Il prossimo 9 febbraio gli elettori del principato del Liechtenstein si recano alle urne per elegge i 25 deputati del Landtag, il parlamento nazionale.
Il Liechtenstein è uno dei paesi più conservatori e tradizionalisti d’Europa. Da 1938 la scena politica è dominata da due partiti conservatori piuttosto simili: il Partito Progressista dei Cittadini (FBP) e l’Unione Patriottica (UV), che governano insieme in una “coalizione nazionale” che fino a metà degli anni ’80 non aveva praticamente opposizione. Tutte le volte che si rinnova il parlamento FBP e UV si spartiscono i posti di governo: il partito che ha la maggioranza dei seggi ottiene anche la carica di Primo Ministro, mentre l’altro quella di Vice Primo Ministro. A differenza della altre monarchie europee dove il sovrano ha un ruolo puramente cerimoniale, nel Liechtenstein il Principe ha anche un attivo ruolo politico. Dal 1986 è presente in parlamento un partito progressista, la Lista Libera (FL), mente nel 2013 è entrato in parlamento un quarto partito, i cosiddetti “Indipendenti” (DU), di fatto una formazione di destra xenofoba al quale nel 2021 è succeduto “Democratici per il Liechtenstein” (DpL), che ha posizioni leggermente più moderate.
Al centro dell’interesse di queste elezioni non ci saranno però i candidati al parlamento, ma, come in passato, coloro che vogliono entrare nel governo. L’FBP e la VU, che dalla seconda guerra mondiale con due eccezioni formano un governo di coalizione, hanno confermato la loro volontà di proseguire la cooperazione. I due partiti hanno nominato solo tre candidati ciascuno per il governo, composto da cinque membri. In questo modo segnalano agli elettori che puntano ad arrivare in testa alle elezioni, lasciando due dei cinque membri del governo al partito secondo arrivato.
Tuttavia non è del tutto scontato che si vada ad un rinnovo della coalizione di governo tra i due maggiori partiti. I Democratici del Liechtenstein sono disposti a collaborare con uno dei partiti maggiori e hanno nominato due candidati per il governo nel caso entrassero in coalizione.. La Lista Libera invece ha rifiutato di presentare candidature, ma ha fatto sapere che sarebbe interessata anche a entrare nel governo se si presentasse l’occasione.
Dopo che il primo ministro Daniel Risch ha deciso di non ricandidarsi, i candidati alla guida del governo dei due principali partiti sono due persone che non erano rappresentate nel governo nell’ultima legislatura. La VU ha nominato una donna, Brigitte Haas, amministratice delegata della Camera di commercio, mentre l’FBP candida nuovamente con un uomo, l’ex presidente del parlamento Ernst Walch.
Nei programmi elettorali le idee della VU e della FBP non differiscono in modo significativo. Entrambi i partiti sono favorevoli al libero mercato e e sottolineano la necessità di una legislatura favorevole alle imprese. La FBP si impegna a favore dell’economia sociale di mercato, che si basa sull’iniziativa personale, sulla libertà di scelta e sulla volontà di agire. Per la VU le aziende di successo che possono contare su condizioni quadro attraenti sono uno dei presupposti per il benessere sociale della società. Tuttavia, entrambe le parti si astengono dal fornire misure dettagliate su ciò che dovrebbe essere fatto per l’economia per raggiungere questi obiettivi.
L’FBP è più specifico in termini di politica fiscale: se la Svizzera dovesse aumentare l’imposta sul valore aggiunto, cosa che il Liechtenstein dovrebbe fare nell’ambito dello spazio economico comune, le entrate supplementari dovrebbero essere restituite alla popolazione sotto forma di contributi pensionistici più elevati. A differenza dell’FBP, il cui programma elettorale si concentra sulla politica economica, sociale e societaria, la VU guarda oltre i confini del Liechtenstein. Promette di rafforzare la cooperazione regionale nella regione alpina e di rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali con Svizzera, Austria e Germania. Per quanto riguardala Lista Libera, il suo programma mette al centro la crisi climatica e la perdita della biodiversità. Il partito vuole “rompere la situazione di stallo e creare opportunità per un Liechtenstein sociale, democratico ed ecologico”. Infine il programma dei Democratici del Liechtenstein, si impegna per una politica economica liberale e socialmente accettabile, nonché nell’uso responsabile dell’ambiente e delle sue risorse. Il DpL si è rafforzato negli ultimi due anni grazie al parziale successo che hanno avuto le iniziative popolari che ha presentato, per esempio per esentare i pensionati dalla franchigia dell’assicurazione sanitaria o per abolire la radio pubblica. Incoraggiati da questi successi, hanno nominato due candidati al governo proponendosi come partner di coalizione nel futuro governo a quello che due partiti che vorrà dialogare con loro.
La campagna elettorale è in gran parte non regolamentata e condotta tramite social media, giornali e media radiotelevisivi. A tutti i partiti è consentito pubblicare un video ufficiale della campagna sui siti web dei principali quotidiani del paese. Le elezioni sono le seconde ad essere svolte ai sensi della legge del 2019 sul pagamento dei contributi ai partiti politici, che ha limitato i finanziamenti pubblici ai partiti politici registrati, ha vietato grandi donazioni anonime e ha richiesto la pubblicazione dei conti da parte dei partiti.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
Il Liechtenstein è un principato governato da una monarchia ereditaria costituzionale . Ha una forma di costituzione mista in cui il potere politico è condiviso dal monarca e da un parlamento democraticamente eletto. Il sistema politico è una forma di democrazia rappresentativa, in cui il primo ministro è il capo del governo, che viene nominato dal principe ma che è responsabile davanti al parlamento. Il principe del Liechtenstein è il capo di stato ma a differenza di altri monarchi europei esercita notevoli poteri politici.
Il potere esecutivo è esercitato dal gabinetto del Liechtenstein (governo). Il potere legislativo è conferito sia al governo che al Landtag (Parlamento).
Il Landtag del Liechtenstein ha 25 membri, eletti per quattro anni con metodo proporzionale basato su due collegi plurinominali: il collegio di “pianura” ha 10 rappresentanti e il collegio di “montagna “15. La soglia di sbarramento per eleggere deputati in parlamento è dell’8% a livello di collegio plurinominale. I “migliori non eletti” in ogni collegio elettorale di ogni partito che ha superato la soglia vengono nominati “vice parlamentari” e partecipano alle riunioni del parlamento in caso di assenza dei parlamentari eletti.
E’ consuetudine che il leader del maggior partito venga designato primo ministro, mentre il leader del secondo partito vice primo ministro, formando quindi quasi sempre un governo di “grande coalizione”. La magistratura è indipendente dall’esecutivo e dal legislativo.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.
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