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Con i risultati delle elezioni amministrative ormai archiviati è possibile provare, con tutti i limiti del caso e di classifiche del genere, a vedere quali istituti di sondaggi hanno avvicinato di più i risultati reali delle elezioni.
La premessa di metodo è che sono stati considerati tutti i sondaggi fatti a meno di un mese prima del buio elettorale. Nei casi in cui una casa sondaggistica aveva svolto nel periodo più di una rilevazione sullo stesso ente al voto si è preso l’ultimo sondaggio. Infine il perimetro dell’analisi riguarda i risultati del candidati al primo turno nelle 6 città capoluogo di regione al voto e quelli delle regionali in Calabria.
Per prima cosa si è stilata per ogni competizione elettorale considerata una classifica dei sondaggi, dal migliore al peggiore, basata sulla media degli scarti dei vari candidati tra il valore sondato e quello reale (esempio in tabella)
Per la definizione di candidati maggiori si è scelto di prendere quei candidati sondati da tutti i sondaggisti. In ogni caso non c’è stato particolare disaccordo su questo tra i vari stituti, ne particolari scivoloni. L’errore maggiore è stato quello di alcuni di non sondare a Trieste il candidato di “adesso Trieste” Riccardo Laterza, che ha chiuso all’8,5% dei consensi
La tabella qui sotta mostra il calcolo completo per la città di Roma, che tra l’altro è stata quella più sondata, ben 13 istituti diversi hanno provato a prevedere il risultato del voto nella capitale, almeno nell’ultimo mese di sondaggi
Per poter poi confrontare tra loro i risultati dei sondaggi nelle varie elezioni è stato costruito un sistema di punteggio che tiene in conto soltanto della posizione relativa dei sondaggisti nelle varie classifiche, cioè di quanti sondaggi ha fatto meglio o peggio in ogni elezione una particolare casa
Ad ogni sondaggista è assegnato un punteggio da 0 a 100, in base alla posizione in classifica e al numero di sondaggi svolti complessivamente per la competizione. Un punteggio più alto corrisponde ad una performance migliore.
Per spiegarlo semplicemente ogni sondaggio riceve un punteggio la % di sondaggi rispetto ai quali ha fatto meglio, facendo la media nel caso in cui viene incluso se stesso e nel caso in cui no.
Ad esempio, se su 3 sondaggi un sondaggio è quello che fa meglio, questi ha battuto due sondaggi su tre (il 67%) se non viene incluso nel conto, 3 su 3 se viene incluso (100%), la media da 83.
Dopo aver spiegato per bene quanto fatto mostriamo infine i risultati dell’analisi nella tabella sottostante. Per ogni città/regione si può vedere quali sono i sondaggi che si sono avvicinati di più al risultato e quelli di meno (ricordiamo che le classifiche sono sempre relative, cioè si guarda come un sondaggio ha performato rispetto agli altri sullo stesso ente al voto)
Per ogni elezione è stato segnato in particolare il sondaggista migliore e il peggiore. Ricordiamo che sono stati considerati i sondaggi ufficiali svolti prima delle due settimane di divieto di sondaggi. Durante le due settimane di “buio” sicuramente ci saranno stati altri sondaggi (anche noi di BiDiMedia ne abbiamo fatti, con ottimi risultati) ma non essendoci una fonte ufficiale da cui attingere, abbiamo preferito lasciarli fuori dall’analisi.
Winpoll ad esempio è stata la migliore a prevedere il risultato a Milano e Bologna. Youtrend-Quorum ha ottenuto il risultato migliore nell’elezione più importante, quella di Roma, EMG si è avvicinata di più a Napoli e in Calabria, SWG a Torino e infine Bidimedia a Trieste
Tra le case sondaggistiche che avevano sondato almeno 4 delle 7 elezioni considerate è poi stata stilata una classifica facendo la media tra i vari punteggi. Ovviamente non tutte le elezioni hanno lo stesso grado di difficoltà ma abbiamo preferito usare una metodologia quanto più oggettiva possibile.
Winpoll risulta essere la migliore, controbilanciando il pessimo risultato ottenuto in Calabria con la prima posizione a Milano e Bologna. Appena dietro Youtrend tirata in alto dal risultato di Roma, chiude il podio Bidimedia. Per entrambe nessun risultato molto negativo. EMG al contrario ha un brutto risultato a Torino, bilanciato però dagli ottimi Napoli e Calabria, che la portano al quarto posto. C’è un grosso divario prima delle altre posizioni poi, in 5° e 6° posizione troviamo Ipsos e Noto sondaggi. Ancora un salto per arrivare alle ultime due, Opinio e Lab21.
Tra i sondaggisti che hanno rilevato meno di quattro città, si distingue SWG, con un ottimo risultato a Torino. Più indietro Demopolis e Tecnè. Singola prova romana non sufficiente per Index Research, pessima per IZI e GPF.
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