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IL GIRAMONDO – Elezioni presidenziali in Cile. In arrivo un presidente di estrema destra?

I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA

Sono otto i candidati che aspirano a prendere l’incarico di Gabrier Boric.  Cinque di questi sono rappresentanti di partiti politici o coalizione, mentre tre si presentano come indipendenti.

 

José Antonio Kast (Cambio per il Cile)

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José Antonio Kast Rist, nato a Santiago nel 1966, noto anche con le sue iniziali JAK , è un avvocato e politico cileno, ex deputato per il partito conservatore Unione Democratica Indipendente, leader e fondatore del Partito Repubblicano, candidato in queste elezioni presidenziali per la coalizione di destra  “Cambio per il Cile“.

Avvocato di formazione, Kast proviene da una famiglia di immigrati tedeschi della Baviera, fuggiti in Cile dopo la seconda guerra mondiale.  Suo fratello Miguel fu ministro del Lavoro e presidente della Banca Centrale durante la dittatura di Augusto Pinochet, mentre suo padre fu un militare legato al regime.
La sua carriera politica inizia negli anni ’90 nell’Unión Demócrata Independiente (UDI), partito di destra cileno, dove ricopre vari incarichi locali e nazionali, tra cui quello di deputato per tre mandati consecutivi. Nel 2016, dopo anni di tensioni con la dirigenza del partito, lascia l’UDI e fonda il “Movimiento Republicano”, che nel 2020 diventa il “Partido Republicano”. Questo partito si posiziona rapidamente come la principale forza di estrema destra in Cile, con un programma basato su valori tradizionali, sicurezza pubblica, controllo dell’immigrazione, difesa della famiglia “tradizionale” e un’economia di libero mercato senza compromessi.
Kast si candida alla presidenza per la prima volta nel 2017, ottenendo un risultato modesto. Nel 2021, però, arriva al ballottaggio contro Gabriel Boric, perdendo di stretta misura. Nonostante la sconfitta, il suo partito diventa la seconda forza politica del paese e Kast si conferma come leader dell’opposizione di destra, con un discorso che mescola populismo, conservatorismo radicale e una retorica del “senso comune” che attrae soprattutto l’elettorato più anziano e i settori più tradizionalisti della società cilena.
Il suo programma si concentra su tre “emergenze”: sicurezza (con proposte di mano dura contro la criminalità), economia (riduzione delle tasse e meno intervento statale) e questioni sociali (difesa della famiglia tradizionale, opposizione all’aborto e al matrimonio gay). Nonostante abbia cercato di moderare alcune posizioni per allargare il suo consenso, rimane una figura divisiva, amata dai suoi sostenitori e temuta dall’opposizione, che lo accusa di essere un nostalgico della dittatura e un pericolo per la democrazia.

Cattolico integralista, sposato con 9 figli, economicamente ultraliberista, Kast non fa mistero della sua ammirazione per la dittatura di Pinochet e per il presidente Brasiliano Bolsonaro.  Se eletto Kast intende promuovere l’insegnamento religioso nelle scuole, chiudere i confini per impedire l’ingresso di immigrati e il traffico di droga,  e imporre in Cile il concetto di “legge e ordine”. Tra i suoi sostenitori ci sono alcuni gruppi militari di estrema destra, tra cui ex membri del regime di Pinochet.  Kast ha avuto in passato problemi con la giustizia. Nel settembre 2019, Kast fu accusato di non aver dichiarato somme di denaro trasferite a società panamensi. Kast riconobbe l’esistenza delle società, ma ne negò la proprietà, affermando che erano di proprietà di suo fratello.

Jeannette Jara (Unidad por Chile)

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Jeannette Jara, nata nel 1974 a Conchalí, nella periferia di Santiago del Cile, è un’avvocata e amministratrice pubblica, figura di spicco del Partito Comunista cileno, candidata per la coalizione di sinistra “Unidad por Chile”  in queste elezioni presidenziali.

