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IL GIRAMONDO – Il riepilogo delle elezioni del 2024

OTTOBRE

India: alle elezioni in Jammu e Kashmir, il Bharatiya Janata Party (destra nazionalista) ottiene il 25,6% dei voti (29 seggi su 90), la Jammu e Kashmir National Conference (regionalisti socialdemocratici) il 23,4% (42), l’Indian National Congress (socialdemocratici) il 12,0% (6) e il Jammu e Kashmir People’s Democratic Party (centrodestra) l’8,9% (3). Il leader del JKNC, Omar Abdullah viene nominato premier regionale.

Giappone: a seguiti delle dimissioni del primo ministro Fumio Kishida, il parlamento elegge Shigeru Ishiba come primo ministro. Entrambi appartengono al Partito Liberaldemocratico (liberalconservatori).

San Marino: Francesca Civerchia del Partito Democratico Cristiano) e Dalibor Riccardi  di Libera (socialdemocratici) assumono l’incarico di capitani reggenti.

Haiti: il Consiglio presidenziale nomina Leslie Voltaire come presidente al posto di Edgard Leblanc Fils. Nota: Haiti è uno “stato fallito”   dove non è possibile tenere elezioni  libere ed eque.

India: alle elezioni statali di Haryana, il Bharatiya Janata Party (destra nazionalista) ottiene il 39,9% dei voti (48 seggi su 90), l’Indian National Congress (socialdemocratici) il 39,1% (37) e l’Indian National Lok Dal (regionalisti) il 4,1% (2). Il premier uscente Nayab Singh Saini del BJP viene riconfermato alla guida del governo regionale.

Tunisia: il presidente in carica Kaïs Saïed (autoritario) ottiene il 90,7% dei voti alle elezioni presidenziali, contro il 7,3% di Ayachi Zammel (indipendente).

Mozambico: Nelle elezioni presidenziali, Daniel Chapo del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo, sinistra autoritaria) vince il 70,7% dei voti, Venâncio Mondlane del Partito ottimista per lo sviluppo del Mozambico (Podemos, sinistra populista) il 20,3% e Ossufo Momade della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo, conservatori) il 5,8%. Nelle elezioni parlamentari, Frelimo vince 195 seggi su 250, Podemos 31 e Renamo 20.  Daniel Chapo prende il posto del presidente uscente Filipe Nyusi (Frelimo).

Austria: Nelle elezioni statali del Vorarlberg, il Partito Popolare Austriaco (ÖVP, conservatori) ottiene il 38,3% dei voti (15 seggi su 36), il Partito della Libertà (FPÖ, estrema destra xenofoba) il 28,0% (11), i Verdi il 12,4% (4), il Partito Socialdemocratico (SPÖ) il 9,1% (3) e la Nuova Austria (NEOS, liberali progressisti)  l’8,9% (3).  Il governo uscente, guidato da Markus Wallner ÖVP, era una coalizione tra ÖVP e Verdi. Dopo le elezioni è stato formato un governo di destra ÖVP-FPÖ, ancora guidato da Markus Wallner.

Islanda: Il primo ministro Bjarni Benediktsson  (Partito dell’Indipendenza, conservatori) si dimette per dissidi all’interno della coalizione di governo; il presidente accetta le dimissioni e approva lo scioglimento del parlamento.

Lituania: Nel primo turno delle elezioni parlamentari, il Partito socialdemocratico lituano (LSDP) ottiene il 19,7% dei voti (18 dei 70 seggi proporzionali), l’Unione della patria-Democratici cristiani lituani (TS-LKD, liberalconservatori) il 18,3% (17), L’Alba di Nemunas (NA, populisti nazionalisti) il 15,3% (14), l’Unione dei democratici “Per la Lituania” (DSVL, agrari ecologisti) il 9,4% (8), il Movimento liberale della Repubblica di Lituania (LS, liberali di centrodestra) il 7,8% (7) e l’Unione popolare contadina lituana (LVLS, agrari centristi) il 7,2% (6). Dopo il secondo turno i socialdemocratici dell’LSDP ottengono 52 seggi su 141, 28 vanno al TS-LKD, 20 alla NA, 14 al DSVL, 12 al LS, 8 al LVLS.

