Secondo il sondaggio pubblicato da Noto il 18 Dicembre 2021, a Palermo un terzo degli elettori è convinto che a vincere le elezioni sarà il centro-destra.
Le elezioni comunali a Palermo sono nel vivo delle ostilità reciproche. Lo scorso 15 marzo l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione in Sicilia Roberto Lagalla (Unione di Centro) – sponsorizzato da Miccichè – ha annunciato le sue dimissioni e la sua conseguente candidatura allo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. Nello stesso giorno si è candidato anche l’ex Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Francesco Cascio (Forza Italia), portando il numero complessivo di candidati a sindaco di Palermo a dieci.
Nel centro-destra in questo momento c’è grossa confusione su chi debba essere il candidato di coalizione, probabilmente consapevoli che Palermo potrebbe passare al centro-destra dopo il ritiro definitivo di Leoluca Orlando da sindaco (e un terzo degli elettori sembra pensarla allo stesso modo, secondo il sondaggio di Antonio Noto). Così tutti i partiti della coalizione provano la fuga in avanti: se da un lato ci sono Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima che propongono Carolina Varchi (nel sondaggio la candidata con la più alta fiducia, 41%), che ha accusato Lagalla di essere in continuità con “l’orlandismo”, dall’altro lato la Lega non si fa sfuggire l’occasione, puntando tutto su Francesco Scoma. Tutti in attesa di una sintesi che ricompatti la coalizione, con uno sguardo alle prossime elezioni regionali: Fratelli d’Italia vorrebbe esprimere Musumeci come il proprio candidato alla Regione. Stando alla rilevazione di Noto, Fratelli d’Italia sarebbe in testa con il 15% delle preferenze, mentre Forza Italia e la Lega sarebbero appaiati al 10% a testa, Cantiere Popolare a seguire con l’8% e infine l’UdC al 4%.
Anche nel centro-sinistra la situazione è tesa. Dopo un lungo corteggiamento da parte del centro-sinistra, il Presidente del consiglio nazionale degli architetti Francesco Miceli ha declinato la sua candidatura. Da parte del centro-sinistra ci sarebbe l’intenzione di ottenere un ripensamento da parte di Miceli, ma non mancano le tensioni nei partiti. In uno scambio pubblico fra il parlamentare dell’ARS Giampiero Trizzino e il deputato Adriano Varrica, entrambi del Movimento 5 Stelle, i due esponenti si sono scambiati accuse reciproche di aver collaborato con quelle forze politiche che avevano governato a Palermo fino a ieri, riferendosi a Leoluca Orlando. Nel complesso, il PD (14%) e il M5S (13%) possono contare su una coalizione che vale all’incirca il 25% dei voti, contando anche Sinistra Civica Ecologista e Verdi.
Anche il centro non è esentato dal sovraffollamento delle candidature. Qualche mese fa Davide Faraone, deputato di Italia Viva, si è candidato a sindaco di Palermo sperando nel futuro appoggio da parte di Miccichè, mentre Fabrizio Ferrandelli (con una fiducia del 38% secondo Noto), dirigente di +Europa, lo scorso 9 Marzo è stato “benedetto” anche da Carlo Calenda, rifiutando inoltre ogni ipotesi di apparentamento locale con IV. Ferrandelli, l’eterno rivale di Orlando che è stato battuto da lui già per due volte, gode di una conoscenza altissima fra gli elettori palermitani (71%), assieme a Davide Faraone (64%), l’assessore Giusto Catania (56%) e il parlamentare dell’ARS del Partito Democratico Antonello Cracolici (56%). La lista +Europa in appoggio a Ferrandelli otterrebbe il 12%, senza contare l’1% di supporto di Azione rilevato dallo stesso sondaggio. Per quanto riguarda Italia Viva invece, la lista otterrebbe il 5%.
Non mancano infine le candidature di esponenti civici o anti-sistema: è il caso di Totò Lentini, capogruppo dei Popolari-autonomisti all’ARS, di Rita Barbera, ex Direttrice di due carceri, ‘Ucciardone’ e ‘Pagliarelli’, e infine di Francesca Donato, l’europarlamentare no-vax ed euroscettica eletta con la Lega ma fuoriuscita per fondare Rinascita Repubblicana.
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