Il più povero paese d’Europa dove una truffa bancaria fa sparire da un giorno all’altro l’equivalente del 12% del PIL. Una regione secessionista, di fatto indipendente dove il sistema legale è ancora quello sovietico. L’unica nazione ex comunista dove il Partito Comunista è tornato al potere in maniera democratica. Una lotta politica senza scrupoli tra l’Europa e la Russia per determinare le sorti geopolitiche del paese.
Questo è lo scenario politico che si trovano dinanzi gli elettori moldavi, chiamati il prossimo 24 Febbraio al rinnovo dei 101 seggi del parlamento monocamerale nazionale.
E’ la nona volta che i cittadini moldavi eleggono il loro parlamento dall’indipendenza del paese dall’Unione Sovietica nel 1991. Le elezioni si svolgono alla scadenza naturale del parlamento eletto nel 2014.
IL SISTEMA POLITICO
La Moldavia è una repubblica democratica rappresentativa parlamentare, basata su di un sistema multipartitico. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro e dal Consiglio dei Ministri. Il potere legislativo è esercitato dal parlamento. Il potere giudiziario è indipendente da quello legislative ed esecutivo. La regione della Transnistria è di fatto indipendente anche se non è riconosciuta da nessuno stato membro dell’ONU
Il Presidente della Repubblica, con poteri molto limitati, è eletto a suffragio universale (con eventuale secondo turno di ballottaggio) per una durata di 4 anni.
Il parlamento della Moldavia è composto da 101 membri, eletti ogni 4 anni con sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 6%.
Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Moldavia è un cosiddetto “Regime ibrido”, al livello di paesi tipo Macedonia, Albania, El Salvador e Montenegro.
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