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Dicembre 14, 2020
DIRETTA VIDEO – USA2020: Il voto del collegio elettorale
Dicembre 14, 2020

Sondaggi d’America – I risultati finali delle presidenziali, analisi su tendenze e previsioni. Si avvicinano i ballottaggi in Georgia.

Prima di iniziare, ricordiamo che questa sera, ore 21.30, seguiremo in diretta (sondaggibidimedia.com e pagine social Bidimedia) il voto del collegio elettorale che eleggerà ufficialmente Joe Biden. Durante il live video, avremo anche modo di approfondire maggiormente i risultati finali che vedremo in questo post.

I risultati finali

Salve amici. Dopo più di un mese dalle elezioni presidenziali, abbiamo i risultati definitivi dai vari stati. Nonostante i numerosi ricorsi della campagna di Trump e, ultimo ma non per importanza, quello alla Corte Suprema, presentato del Texas (insieme ad altri stati a guida repubblicana) contro Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin al fine di far invalidare i risultati in questi stati. Il ricorso non è andato a buon fine, così come tutti gli altri presentati in precedenza.

A livello nazionale, Joe Biden ha ottenuto il 51,3%, mentre Donald Trump si è fermato al 46,8%. Il margine a favore del Presidente eletto è pari a 4,5 punti percentuali.

Questi invece i risultati nei singoli stati. Biden ha concluso con 306 grandi elettori, mentre Trump si è fermato a 232. Oggi i grandi elettori voteranno, nei singoli stati stati, in modo formale per il Presidente e per il Vicepresidente. Tali voti verranno conteggiati il 6 gennaio al Congresso.

L’analisi: i cambiamenti rispetto al 2016

Cominciamo con questa tabella che mostra il cambiamento nel margine a favore del candidato democratico tra il 2020 e il 2016 (swing) in ogni stato. Un valore positivo indica un cambiamento a favore dei democratici, un numero negativo invece un cambiamento a favore di Donald Trump.

Notiamo come i cambiamenti più netti in direzione di Biden si siano verificati in Vermont, secondo distretto del Nebraska, Colorado e primo distretto del Maine. Da notare anche dei cambiamenti importanti in Georgia, Alaska, Nebraska, Kansas e – in generale – nell’estremo Nordest. Solo 5 gli stati in cui il cambiamento è stato in direzione di Trump: Arkansas, California, Florida, Utah e Hawaii. Segue una rappresentazione di questi dati in forma di mappa:

Passiamo ora ad un altro indicatore, ossia il trend: ciò è calcolato come il cambiamento tra 2020 e 2016 della differenza tra il margine dello stato e quello nazionale. Prendendo come esempio il Colorado, tale differenza nel 2020 è pari a 9 punti percentuali [13,5% (margine in Colorado di Biden) – 4,5% (margine nazionale)], mentre nel 2016 era pari a 2,8 punti percentuali [4,9% (margine in Colorado di Clinton) – 2,1% (margine nazionale)]. Quindi, il cambiamento a favore dei democratici è pari a 6,2 punti percentuali. Questi dati sono raccolti nella tabella che segue e – anche in questo caso – un valore positivo indica un cambiamento a favore dei democratici, un numero negativo invece un cambiamento a favore dei repubblicani.

L’ordine nella tabella è identico a quella relativa allo swing, però notiamo un cambiamento della forbice, ed è proprio questo l’obiettivo di questa analisi: approfondire le tendenze in atto nei singoli stati a prescindere dal contesto fortemente favorevole al vincitore che emerge nell’analisi sullo swing in ogni stato (come è ovvio che sia: per passare da un margine del 2,1% a favore di Clinton ad uno di 4,5 punti percentuali a favore di Biden e – in generale – da una vittoria di Trump a quella di Biden, è normale che l’analisi swing sia favorevole al vincitore). Passiamo infatti da un massimo 9 punti percentuali a favore di Biden contro un massimo del 2,8% a favore di Trump a un massimo del 6,6% a favore dei democratici contro un massimo di 5,2 punti percentuale a favore dei repubblicani. Tale cambiamento è visibile nella mappa che seguirà. Per quanto riguarda gli stati considerati competitivi (alcuni oramai solo nel passato), da notare il trend favorevole ai democratici in Arizona, Colorado, Georgia, New Hampshire, Virginia e, per ciò che concerne invece potenziali stati competitivi nel futuro, un trend favorevole in Alaska, Nebraska e Kansas. Una lievissima tendenza pro-dem anche in Texas. Passando invece ai repubblicani, nonostante le sconfitte in questi stati, c’è un trend favorevole in Pennsylvania, Nevada e Wisconsin. Si confermano le tendenze pro-GOP in Florida, Iowa e Ohio. I numeri più importanti riguardano Hawaii e Utah (anche se per quest’ultimo stato potrebbe aver influito la candidatura da indipendente di Evan McMullin nel 2016).

Nella prossima pagina, l’analisi delle previsioni e i sondaggi per i ballottaggi del senato

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