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Speciale Europee Bidimedia: ecco il nuovo Parlamento Europeo! PPE primo, boom Verdi e ALDE, Sovranisti ininfluenti.

Dopo una notte di scrutinio, oltre a dati italiani abbiamo i primi numeri attendibili da tutta l’UE: andiamo a vederli con la proiezione finale di EuropeElects!

PPE primo, boom Verdi e ALDE, Sovranisti ininfluenti. Questa l’estrema sintesi dei risultati elettorali da tutta Europa.

I numeri: conferme e sorprese

Iniziamo col dire che le proiezioni della vigilia (che potete trovare qui) sono state rispettate con buona precisione nei punti essenziali.

  • Il PPE è primo partito, anche se in calo dal 2014. Avrà diritto a proporre un proprio Presidente della Commissione.
  • S&D secondi, in calo dal 2014, ma in tenuta rispetto alle previsioni.
  • ALDE terzo in netta ascesa.
  • Ultradestra solo in lieve crescita complessiva (in pratica solo per via del boom leghista in Italia).

Ma veniamo ora alle sorprese:

  • Boom dei Verdi oltre ogni aspettativa. Secondo Europe Elects potrebbero sopravanzare l’ex-ENF al quarto posto.

    Grafico con andamento proiezioni e risultati: i Verdi scavalcano ENF.

  • La cd. “ultradestra” Sovranista sbandierava un’ipotetica vittoria ed ambiva a poter essere fondamentale per la maggioranza. Il gruppo di Salvini è invece solo quinto, scavalcato dai Verdi (anche se ancora questo non è certo al 100%), ECR è in calo ed EFDD non esiste più. PPE e Populisti+Sovranisti+altri di Estrema Destra non hanno nessuna maggioranza. Le Destre estreme e sovraniste restano ininfluenti, come già nella scorsa legislatura. In termini di voti, assommando tutta l’area Sovranisti + Populisti (ENF, ECR, EFDD, Altri di destra) si arriva appena al 23% circa dei voti.
  • La crescita dei Liberali dell’ALDE è andata oltre le previsioni.
  • La Sinistra di GUE/NGL è stata fagocitata dal boom verde ed ha perso diversi EP rispetto alle attese.

 

 

 

In paragone al 2014, come visibile dall’immagine di confronto, il Parlamento Europeo si è spostato lievemente verso il Centrosinistra. Più in generale, perdono i partiti tradizionali (PPE ed S&D) a favore dei nuovi europeisti o euroscettici (in misura minore come visto).

Le maggioranze possibili

Un punto essenziale è la possibile maggioranza di Centrosinistra: S&D, ALDE, Greens/EFA e GUE/NGL, assommando come correttamente fa EuropeElects anche i nuovi partiti dell’area Csx-liberale, sono di sicuro sopra quota 376 EP, la maggioranza assoluta all’Europarlamento. Ciò esclude necessariamente ogni possibile maggioranza solo di Centrodestra (PPE) + destre e populisti. Le paventate maggioranze con l’Ultradestra, tanto care ai media italiani, sono quindi matematicamente impossibili (oltra ad esserlo già di fatto).

Un “governo dell’UE” di Centrosinistra è ovviamente impossibile, sia per incompatibilità tra GUE ed ALDE, sia perchè il PPE, come primo gruppo, ha il comando delle operazioni; ma non è secondario arrivare alle trattative per la nuova Commissione senza possibili maggioranze di destra autonoma: i Popolari sono costretti a trattare con le forze Progressiste, e la cd. “ultradestra” è relegata all’ininfluenza.

Il progetto di orban e Salvini di portare il PPE nell’orbita delle Destre è insomma fallito senza appello. L’unica maggioranza possibile nella realtà è quella prevista: PPE+ALDE+S&D.

I numeri del nuovo Parlamento Europeo in paragone al 2014. ENF/EAPN è un gruppo nuovo che include molti più partiti rispetto al 2014, il paragone diretto è quindi poco significativo.

In definitiva, chi vince e chi perde?

  • Vincono ALDE e Verdi, in netta crescita, ed ovviamente il PPE, che in quanto primo gruppo è vincitore automatico.
  • Perdono GUE/NGL e le Destre, in quanto mancano l’obbiettivo di uscire dall’ininfluenza e non guadagnano quanto previsto.
  • S&D in mezzo al guado: tengono quanto previsto alla vigilia, ma il calo dal 2014 è netto.

 

 

 

Per ora è tutto, appuntamento ai prossimi giorni per i dati definitivi ed analisi più approfondite!

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