La sua carriera politica inizia giovanissima: a soli 14 anni entra nella Gioventù Comunista, e nel 1997 diventa presidente della Federazione degli Studenti dell’Università di Santiago. Negli anni successivi, si distingue come dirigente sindacale e ricopre ruoli istituzionali importanti, tra cui quello di sottosegretaria alla Previdenza Sociale durante il secondo governo di Michelle Bachelet (2016-2018).
Il suo nome diventa noto a livello nazionale quando, tra il 2022 e il 2025, ricopre la carica di ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale nel governo di Gabriel Boric. In questo ruolo, Jara è protagonista di due riforme emblematiche: la riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali e l’aumento del salario minimo, misure che le valgono una visibilità e un consenso crescenti, soprattutto tra i lavoratori e i movimenti sociali.
A giugno 2025, Jeannette Jara vince a sorpresa le primarie presidenziali della coalizione di sinistra “Unidad por Chile” con oltre il 60% dei voti, superando candidati più noti come Carolina Tohá. Diventa così la prima donna comunista a candidarsi alla presidenza del Cile dopo Gladys Marín, e la prima esponente del Partito Comunista a essere scelta come candidata ufficiale di un’ampia coalizione di sinistra. La sua campagna si distingue per un approccio pragmatico e moderato, lontano dagli stereotipi della sinistra radicale: Jara si presenta con un’immagine rinnovata e un linguaggio più vicino alla gente, e si impegna a difendere un programma basato su sviluppo economico, salari dignitosi, sicurezza pubblica, giustizia fiscale e accesso alla sanità.

 

Evelyn Matthei (Chile Vamos)

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Evelyn Matthei, ex senatrice e ministra del lavoro è candidata in queste elezioni presidenziali dalla coalizione di centrodestra “Chile Vamos“.  Nata nel 1953 a Santiago, Matthei è una delle figure più note e longeve della politica cilena. Figlia di Fernando Matthei, ex comandante in capo dell’Aeronautica militare cilena e membro della Giunta militare durante la dittatura di Augusto Pinochet, Evelyn ha costruito una carriera politica che l’ha vista ricoprire ruoli chiave in diversi ambiti istituzionali: deputata, senatrice, ministra del Lavoro (nel governo di Sebastián Piñera), e sindaca di Providencia, uno dei comuni più esclusivi di Santiago, dal 2016 al 2024.
La sua carriera politica inizia negli anni ’80, quando si schiera pubblicamente a favore del “Sì” al plebiscito del 1988, che avrebbe dovuto confermare Pinochet al potere. Nonostante questo passato, Matthei è considerata una figura moderata all’interno della destra cilena, capace di adattarsi ai cambiamenti politici e di mantenere una linea pragmatica. È stata più volte candidata alla presidenza: nel 2013 si presentò come sfidante di Michelle Bachelet, arrivando al ballottaggio ma perdendo con il 37% dei voti. Nel 2025, dopo aver lasciato la carica di sindaca, è stata proclamata candidata ufficiale della destra tradizionale (Renovación Nacional e Unión Demócrata Independiente) per le elezioni presidenziali di novembre.
Matthei è nota per il suo stile diretto, la capacità di dialogare con diversi settori politici e una reputazione di efficienza e concretezza. Nonostante il suo cognome sia legato alla dittatura, lei stessa ha più volte condannato le violazioni dei diritti umani di quel periodo, distinguendosi così da altre figure della destra cilena più legate al pinochetismo. La sua campagna per il 2025 si basa su temi come la sicurezza pubblica, la crescita economica, la riduzione della disoccupazione e la difesa delle istituzioni democratiche, con un approccio che cerca di unire la destra tradizionale e di contrastare l’ascesa dell’estrema destra rappresentata da José Antonio Kast e Johannes Kaiser.

 

Franco Parisi (Partito della Gente)

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Franco Aldo Parisi Fernández, nato a Santiago nel1967, è un ingegnere ed economista cileno,  fondatore e leader del Partito della Gente, per il quale è candidato alle elezioni presidenziali.

