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IL GIRAMONDO- Elezioni parlamentari in Kosovo, il nodo irrisolto dei Balcani. La sinistra nazionalista verso la riconferma?

Repubblica del Kosovo – BandieraIl Kosovo torna a far parlare di sé. I cittadini della piccola nazione balcanica  infatti tornano alle urne domenica 9 febbraio per rinnovare  i 120 membri dell’Assemblea del Kosovo, il parlamento nazionale.  L’attuale primo ministro Albin Kurti, al potere dal 2021 guida una coalizione di governo formata dal suo partito,  Vetëvendosje (LVV), formazione di sinistra nazionalista e alcuni  partiti minori.  Kurti spera che queste elezioni possano fargli  ottenere un terzo mandato come primo ministro, tuttavia questa non sarà un’impresa facile per Kurti, in difficoltà in politica interna e internazionale, e, anche se il suo partito come sembra dai sondaggi dovesse vincere, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe far aumentare la pressione degli Stati Uniti sul Kosovo affinché “rispetti” gli accordi con la Serbia.

A sfidarlo sono i due partiti “storici” del Kosovo , il Partito Democratico del Kosovo (PDK) e la Lega Democratica del Kosovo (LDK), entrambi di centrodestra, che si sono alternati al governo del paese fino all’arrivo di Kurti.

In queste elezioni la lista di Vetëvendosje contiene anche candidati di due partiti minori Guxo (centrodestra) e Alternativa (centro liberale), attualmente al governo. Il Partito Democratico del Kosovo (PDK) ha nominato Bedri Hamza , sindaco di Mitrovica Sud ed ex Ministro delle Finanze come candidato a Primo Ministro.  La mossa di nominare Hamza è stata ipotizzata come un tentativo di focalizzare la campagna sull’economia, che ha subito una stagnazione sotto il  governo di Kurti. Dal canto suo la Lega Democratica del Kosovo (LDK) ha nominato il proprio leader  Lumir Abdixhiku , ex ministro delle infrastrutture, come candidato primo ministro e ha presentato una lista assieme al PSHDK , un piccolo partito cristiano-conservatore.

Oltre alle tre principali formazioni politiche, sci sono anche altre due alleanze elettorale che puntano ad entrare in parlamento. La prima è formata dall’Alleanza per il futuro del Kosovo (AAK, nazionalconservatori), Iniziativa socialdemocratica (NISMA, centrosinistra) e la Lista conservatrice del Kosovo (LKK), guidata dal leader dell’AAK ed ex primo ministro, Ramush Haradinaj. Il programma di questa coalizione  si concentra maggiormente sulle relazioni estere e sull’aspirazione del Kosovo ad aderire alla NATO e all’UE.

Infine la Nuova Alleanza del Kosovo (AKR, liberalconservatori) e il Partito della Giustizia (PD, nazionalconservatori), si presentano assieme in una lista chiamata “Lista della famiglia”, il cui punto principale è l’opposizione al tentativo del governo di aumentare i diritti LGBTQ in Kosovo , in particolare il proposto Codice civile che legalizzerebbe le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Il dialogo con la Serbia rimane in cima agli argomenti della campagna elettorale, nonostante il Primo Ministro Kurti insista a non considerarlo una priorità. Nel 2021 il Kosovo ha annunciato il divieto di utilizzo della targa serba da parte dei cittadini serbi in Kosovo.  Ciò ha tuttavia scatenato proteste nel Kosovo settentrionale a maggioranza serba e la condanna della Serbia che ha minacciato di ricorrere all’azione militare.  Nel 2022 il governo kosovaro ha annunciato che i cittadini serbi che entrano in Kosovo riceveranno documenti di ingresso e di uscita, scatenando barricate da parte dei serbi locali in Kosovo. Ciò ha portato anche i politici e i poliziotti serbi ad abbandonare le istituzioni kosovare, accentuando la separazione della comunità serba dal resto del Kosovo. Pochi giorni fa il ministro degli Interni del Kosovo Xhelal Svecla ha annunciato la chiusura degli uffici comunali serbi e delle istituzioni parallele che operano nel Paese, una mossa che ha ulteriormente aumentato le tensioni tra Belgrado e Pristina. Oltre agli uffici comunali e ad altre istituzioni, sono stati chiusi gli uffici postali e gli uffici delle imposte che operavano sotto il sistema serbo. La polizia del Kosovo ha condotto operazioni in decine di località per smantellare queste strutture.