Australia: Nelle elezioni regionali nell’Australian Capital Territory, il Labour Party vince il 34,1% dei voti (10 seggi su 25), i Liberali (centrodestra) il 33,4% (9), i Verdi il 12,2% (4) e gli Indipendenti per Canberra l’8,5% (1). Il premier laburista Andrew Barr viene confermato alla guida del governo regionale.

Canada: Nelle elezioni parlamentari nella British Columbia, il New Democratic Party (NDP socialdemocratici) vince il 44,9% dei voti (47 seggi su 93), il Conservative Party il 43,3% (44) e il Green Party l’8,2% (2). David Eby, del NDP, viene riconfermato premier regionale.

Iraq: Nelle elezioni parlamentari nella regione autonoma del Kurdistan, il Partito Democratico del Kurdistan (KDP) conservatori) vince 39 dei 95 seggi generali, l’Unione Patriottica del Kurdistan (PUK socialdemocratici) 23, il Movimento Nuova Generazione (liberali progressisti) 15 e l’Unione Islamica del Kurdistan (destra islamica) 7. Con 5 seggi riservato alle minoranze, il totale è 100.  Il primo ministro uscente Masrour Barzani (KDP) viene riconfermato alla  guida di una coalizione tra KDP e PUK.

Moldavia: Al primo turno delle elezioni presidenziali, la presidente uscente Maia Sandu (Partito d’azione e solidarietà, liberali di centrodestra europeisti) ottiene il 42,5% dei voti, Alexandr Stoianoglo (Partito dei socialisti della Repubblica di Moldavia, conservatori di centrosinistra filorussi) il 26,0% , Renato Usatîi (Il nostro partito, populisti filorussi) 13,8%, e Irina Vlah (indipendente di destra filorussa ) 5,4%.  Al ballottaggio Maia Sandu viene riconfermata con il  55,3% dei voti contro il 44,7% di Alexander Stoianoglo.

Canada: Nelle elezioni parlamentari nel Nuovo Brunswick, il Partito Liberale vince il 48,2% dei voti (31 seggi su 49), il Partito Conservatore Progressista il 35,0% (16) e il Partito Verde il 13,8% (2). A seguito del risultato elettorale il premier uscente Blaine Higgs del Partito Conservatore Progressista cede la guida del governo alla leader liberale Susan Holt.

Vietnam: Il Parlamento elegge il Gen. Luong Cuong come presidente in sostituzione di To Lam, nominato segretario generale del Partito Comunista. Nota: il Vietnam è un regime autoritario dove le elezioni non sono né libere né eque.

Montserrat: alle elezioni parlamentari, l’Alleanza unita (UA, personalisti) ottiene il 38,7% dei voti (5 seggi su 9 eletti), il Movimento democratico popolare (PDM, personalisti) il 28,9% (3) e il Movimento per il cambiamento e la prosperità (MCP personalisti) il 27,7% (1). Con 2 membri d’ufficio, il totale è di 11 seggi. Il primo ministro uscente Easton Taylor-Farrell (MCP) deve cedere la guida del governo al leader dell’Alleanz  Unita ed ex primo ministro Reuben Meade.

Kiribati: il presidente in carica Taneti Maamau vince le elezioni presidenziali con il 55% dei voti.

Australia: Nelle elezioni regionali nel Queensland, il Liberal National Party (centrodestra) vince almeno 52 seggi su 93 e l’Australian Labor Party almeno 36. Il premier uscente laburista Steven Mills  cede il posto alla guida del governo regionale al leader liberale David Crisafulli.

Georgia: Nelle elezioni parlamentari, Sogno Georgiano (autoritari filorussi) vince il 53,9% dei voti (89 seggi su 150), la Coalizione per il Cambiamento (liberali europeisti) l’11,0% (19), Unità-Movimento Nazionale (liberalconservatori europeisti) il 10,2% (16),  Georgia  Forte (liberali europeisti) l’8,8% (14) e Gakharia for Georgia (socialdemocratici europeisti) il 7,8% (12). Irakli Kobakhidze (Sogno Georgiano) viene riconfermato primo ministro.

