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Sono passati esattamente 2 mesi dalle elezioni politiche del 25 settembre scorso e BiDiMedia torna a sondare le intenzioni di voto ai partiti nazionali.
Questi 60 giorni hanno visto la nascita del governo Meloni, il primo guidato da un partito di destra radicale nonché primo ad essere guidato da una donna. Come consueto, i primi mesi di governo dopo una netta affermazione come quella del Centrodestra vedono i vincitori in “luna di miele” con l’elettorato, che tende ancora di più a premiare i partiti vincenti.
È questo il caso di Fratelli d’Italia, che consolida la prima posizione superando il 28% dei consensi forte della premiership di Giorgia Meloni e del ruolo di leader indiscusso della coalizione di governo.
Non a caso l’effetto bandwagon (cd. “salire sul carro del vincitore”) si manifesta per FdI ma non per gli alleati di governo. In particolare la Lega è ferma al 8.5% dopo una performance elettorale tutt’altro che esaltante; calo di mezzo punto per FI mentre “noi moderati”, lista elettorale già effimera, è ridotta allo 0.6%.
Grazie a FdI, il centrodestra nel complesso è comunque in lieve crescita rispetto al dato elettorale.
Dopo la batosta settembrina, è il Csx ad essere maggiormente in difficoltà: il Partito Democratico in particolare, dilaniato dalle discussioni interne e in attesa del congresso, perde 1,5 punti percentuali e viene superato come seconda forza dal M5S. Tra le altre componenti del Csx, segno meno, anche se minimo, per AVS (Alleanza Verdi-Sinistra) mentre è stabile +EU.
Dopo un buon risultato elettorale, anche la federazione del “terzo polo” liberale tra Azione e Italia Viva sembra aver perso slancio e cala al 7,9% in questa rilevazione BiDiMedia.
A gioire tra le opposizioni è quindi solo il M5S. Il movimento ormai non più grillino ma contiano è l’unica forza esterna al governo che in questi due mesi è riuscita ad accreditarsi come opposizione alla Meloni, anche grazie ad una ben sfruttata ambiguità del risultato elettorale pentastellato: nonostante la perdita di oltre la metà dei voti rispetto al 2018, le bassissime aspettative dei mesi precedenti al voto hanno fatto sì che il 16% del M5S sia stato visto come una sostanziale vittoria, ridando slancio ai 5 Stelle che guadagnano secondo BiDiMedia 1 punto percentuale e si attestano secondo partito nazionale.
Solo piccole variazioni tra le formazioni minori che hanno partecipato alle scorse politiche; unica eccezione Unione Popolare, la formazione di sinistra radicale, che ha un guadagno un minimo più consistente segnando +3 decimi di punto.
Come atteso lontani dalle urne, cala la propensione al voto: la già bassissima affluenza delle politiche scende ulteriormente ad un preoccupante 59%. Salgono invece al 17% gli indecisi.
Giorgia Meloni inizia il suo mandato da Presidente del Consiglio con la fiducia del 48% dell’elettorato secondo la rilevazione BiDiMedia, che per la prima volta ha sondato il favore degli italiani per il nuovo governo di Centrodestra e la sua leader.
L’inquilina di palazzo Chigi è, come prevedibile, molto apprezzata tra i partiti del centrodestra (85% di gradimento complessivo), con punte del 91% tra gli elettori di FdI e valori compresi tra 70 e 80 punti negli gli altri partiti della maggioranza.
Altrettanto prevedibile lo scarsissimo gradimento per Giorgia Meloni nel Centrosinistra: 9% di favore con punte (in negativo) di 5 punti di fiducia tra gli elettori di AVS. Numeri lievemente più positivi nei simpatizzanti del M5S (18%) e Azione-Italia Viva (22%), ma restano ampiamente negativi anche nel Terzo Polo: gli elettori dell’area liberale, evidentemente in larga maggioranza ostili al governo Meloni (ben il 52% di essi non ha alcuna fiducia nell’esecutivo) apprezzerano le recenti aperture di Carlo Calenda verso la Presidente del Consiglio?
L’apprezzamento per l’intera compagine di governo parte con un 44% di gradimento: 4 punti in meno rispetto a Giorgia Meloni. La fiducia per la squadra dei ministri è di qualche punto più bassa di quella della loro leader tra tutti i partiti; pesano in questao caso le perplessità che le varie formazioni possono avere su alcuni singoli nomi poco graditi.
Sondaggio e metodologia verranno, come sempre, pubblicati sul sito ufficiale dei sondaggi politici italiani: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/
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