Altro argomento di dibattito è stata la questione della regolamentazione del matrimonio e delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, che ha scatenato uno scontro ideologico nel  parlamento del Kosovo. Nel 2022, una  bozza di riforma del Codice civile era stata bocciata dal parlamento a causa di una forte opposizione, in particolare per quanto riguarda la potenziale legalizzazione delle unioni civili tra individui dello stesso sesso. La legge proposta avrebbe consentirebbe la creazione di un quadro giuridico separato per registrare le “unioni civili” per le coppie dello stesso sesso, ma ha incontrato una significativa opposizione da parte di deputati e leader religiosi, che la vedono come una ridefinizione del matrimonio e della famiglia. I sostenitori della comunità LGBT hanno chiesto un uguale riconoscimento dei diritti matrimoniali, sottolineando che la Costituzione del Kosovo garantisce il diritto al matrimonio per tutti i cittadini.  Ad aprile 2024, il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha annunciato l’intenzione di approvare un nuovo Codice civile che includeva disposizioni per le unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Ciò avrebbe reso il Kosovo il secondo paese nei Balcani occidentali , dopo il Montenegro , a riconoscere legalmente tali unioni. Tuttavia, il voto non ha avuto luogo ed è stato rinviato a tempo indeterminato. La proposta ha incontrato l’opposizione di alcuni membri del partito di Kurti e di leader religiosi in Kosovo, che hanno sostenuto che avrebbe ridefinito il matrimonio e la famiglia. La bozza definisce il matrimonio come un’unione legalmente riconosciuta tra un uomo e una donna, ma consente unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Nonostante tutto il Primo Ministro Kurti continua a dire che la legislazione alla fine verrà approvata.

 

 

IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE

Emblem of Kosovo

Il Kosovo è un territorio conteso riconosciuto da 112 su 193 (58%) Stati membri delle Nazioni Unite come stato indipendente “de facto” tuttavia situato “de jure”  all’interno della Serbia. Istituzionalmente è una repubblica democratica parlamentare multipartitica. Il presidente della  repubblica (Presidenti) è il capo dello stato e il Primo Ministro (Kryeministri) è il capo del governo.

Il potere esecutivo è esercitato dal governo (Qeveria), presieduto dal Primo Ministro. Il potere legislativo è attribuito sia al potere esecutivo che al parlamento monocamerale,  l’Assemblea del Kosovo (Kuvendi). La magistratura è indipendente dal potere esecutivo e legislativo.  L’attuale primo ministro è Albin Kurti, in carica dal 2021.

Il presidente della repubblica è eletto dal parlamento con voto segreto ogni 5 anni. L’elezione richiede la maggioranza dei due terzi dei parlamentari. Se dopo le prime due votazioni nessun candidato è stato eletto, dalla terza votazione in poi basta la maggioranza assoluta. Il mandato è rinnovabile solo una volta.  Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e approvato dal parlamento. L’attuale Presidente è Vjosa Osmani, in carica dal 2021.

L’Assemblea del Kosovo è formata da 120 deputati, eletti ogni 4 anni. 100 di questi sono eletti con sistema proporzionale con voto di preferenza, con sbarramento nazionale al 5%.  I rimanenti venti solo destinati alle minoranze etnico-linguistiche presenti nel paese, allocate come segue: 10 per la minoranza serba, 4 per le minoranze zingare (romanì, ashkali e egiziani), 3 per la minoranza bosniaca, 2 per quella turca, e 1 per quella dei Gorani.

 

Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.

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