Bulgaria: Nelle elezioni parlamentari, GERB-SDS (conservatori populisti) vince il 25,5% dei voti (69 su 240 seggi), Continuiamo il cambiamento-Bulgaria democratica (liberali europeisti) il 13,7% (37), Rinascita (estrema destra filorussa) il 12,9% (35), DPS-Nuovo inizio (minoranza turca) l’11,2% (30), BSP-Sinistra unita (socialdemocratici)  il 7,3% (20), Alleanza per i diritti e le libertà (minoranza turca) il 7,2% (19), Esiste un popolo così  (populisti conservatori) il 6,6% (18), Moralità, unità, onore (destra nazionalista) il 4,4% (12) e Grandezza (estrema destra nazionalista) il 3,9% (0).

Giappone: nelle elezioni parlamentari, il Partito Liberal-Democratico (liberalconservatori) vince 191 seggi su 465, il Partito Democratico Costituzionale (centrosinistra) 148, il Partito dell’Innovazione Giapponese (destra liberale) 38, il Partito Democratico per il Popolo (centrodestra) 28 e il Komeito (conservatori buddisti) 24. Il primo ministro Shigeru Ishiba viene confermato primo ministro alla guida di un governo di minoranza.

Uruguay: alle elezioni presidenziali e parlamentari, Yamandú Orsi (Fronte Ampio, coalizione di sinistra) ottiene il 46,2% dei voti, Álvaro Delgado (Partito Nazionale, liberalconservatori) il 28,2% e Andrés Ojeda (Partito Colorado, liberali centristi) il 16,9%. Il Fronte Ampio vince 48 dei 99 seggi alla Camera dei Deputati e 16 dei 30 al Senato, il Partito Nazionale 29 e 9, e il Partito Colorado 17 e 5.  Nel ballottaggio presidenziale, Yamandú Orsi ottiene il 52,1% dei voti e Álvaro Delgado il 47,9%. Yamandú Orsi prende quindi il posto del presidente uscente Luis Lacalle Pou del Partito Nazionale.

Uzbekistan: Nelle elezioni parlamentari, il Partito Liberale Democratico (autoritario conservatore) vince il 34,8% dei voti (64 dei 150 seggi), il Partito Democratico di Rinnovazione Nazionale (conservatori)  il 18,8% (29), il Partito Democratico del Popolo (socialdemocratici)  il 17,1% (20), l’Adolat – Partito Socialdemocratico (centrosinistra) il 16,2% (21) e il Partito Ecologista il 13,1% (16)%.  Abdulla Aripov, del Partito Liberale Democratico, viene riconfermato alla guida del governo. Nota: l’Uzbekistan è un regime autoritario dove le elezioni non sono né libere né eque.

Canada: Nelle elezioni parlamentari in Saskatchewan, il Saskatchewan Party (SP, regionalisti conservatori) vince il 52,9% dei voti (35 seggi su 61) e il New Democratic Party (NDP, socialdemocratici) il 39,4% (26).  Il premier uscente Scott Moe (SP) viene confermato alla guida del governo regionale.

Italia: Nelle elezioni regionali in Liguria Marco Bucci (centro-destra) viene eletto governatore con il 48,8% dei voti, sconfiggendo Andrea Orlando (centro-sinistra) che ottiene il 47,4%.

Botswana: alle elezioni parlamentari, l’Ombrello per il Cambiamento Democratico (UDC, coalizione di centrosinistra) vince il 37,2% dei voti (36 dei 61 seggi eletti), il Partito Democratico del Botswana (BDP, conservatori) il 30,5% (4), il Partito del Congresso del Botswana (BCP, socialdemocratici) il 21,0% (15) e il Fronte Patriottico del Botswana (BPF, populisti) l’8,3% (5). Con 6 membri nominati e 2 ex officio, il totale è 69. Duma Boko (UDC) viene eletto presidente dal parlamento, sconfiggendo il presidente uscente Mokgweetsi Masisi del BDP.

NOVEMBRE

Stati Uniti: al primo turno delle elezioni per il governatore delle Samoa americane, Pulaalii Nikolao Pula (indipendente sostenuto dal partito repubblicano) vince il 42,4% dei voti, il presidente uscente Lemanu Peleti Mauga (indipendente sostenuto dal partito democratico) il 36,2% e Vaitautolu Talia Iaulualo (indipendente) il 21,4%. Al ballottaggio , Pula vince con il 59,8% dei voti contro il 40,2% di Mauga.  Nella Camera dei Rappresentanti gli indipendenti ottengono 16 seggi contro i 4 dei Repubblicani

Stati Uniti:  Nelle elezioni per la Camera dei rappresentanti nelle Isole Marianne Settentrionali: , gli indipendenti vincono 16 seggi su 20, i democratici 2 e i repubblicani 2. Nelle elezioni per 3 seggi su 9 al Senato, vengono eletti 1 democratico, 1 repubblicano e 1 indipendente.

