Il sondaggio BiDiMedia di novembre viene presentato per la prima volta in video LIVE con il commento dei nostri sondaggisti; non perdete gli approfondimenti sulle tendenze politiche del momento. La diretta va in onda sia su questo articolo che sui canali social BidiMedia, YouTube e Facebook. Il video può essere rivisto nel riquadro di copertina anche successivamente, mentre di seguito trovate il classico articolo e le slide.
Se il PD rimane stabile come prima forza della compagine Giallorossa – e anzi si avvicina alla vetta, ora distante meno di due punti, grazie al calo leghista – il mese di novembre è risultato esiziale per il M5S. I Pentastellati calano di 8 decimi di punto e si attestano al 13,5%, minimo assoluto da prima delle elezioni 2013: il Movimento, privo di un leader dopo che di Di Maio ne ha lasciato la guida, appare in difficoltà nel governare assieme agli ex-nemici storici del PD.
Momento positivo al contrario per Italia Viva che recupera 3 decimi e torna sopra al 3%; all’opposto cala dello 0,1 Liberi e Uguali, sulla soglia del tre per cento esatto.
Nel complesso, mese negativo per la maggioranza a causa del calo del M5S: -0,6 punti persi a novembre.
Nel Centrodestra procedono con straordinaria regolarità da ormai un anno due diverse tendenze, le quali sommandosi fanno sì che l’area politica conservatrice risulti stabile.
La prima vede la Lega perdere consensi in maniera consistente, tanto da mettere ora a rischio la posizione di primo partito; la seconda porta Fratelli d’Italia ad incamerare buona parte dei consensi in uscita dal partito di Salvini.
Questo mese però a crescere più di FdI è Forza Italia, che si giova del momento di visibilità dato dalla discussione sullo scostamento di bilancio e dalla coseguente aura di responsabilità, guadagnando così 7 decimi di punto. Perde lo 0,1 Cambiamo! del governatore ligure Toti.
Cdx nel complesso pressoché stabile (-0,1), come accannato: l’area conservatrice appare assai refrattaria a perdere (ma anche ad incamerare) consensi in questa fase ed i voti si limitano a spostarsi all’interno della coalizione.
Pochi movimenti degni di nota tra le forze minori di Csx non facenti parte della maggioranza; l’unica variazione di rilevo è il +0,3 di Azione, che porta il partito di Calenda prossimo al 3%. Stabili o con variazione minima +Europa, Verdi, Altri di Csx e PC.
Ancora una volta, nessuna delle forze progressiste minori sembra in grado di salire di livello per via della grande frammentazione. Segnaliamo però la fusione dei gruppi parlamentari di Azione e +Europa: primo segno di un nuovo Polo Liberale?
Crescono di 3 decimi i partiti minori, raggruppati in “altri”. Nel video, il parere dei sondaggisti BiDiMedia sul rilevante valore di piccoli partiti ed “altri”.
A novembre cresce anche l’affluenza, che si attesta al 62%; indecisi stabili al 20% dell’elettorato: come tipico lontani dalle urne, un ampio bacino di incerti che può cambiare radicalmente i risultati elettorali.
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