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Sondaggi d’America – Stanotte si vota in Georgia, domani la certificazione dei risultati delle presidenziali. Trump chiede di truccare i risultati in Georgia.

Salve amici. Si prospetta una due giorni molto intensa per la politica statunitense: stanotte si terranno i due ballottaggi in Georgia che determineranno il controllo del Senato, mentre domani avrà luogo la certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali da parte del Congresso.

Domani mattina alle ore 11.00, diretta BiDiMedia con proiezioni e risultati (spoglio permettendo!) del voto odierno; parleremo inoltre della certificazione da parte del Congresso che avverrà in giornata.

Il voto in Georgia

Anche per queste elezioni, così come a novembre, il voto anticipato (di persona e via posta) ha avuto molto successo: poco più di tre milioni di elettori hanno votato attraverso questa modalità ed è facilmente intuibile che la maggioranza di questi voti sia andata ai candidati democratici, quindi per i repubblicani sarà decisiva l’affluenza nel voto in persona il giorno delle elezioni, sulla quale potrebbe gravare la narrativa delle “elezioni truccate” portata avanti da Donald Trump. I candidati repubblicani Perdue e Loeffler stanno cercando di chiamare la base più oltranzista al voto: da qui il commento di Perdue sulla telefonata tra Trump e il segretario di stato della Georgia (di cui parleremo più avanti) che si concentra sulla vergogna di aver diffuso una telefonata privata più che sul tentativo di corruzione e di truccare il risultato, così come l’annuncio di Kelly Loeffler di voler obiettare ai risultati delle elezioni presidenziali. Ricordiamo che a novembre avevano votato circa 5 milioni di cittadini della Georgia.

Sulla falsariga di ciò che è accaduto a novembre, potrebbero essere necessari giorni per avere i risultati definitivi. Lo scrutinio vedrà, come sempre, inizialmente la prevalenza di contee più piccole e tradizionalmente repubblicane, per poi assistere ad un recupero dei democratici grazie alle contee più grandi e tradizionalmente favorevoli al partito dell’asinello. A questa tendenza, si aggiungerà quella che vedrà una prevalenza iniziale del voto di persona (pro-repubblicani), per poi passare al voto anticipato di persona e a quello via posta (favorevole ai democratici). Di seguito riportiamo l’andamento dello scrutinio a novembre: dopo una fase iniziale con scostamenti vari, i repubblicani raggiungono il loro massimo intorno al 35% dei voti scrutinati, per poi lasciar spazio alla rimonta democratica.

Le nostre medie dei sondaggi vedono un vantaggio di entrambi i candidati democratici, ma con un distacco sempre all’interno del margine d’errore. Jon Ossoff è avanti di 1,4 punti percentuali nei confronti dell’uscente repubblicano David Perdue, mentre il vantaggio del democratico Raphael Warnock sulla repubblicana Loeffler è più ampio di 2 decimi.

Noi di BiDiMedia commenteremo i primi risultati provenienti dalla Georgia con una diretta video che verrà trasmessa domani, a partire dalle ore 11:00, sul nostro sito e sui nostri social.

La certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali e l’ultimo tentativo di Trump

Domani si terrà la certificazione dei risultati delle presidenziali, con il conteggio dei voti dei grandi elettori da parte del Congresso. Solitamente una mera formalità, quest’anno non sarà così.

Il Vicepresidente Mike Pence, che avrà il ruolo di certificare ufficialmente il risultato della votazione, ha fatto sapere di accogliere con favore chiunque si opporrà a tale certificazione: infatti, 11 senatori repubblicani, guidati dal texano Ted Cruz, hanno annunciato la loro intenzione di opporsi: trattasi di, oltre Cruz, Ron Johnson (Wisconsin), James Lankford (Oklahoma), Steve Daines (Montana), John Kennedy (Louisiana),  (Tennessee), Mike Braun (Indiana), Cynthia Lummis (Wyoming), Roger Marshall (Kansas), Tommy Tuberville (R-Alabama), Marsha Blackburn e Bill Hagerty (Tennessee). Già nei giorni precedenti, il senatore del Missouri Josh Hawley (potenziale candidato nel 2024), aveva fatto sapere di voler opporsi alla certificazione, spiazzando il tentativo di Mitch McConnell di evitare la spaccatura del partito. A questi si è di recente aggiunta la senatrice Kelly Loeffler (Georgia).

Se ci saranno obiezioni alla certificazione, allora spetterà alle due camere decidere se accogliere o no tali obiezioni e le speranze sono nulle, con i democratici che controlleranno la Camera dei Rappresentanti e con un Senato che vedrà scadere il mandato di David Perdue, indipendentemente dalla sua rielezione o meno in Georgia, lasciando quindi la camera alta con 99 membri votanti e tenendo conto del fatto che alcuni senatori come Mitt Romney (Utah), Lisa Murkwoski (Alaska), Pat Toomey (Pennsylvania), Bill Cassidy (Louisiana) e Tom Cotton (Arkansas) – seppur con motivazioni diverse (per Cotton, anche lui potenziale candidato per il 2024, delegittimare i risultati darebbe manforte ad un eventuale tentativo dei democratici di abolire il collegio elettorale) – hanno gia condannato il tentativo dei loro 12 colleghi e che molti altri sarebbero pronti a votare per la certificazione, anche se così il tentativo di McConnell di nascondere sotto il tappeto le divisioni interne al GOP non avrà successo.

Altro fatto importante di questi giorni è stata la chiamata di Donald Trump al segretario di Stato della Georgia Brad Raffengesper, con la richiesta esplicita di truccare i risultati delle elezioni nel suo Stato, chiedendo di trovare un numero di voti che potesse ribaltare l’esito delle elezioni. Un tentativo che sfocia apertamente nella corruzione e nell’abuso di potere, il quale ha visto la netta condanna da parte dei democratici e di qualche repubblicano, anche se non sono mancate le minimizzazioni e i tentativi di difesa.

Per oggi è tutto. Appuntamento al prossimo post e alla diretta di domani mattina, ore 11.00, per i risultati dei ballottaggi georgiani.

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