Laureato in economia, è stato docente universitario e ha insegnato in vari istituti universitari in Cile e all’estero. Negli anni ’90 è stato consulente del governo cileno. È diventato noto al grande pubblico grazie ai suoi programmi radiofonici e televisivi sull’economia, condotti insieme al fratello Antonino, che gli hanno valso il soprannome di “l’economista del popolo” per la capacità di spiegare concetti complessi in modo accessibile. La sua carriera accademica è solida: è dottore in finanza e ha insegnato in diverse università, oltre a pubblicare libri su temi economici e finanziarie.
Parisi entra nella scena politica cilena come candidato indipendente alle elezioni presidenziali del 2013, ottenendo un risultato inaspettato (9% dei voti) che lo rende una figura di rilievo. Nel 2021, fonda il “Partito della Gente”, con il quale si presenta nuovamente alle presidenziali, conducendo una campagna innovativa e interamente digitale. Nonostante non abbia partecipato ai dibattiti in presenza, ottiene oltre 900.000 voti, posizionandosi come terza forza politica del paese e consolidando il suo partito come un attore rilevante nel panorama cileno.
Il suo stile politico si caratterizza per un approccio populista e anti-establishment, con un forte accento sulla difesa degli interessi dei “cittadini comuni” contro le élite politiche e economiche. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata anche da diverse polemiche, tra cui accuse di irregolarità amministrative e contenziosi legali legati alla gestione di istituti scolastici e al mancato pagamento di contributi previdenziali e indennità a dipendenti.

Johannes Kaiser (Partito Nazionale Libertario)

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Johannes Kaiser, nome completo Johannes Maximilian Kaiser Barents von Hohenhagen, è un politico, youtuber e deputato cileno di origine tedesca, nato a Santiago del Cile nel 1976. È noto per le sue posizioni ultraconservatrici, populiste e di estrema destra, oltre che per il suo sostegno al regime di Pinochet. Attualmente è candidato alle elezioni presidenziali per il Partito Nazionale Libertario (PNL), da lui fondato nel 2024 dopo aver lasciato il Partito Repubblicano.
Kaiser ha costruito la sua carriera politica partendo da YouTube, dove ha guadagnato popolarità con il programma “El Nacional Libertario”, caratterizzato da un discorso diretto e critico verso la classe politica tradizionale. È deputato dal 2022, rappresentando il 10° distretto della Regione Metropolitana di Santiago. Le sue dichiarazioni, spesso controverse, hanno attirato l’attenzione dei media: ad esempio, nel 2025 ha messo in discussione la sicurezza delle vaccinazioni e ha espresso sostegno a un possibile nuovo colpo di Stato in Cile, se si riproponesse un contesto simile a quello del 1973.
Kaiser si definisce come un “reazionario” e si distingue per un approccio più radicale rispetto ad altri esponenti della destra cilena, come José Antonio Kast. La sua campagna presidenziale si basa su temi come sicurezza, uso delle armi, riduzione delle tasse e antiglobalismo, con un forte accento sulle libertà individuali e una visione minimalista dello Stato.

 

Marco Antonio Enríquez-Ominami (Indipendente)

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Marco Antonio Enríquez-Ominami, noto anche come ME-O, è un politico, regista e candidato presidenziale cileno, nato a Santiago del Cile nel 1973. Figlio di Miguel Enríquez, storico leader del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (MIR), e di Manuela Gumucio, Enríquez-Ominami ha vissuto l’esilio in Francia dopo il colpo di Stato del 1973, tornando in Cile solo negli anni ’80. È sposato con la conduttrice televisiva Karen Doggenweiler e ha due figlie.
La sua carriera politica è iniziata nel Partito Socialista, dove è stato deputato dal 2006 al 2010. Nel 2009 ha lasciato il partito per candidarsi alla presidenza come indipendente, ottenendo un sorprendente 20% dei voti. Nel 2010 ha fondato il Partito Progresista, con il quale si è candidato altre volte alla presidenza (2013, 2017, 2021). Nel 2025 si è presentato per la quinta volta come candidato indipendente, raccogliendo in sole 10 settimane le firme necessarie per la candidatura, stabilendo un record nella politica cilena.
Enríquez-Ominami è noto per il suo approccio progressista, incentrato su temi come la giustizia sociale, la transizione ecologica, la salute, l’istruzione e la sicurezza. Nonostante non abbia mai vinto le elezioni presidenziali, la sua presenza costante nella scena politica cilena lo ha reso una figura di riferimento per l’elettorato di sinistra e progressista.

