il prezzo in termini di visibilità e credibilità. Negli ultime settimane, comunque, il trend sembra tornare favorevole al M5S.
L’area centrista, rappresentata inizialmente da Azione, Italia Viva e dalle loro varie configurazioni, si presenta frammentata e in calo. Dopo le Europee, si osserva una semplificazione dell’offerta politica, ma anche una riduzione significativa del consenso aggregato, che non riesce a superare la soglia di rilevanza nelle dinamiche maggioritarie.
Tra le forze minori, l’Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) emerge come uno degli attori più dinamici: dopo una buona performance alle Europee, consolida un posizionamento stabile tra il 6 e il 7%, diventando un interlocutore credibile e strategico nell’area progressista. La tenuta e crescita di AVS indica un segmento elettorale sensibile alle tematiche ambientali e sociali, sempre più strutturato.
Infine, Lega e Forza Italia, pur continuando a rappresentare una parte dell’elettorato di centrodestra, mostrano una tendenza costante, seppur leggera, al ridimensionamento. dovuto alla spinta propulsiva di Fratelli d’Italia, che ha assorbito gran parte del consenso moderato e sovranista.
Nota Metodologica, la media considera i sondaggi diffusi nelle ultime 4 settimane, solo uno per istituto, il più recente, confrontati con la media di 4 settimane prima
Per un lungo commento video a questa media sondaggi vi rimandiamo alla nostra ultima puntata di polls
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