I cittadini bulgari si recano alle urne domenica 14 novembre per per eleggere sia il presidente della Bulgaria che i 240 deputati dell’ Assemblea nazionale della Bulgaria . Queste sono le terze elezioni parlamentari del paese nel 2021, dopo che nessun partito o coalizione era stato in grado di formare un governo dopo le precedenti elezioni di aprile e luglio. Un secondo turno delle elezioni presidenziali si terrà il 21 novembre se nessun candidato otterrà il 50%+1 dei voti al primo turno. Il presidente in carica Rumen Radev si candida per un secondo mandato.
La Bulgaria negli ultimi due anni è stata scossa da una grave crisi politica. Dal 2009 il protagonista indiscusso della vita politica bulgara era stato il leader populista Boyko Borisov, a capo del partito di centrodestra “Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria” (GERB) che negli ultimi anni ha guidato tre volte il governo del paese. Dopo le elezioni del 2017 Borisov, nonostante si dichiari un leader moderato europeista (il GERB fa parte del PPE), aveva stretto un ‘alleanza di governo con l’estrema destra per rimanere al potere.
Lo scorso anno ha visto un crescente attrito tra le élite politiche ed economiche del paese, tra cui una accesa lotta politica tra Borisov e il presidente bulgaro Rumen Radev e una serie di fughe di notizie. e accuse riguardanti l’ elevata ricchezza personale di Borisov e il presunto uso di tattiche estorsive da parte del suo governo . Questi scandali sono culminati in proteste antigovernative durante l’estate del 2020, che chiedevano elezioni anticipate e le dimissioni di Borisov. Sebbene le proteste abbiano fallito nei loro obiettivi, hanno dato un impulso significativo ad alcuni dei principali partiti di opposizione “anti establishment”.
Il principale partito di opposizione, il Partito socialista bulgaro (BSP) soffre a causa dei contrasti tra la sua presidente Korneliya Ninova, socialmente conservatrice, e la parte più liberale del partito, che è stata recentemente emarginata, tanto che il programma elettorale del partito ha tra i suoi capisaldi la difesa della “famiglia tradizione bulgara”. L’altro partito tradizionale bulgaro, Il “Movimento per i diritti e le libertà” (DPS) mantiene il suo sostegno fondamentale tra la grande minoranza turca in Bulgaria. Il programma del partito è fondamentalmente liberale con una particolare attenzione a una transizione accelerata verso un’economia verde e un migliore utilizzo dei finanziamenti dell’UE. Il partito ha rimosso dalla sue liste il suo controverso leader Delyan Peevski, la cui elezione a capo dell’Agenzia per la sicurezza nazionale (NSA) nel 2013 aveva causato proteste antigovernative di massa . Ciò suggerisce che DPS è aperto a una coalizione di governo.
Al contrario, il nuova partito populista “Ci sono persone del genere” (ITN), nato a seguito delle proteste anti-governative aveva ottenuto un notevole successo popolare . Il partito era emerso a seguito di un tentativo fallito del personaggio televisivo Slavi Trifonov di cambiare il sistema elettorale e politico del paese attraverso un referendum. Alle elezioni dello scorso aprile ITN aveva ottenuto un successo clamoroso, superando il BPS e diventando il secondo partito del paese dopo il GERB. Anche Bulgaria Democratica (DB), un’alleanza tra ecologisti e destra liberale e “In piedi! Fuori la Mafia!” (ISMV) un’alleanza di partiti e movimenti nati dalle proteste anti-governative erano entrati in parlamento.
Subito dopo le elezioni era apparso chiaro che sarebbe stato praticamente impossibile trovare una nuova maggioranza di governo. Il GERB aveva perso la maggioranza in parlamento e ITN non aveva intenzioni di far parte di nessun governo che avesse al suo interno uno degli altri tre partiti politici principali: GERB, BSP e DPS. Il presidente Radev aveva quindi nominato un governo “tecnico” affidato ad un altro ex generale dell’esercito, Stefan Yanev e aveva indetto elezioni anticipate per l’11luglio.
Le elezioni parlamentari bulgare di luglio hanno portato a una vittoria di misura per ITN sul GERB ; tuttavia, ITN ha vinto solo 65 seggi su 240 nell’Assemblea nazionale bulgara . Dopo le elezioni, ITN ha deciso di provare a formare un governo di minoranza e ha avviato colloqui con potenziali partner ( DB , ISMV e BSP ) per ottenere il loro sostegno. Tuttavia, questi tentativi si sono rivelati infruttuosi e ITN ha rinunciato all’incarico. Dato che ancora una volta il GERB non aveva possibilità di trovare una maggioranza parlamentare e che il leader di ITN, Slavi Trifonov, aveva escluso che il suo partito avrebbe appoggiato un governo formato da altri partiti, Radev è stato costretto a sciogliere nuovamente il parlamento ed indire elezioni parlamentari anticipate per i 14 novembre in contemporanea con quelle presidenziali.
Per cercare di rompere lo stallo politico, due ministri del governo Yanev, e precisamente il ministro dell’economia Kiril Petkov e quello delle finanze Asen Vasilev hanno deciso di presentare una propria lista alle elezioni “Continuiamo al Cambiamento” (PP). Petkov e Vasiliev, soprannominati il “Duo di Harvard” avendo entrambi ottenuto un master nella prestigiosa università americana, godono di un notevole supporto popolare. Dopo aver votato in massa per partiti populisti anti-corruzione, in particolare ITN, che si è dimostrato incapace di fornire una seria proposta di governo, molti elettori bulgari si stanno spostando il loro consenso verso gli esponenti del governo “tecnico” attuale, formato da persone competenti e considerate più affidabili per guidare il paese. Il nuovo partito secondo i sondaggi potrebbe diventare il terzo se non addirittura il secondo partito del paese e rendere il “Duo di Harvard” protagonisti della prossima stagione politica bulgara.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Bulgaria è una repubblica democratica rappresentativa parlamentare in cui il Primo Ministro è il capo del governo mentre il Presidente della Bulgaria è il capo di stato. La Bulgaria ha un sistema multipartitico, dove il potere legislativo conferito al governo e al parlamento unicamerale chiamato Narodno Sabranie. La magistratura è indipendente dall’esecutivo e dal legislatore. Il Presidente della Bulgaria è eletto direttamente per un mandato di 5 anni rinnovabile una volta. Il presidente è capo di stato e comandante in capo delle forze armate. I compiti principali del presidente sono programmare elezioni e referendum, rappresentare la Bulgaria all’estero, concludere trattati internazionali e dirigere il Consiglio consultivo per la sicurezza nazionale. Il presidente può rimandare indietro al parlamento le leggi per un’ulteriore verifica – una sorta di veto – ma le leggi possono essere approvate di nuovo con un voto a maggioranza assoluta.. Le elezioni presidenziali si svolgono con un sistema a due turni. Il parlamento è formato da 240 seggi che vengono rinnovati ogni 4 anni. Il sistema elettorale è proporzionale con una soglia del 4% dei voti per entrare in parlamento. Il Parlamento è responsabile dell’emanazione delle leggi, dell’approvazione del bilancio, della programmazione delle elezioni presidenziali, della selezione e della revoca del primo ministro e di altri ministri, della dichiarazione di guerra, del dispiegamento di truppe al di fuori della Bulgaria e della ratifica dei trattati e degli accordi internazionali.
Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Bulgaria è una cosiddetta “Democrazia Imperfetta”, al livello di paesi tipo Polonia, Ungheria, India e Tunisia.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.
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