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“Caro Affitti”: i colpevoli e le possibili soluzioni, il sondaggio BiDiMedia

Sondaggi BiDiMedia ha sondato uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi e cioè le cosiddette proteste delle tende degli studenti e più in generale la questione del “Caro affitti”. Qui di seguito, attraverso il percorso tracciato dalle nostre domande, scopriremo quello che gli italiani pensano della questione.

Il tema del Caro affitti è reale e le proteste sono giustificate?

Per cominciare abbiamo innanzitutto chiesto agli italiani se supportassero o meno le proteste degli studenti e se più in generale fossero d’accordo sulla presenza nel paese di un problema di “caro affitti”. Il risultato mostrato nella slide seguente è che la maggioranza degli italiani (52%) ritiene quello del “Caro affitti” un tema rilevante che mette in difficoltà i giovani.

 C’è poi un 30% che sebbene riconosca il “caro affitti” come un problema reale ritiene altresì le proteste degli studenti inutili o comunque non idonee a risolvere il problema. Sommando questi ultimi dati ai precedenti notiamo come oltre l’80% degli italiani riconosca come reale il problema del “caro affitti” nel paese. C’è infine un 9% che invece non ritiene il tema rilevante e poi un altro 9% che non ha un’idea precisa in merito.

Scorporando questi dati per fasce d’età si nota come nei giovani ci sia una prevalenza ancora maggiore della prima opzione con quasi due terzi dei rispondenti che ritengono il “caro affitti” un tema rilevante e supportano le proteste degli studenti.

Di chi sono le principali responsabilità

Con il primo quesito abbiamo appurato che una larga maggioranza degli Italiani ritengono fondata e rilevante la questione del caro affitti. Dopo questo quesito abbiamo domandato al nostro campione di chi fossero a loro parere le principali responsabilità del problema:

Il risultato del sondaggio è molto variegato sul ventaglio delle possibilità offerte senza una forte indicazione verso nessuna di queste. La maggioranza relativa del 28% ritiene comunque il governo centrale come principale responsabile di questo problema seguito da un 22% che imputa una maggiore responsabilità agli entità universitari. Scorrendo nell’ordine delle preferenze troviamo poi che un 16% ritiene questo un fenomeno senza responsabilità precisa, mentre un 14% indica come maggiori responsabili i locatori che hanno aumentato a dismisura i prezzi. Concludono infine il novero delle possibilità le due opzioni scelte solo da una piccola minoranza degli intervistati: gli enti locali e gli studenti stessi, con un 9% che non si esprime

Scorporando questi dati per età troviamo come tra i giovani la responsabilità al governo centrale sia su percentuali maggiori sebbene comunque anche in questa categoria non si vada oltre un terzo dei rispondenti.

Cosa fare per risolvere il problema

 Dopo aver chiesto agli italiani di chi fosse la responsabilità di questa situazione abbiamo poi chiesto cosa secondo loro si dovrebbe fare per risolvere o arginare il problema.  A differenza della domanda precedente qui sono state concesse fino a due risposte, e sempre a differenza della domanda precedente in questo caso c’è stato  un consenso più netto e polarizzato su due risposte in particolare.

 L’opzione preferita dagli italiani, supportata dalla maggioranza assoluta, è la costruzione di nuovi Campus e studentati “anche fruendo le risorse del PNRR” per fornire quindi gli alloggi in più necessari agli studenti. La seconda proposta, che a differenza della prima non raggiunge la maggioranza assoluta ma comunque un largo consenso, è quella di introdurre un tetto al prezzo degli affitti con, per compensare, sgravi fiscali per i locatori

Seguono poi tutta una serie di proposte che sebbene avessero avuto spazio nel dibattito pubblico non hanno trovato un grosso consenso nel nostro campione. In particolare solo il 15% ritiene che vadano incentivati gli studi prossimità della propria residenza,  solo un 12% ritiene che vadano limitati gli immobili destinati al turismo e solo l’11% ritiene che dovrebbero essere gli studenti stessi a farsi carico del problema  privilegiando sei di meno richieste di conseguenza meno care.

Se guardiamo alle solo risposte dei giovani cioè degli under 34 Notiamo come le prime due risposte aumentino di percentuale con la costruzione di studentati che raggiunge i quasi due terzi dei corrispondenti.  Questa stessa risposta si apprezza anche se guardiamo i dati dei soli laureati o ai soli residenti nei comuni più grandi.

Chi dovrebbe intervenire per risolvere il problema

L’ultima domanda posta al nostro campione riguarda chi, secondo loro, dovrebbe intervenire per risolvere il problema, e cioè verso quale ente dovrebbero rivolgersi le richieste degli studenti.

Il 45% degli italiani ritiene che la soluzione debba essere trovata dal governo centrale, percentuale che cresce se si guardano i soli laureati o i giovani.  Valori molto più bassi per tutte le altre opzioni fornite: il 18% ritiene che dovrebbero intervenire gli enti locali, l’11% l’Unione Europea e il 16% ritiene che gli studenti dovrebbero trovare da soli il modo per risolvere il problema cercando le offerte più vantaggiose e/o rifiutando gli spostamenti verso le zone più costose o almeno le offerte più care. C’è poi un 10% che ritiene che non sia necessario fare niente perché sostanzialmente il problema non è rilevante.

In conclusione il problema è sentito e il governo dovrebbe intervenire

La lettura globale di tutti i dati offerti mostra innanzitutto come il problema del “caro affitti” sia percepito come reale rilevante nel paese e questo indipendentemente dal fatto che si supporti o meno la forma di protesta scelta dagli studenti e cioè la cosiddetta “protesta delle tende”.  Appurato questo problema per gli italiani è reale vi è poi disaccordo su chi sia il responsabile di questa situazione con comunque una maggioranza relativa che indica il governo centrale.

Se c’è però disaccordo su a chi dare la colpa la maggioranza indica chiaramente il governo centrale come l’ente preposto a risolvere il problema mediante un suo intervento. È probabilmente opinione comune che problemi del genere non possano essere affrontati ad altri livelli, siano questi gli enti locali o Unione Europea, e che la risoluzione di questi problemi non vada lasciata sulle spalle degli studenti stessi. Abbiamo infine visto come tra le varie proposte presentate quella maggiormente indicata sia la costruzione di nuovi studentati, grazie ai quali alcuni studenti vedrebbero risolto direttamente il loro problema abitativo mentre gli altri si vedrebbero probabilmente ridurre i costi degli affitti per via della minore domanda. C’è un ottimo consenso anche verso un intervento “diretto” sul costo degli affitti con un tetto a questi ultimi, e eventuali sgravi fiscali per compensare i mancati guadagni dei locatari, come ad esempio i meccanismi di canone concordato.

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