Sabato 30 settembre 2023 si tengono in Slovacchia le elezioni parlamentari anticipate per rinnovare i 150 membri del Consiglio nazionale.
L’attuale primo ministro, Ľudovít Ódor è un economista indipendente, alla guida dalla scorso 15 maggio di un governo tecnico.
Da circa 5 anni la Slovacchia è segnata da una forte instabilità politica. Tutto iniziò all’inizio del 2018, con lo dallo scioccante omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak, che suscitò indignazione e proteste diffuse nell’opinione pubblica, costringendo infine l’allora primo ministro Robert Fico leader del partito socialdemocratico nazionalconservatore Smer-SD a dimettersi. Da allora, la Slovacchia ha visto quattro primi ministri e un’estrema volatilità nei sondaggi.
Dopo le dimissioni di Fico, Peter Pellegrini subentrò come primo ministro, anche se in seguito si separò dal suo partito, Smer, per formare il suo partito socialdemocratico europeista chiamato Hlas-SD.
Nelle elezioni del 2020, il partito populista di centrodestra OL’aNO divenne la principale formazione politica del paese e il suo leader Igor Matovič formò una coalizione di governo di centrodestra con il partito di destra libertaria SaS (poi rinominato SASKA), la destra conservatrice di Sme Rodina e i liberalconservatori di Za ľudi.
Tuttavia, lo stile di governo caotico di Matovič e la cattiva gestione della pandemia di COVID-19 hanno provocato significative lotte interne alla coalizione e un calo del sostegno popolare tanto che nel marzo 2021, Matovič si è dovuto dimettere, lasciando la guida del governo al suo compagno di partito Eduard Heger. Tuttavia, questo cambiamento ha fatto ben poco per sedare le tensioni all’interno della coalizione, poiché Matovič rimaneva ancora effettivamente a capo del governo dietro le quinte. Nel settembre 2022 i ministri SaS si sono dimessi, facendo perdere a Heger la maggioranza parlamentare. Pochi mesi dopo, SaS ha votato assieme ai partiti di opposizione la sfiducia al governo, aprendo la strada alle imminenti elezioni anticipate. Heger ha continuato a servire come primo ministro per diversi mesi prima di essere sostituito dal governo tecnico guidato da L’udovít Ódor nel maggio 2023. Durante questo periodo, Heger ha lasciato OL’aNo e ha fondato il suo nuovo partito di centrodestra “Democratici”.
Il caos all’interno della coalizione di centrodestra ha rinforzato la popolarità dell’ex primo ministro Fico, il cui partito Smer-SD è adesso in testa nei sondaggi d’opinione. Una vittoria di Fico e un ritorno alla maggioranza “rossobruna” che lo sosteneva potrebbe portare ad un cambiamento di rotta in politica estera, soprattutto nei confronti della guerra in Ucraina.
Finora, il governo filo-occidentale di Bratislava ha mostrato un forte sostegno all’Ucraina, sia come aiuti umanitari che come forniture di armi. La Slovacchia, un paese dell’Europa centrale di 5,4 milioni di abitanti, è stata la prima nazione della NATO a fornire aerei da combattimento all’Ucraina. Tuttavia sia Fico, sia i suoi possibile alleati, cioè la destra nazionalista del Partito Nazionale Slovacco (SNS) e l’estrema destra neofascista di “Republika” sono apertamente filorussi. Fico in campagna elettorale si è impegnato, una volta tornato al governo, a sospendere immediatamente tutte le consegne di aiuti militari all’Ucraina, si oppone alla richiesta dell’Ucraina di aderire alla NATO e ha condannato le sanzioni dell’UE contro la Russia. Il partito di Fico, Smer-SD, è ancora affiliato al Partito dei Socialisti Europei (PSE), nonostante le richieste che arrivano da varie parti di cacciarlo. Solo il 9 ottobre, cioè 10 giorni dopo le elezioni, il PSE valuterà la sospensione del partito SMER di Robert Fico dal PSE.
Sicuramente i disordini politici e le lotte intestine alla coalizione di centrodestra dopo le ultime elezioni hanno portato molti elettori a voler votare partiti come Smer-SD e Repubblica, ma anche la retorica filorussa e anti-occidentale di Fico colpisce nel segno, essendo la Slovacchia uno dei paesi piu’ filorussi della UE. Ciò rende il Paese un terreno fertile per la rete di disinformazione online che diffonde bufale e ripropone la narrativa russa sulla guerra. Soprattutto su Telegram e Facebook i partito di Fico e i partiti di estrema destra sono riusciti ad avere nettamente più successo dei partiti europeisti.
Dopo le elezioni di sabato si calcola che potrebbero essere rappresentati nel nuovo parlamento fino a 10 partiti. Alcuni di essi oscillano nei sondaggi di opinione intorno alla soglia di sbarramento e potrebbero fare la differenza. Queste elezioni decideranno se la Slovacchia rimarrà aperta all’Europa, ai valori liberali e democratici e al supporto della NATO nel supporto all’Ucraina contro l’aggressione russa o se si chiuderà nel proprio nazionalismo, diventando simile all’Ungheria di Viktor Orban, avvicinandosi politicamente alla Russia di Putin.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Slovacchia è una repubblica democratica rappresentativa parlamentare, con un sistema multipartitico. Il potere legislativo è conferito al parlamento e in alcuni casi può essere esercitato anche dal governo o direttamente dai cittadini tramite referendum. Il potere esecutivo è esercitato dal governo guidato dal Primo Ministro . La magistratura è indipendente dall’esecutivo e dal legislatore. Il presidente è il capo dello stato.
Il parlamento della Slovacchia è il Consiglio Nazionale unicamerale composto da 150 seggi I deputati sono eletti per un mandato di 4 anni con sistema proporzionale con sbarramento nazionale al 5% per i partiti e al 7% per le coalizioni.
il presidente viene eletto con voto diretto e popolare con eventuale secondo turno di ballottaggio, per un mandato di cinque anni. Il presidente nomina il primo ministro su indicazione del parlamento e ha in gran parte funzioni cerimoniali.
Il Consiglio nazionale esamina e approva la Costituzione, gli statuti costituzionali e altri atti giuridici. Inoltre, approva il bilancio statale. Elegge alcuni funzionari previsti dalla legge, nonché i candidati alla carica di giudice della Corte costituzionale della Repubblica slovacca e il procuratore generale. Prima della loro ratifica, il parlamento dovrebbe approvare tutti i trattati internazionali importanti. Inoltre, dà il consenso per l’invio di forze militari al di fuori del territorio slovacco e per la presenza di forze militari straniere sul territorio della Repubblica slovacca.
Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Slovacchia è una cosiddetta “Democrazia imperfetta”, al livello di paesi tipo India, Polonia Sudafrica e Timor Est.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.
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