 

Eduardo Artés (Indipendente)

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Eduardo Antonio Artés Brichetti, nato nel 1951 a El Tambo (San Vicente de Tagua Tagua), è un insegnante e politico cileno di estrema sinistra, leader dell’Unione Patriottica (UPA) e precedentemente candidato alle elezioni presidenziali cilene del 2017, 2021. In queste elezioni si presenta come indipendente ed è appoggiato dal Partito Comunista Cileno d’Azione Proletaria (PC AP).

Eduardo Artés proviene da una famiglia con una forte tradizione di sinistra: il nonno era anarchico, il padre militava nel Partito Comunista, e lui stesso ha iniziato la sua militanza politica a soli 15 anni. Artés si definisce marxista-leninista e critica aspramente sia la sinistra tradizionale cilena che il sistema democratico, che considera una “farsa borghese”.
La sua piattaforma politica propone la “rifondazione del Cile” attraverso uno “Stato operaio”, con forti riferimenti a modelli come quello di Corea del Nord, che Artés ha più volte difeso pubblicamente, suscitando polemiche. Nonostante la sua lunga carriera politica, il suo consenso elettorale è sempre rimasto molto limitato: nel 2017 ottenne lo 0,51% dei voti, nel 2021 l’1,47%, e anche nel 2025 le sue possibilità di successo sono considerate minime, con percentuali sotto l’1% nei sondaggi.
Artés è noto per le sue posizioni radicali, tra cui la difesa di regimi autoritari, la critica al sistema democratico cileno e la proposta di un potere legislativo unicamerale. Nonostante il suo ruolo marginale nella politica cilena, la sua presenza nelle elezioni presidenziali è costante e rappresenta una voce di estrema sinistra, spesso in contrasto con il resto dello schieramento progressista.

 

Harold Mayne-Nicholls (Indipendente)

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Harold Mayne-Nicholls è un giornalista e dirigente sportivo cileno, nato nel 1961, noto soprattutto per il suo ruolo di ex presidente dell’Associazione Nazionale Football Professionistico (ANFP) e della Federazione calcistica cilena (FFCh), nonché per la sua esperienza come dirigente FIFA. Di origine cornish e croata, Mayne-Nicholls ha guidato il calcio cileno durante un periodo di successo, tra cui la qualificazione alla Coppa del Mondo 2010 in Sudafrica sotto la guida di Marcelo Bielsa.
Quest’anno Mayne-Nicholls ha deciso di entrare in politica, candidandosi come indipendente in  queste elezioni presidenziali. La sua campagna si basa su una piattaforma che promuove l’unità nazionale, la gestione efficace di grandi progetti, la sicurezza, la salute accessibile, uno stile di vita dignitoso, l’istruzione di qualità e la protezione dell’ambiente. Ha lanciato la raccolta firme necessarie per la candidatura a marzo 2025, ottenendo rapidamente sostegno in diverse regioni del paese. Il suo programma prevede anche una forte attenzione alla prevenzione in sanità, alla riduzione delle liste d’attesa, alla regolazione dei prezzi dei farmaci e alla lotta all’obesità e al sedentarismo.
Mayne-Nicholls si posiziona come una figura di centro, senza legami partitici, e ha sorpreso per la sua rapida ascesa nei sondaggi, arrivando a superare il 4% delle intenzioni di voto dopo il primo dibattito presidenziale. La sua immagine pubblica è quella di un candidato credibile, pragmatico e orientato al dialogo, con una reputazione digitale tra le più alte tra i candidati

 

Concludiamo nella prossima ed ultima pagina con i sondaggi elettorali.

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