Palau: Nelle elezioni presidenziali, il presidente in carica Surangel Whipps, Jr., vince circa il 58% dei voti battendo l’ex presidente Tommy Remengesau che ottiene circa il 42%. 

Porto Rico: Nelle elezioni governatoriali, Jenniffer González-Colón (Nuovo Partito Progressista, conservatori) viene eletta con il 39,4% dei voti, mentre Juan Dalmau Ramírez (Partito per l’Indipendenza Portoricana, socialdemocratici) ottiene il 32,7% e Jesús Manuel Ortiz (Partito Popolare Democratico. liberali) il 21,1%. Jenniffer González-Colón succede al suo compagno di partito Pedro Perluisi.

Stati Uniti: nelle elezioni presidenziali, l’ex presidente Donald Trump (partito repubblicano, destra nazionalconservatrice) vince il 49,9% dei voti e 31 stati che valgono 312 dei 538 voti elettorali (incluso 1 dal Maine), mentre la vicepresidente Kamala Harris (partito democratico, liberali progressisti) vince il 48,4% dei voti e 19 stati e il distretto di Columbia per un totale di 226 voti elettorali (incluso 1 dal Nebraska); Jill Stein (partito dei Verdi) vince lo 0,5% dei voti, Robert F. Kennedy, Jr. (indipendente di destra), lo 0,5% e Chase Oliver (Partito Libertario) lo 0,4%.

Stati Uniti: nelle elezioni per 34 dei 100 seggi del Senato, i Repubblicani ottengono 53 seggi e i Democratici 47 (inclusi 2 indipendenti di sinistra).

Stati Uniti Nelle elezioni per la Camera dei rappresentanti, i Repubblicani vincono 220 dei 435 seggi e i Democratici 215. 

Haiti: il Consiglio presidenziale di transizione rimuove il Primo Ministro Garry Conille e nomina Alix Didier Fils-Aimé al suo posto. Nota: Haiti è uno “stato fallito”   dove non è possibile tenere elezioni  libere ed eque.

Mauritius: alle elezioni parlamentari, la coalizione Alleanza del Cambiamento (centrosinistra) il 61,4% dei voti (60 seggi su 66), l’Alleanza Lepep (centrosinistra) il 27,3% (2), Linion Reform (populisti) il 5,0% (0), gli indipendenti il ​​2,1% (0), Mouvman Bruneau Laurette (populisti)  l’1,5% (0), l’Organizzazione del Popolo di Rodrigues (regionalisti) l’1,0% (2) e l’Alleanza Liberazione (regionalisti) lo 0,9% (2). Il presidente Pradeep Roopun nomina Navin Ramgoolam del Partito Laburista (Alleanza del Cambiamento) primo ministro al posto del primo ministro uscente Pravind Jugnauth del Movimento Militante Socialista (Alleanza Lepep).

Somalia: alle elezioni presidenziali in Somaliland, Abdirahman Irro (partito Waddani, populisti) ottiene il 63,9% dei voti , sconfiggendo il presidente uscente Muse Bihi Abdi (partito Kulmiye, liberali) che ottiene il 34,8%. Nota:la Somalia è uno “stato fallito”   dove non è possibile tenere elezioni  libere ed eque.

Sri Lanka: Nelle elezioni parlamentari, il Potere Nazionale del Popolo (NPP, sinistra socialista) vince il 61,6% dei voti (159 seggi su 225) e il Samagi Jana Balawegaya (centrosinistra) il 17,7% (40).  Harini Amarasuriya (NPP)  rimane primo ministro.

Senegal: alle elezioni parlamentari, PASTEF (sinistra populista), partito del presidente  Bassirou Diomaye Faye, ottiene il 55,0% dei voti (130 seggi su 165), Takku Wallu (liberali centristi) il 14,7% (16), Jamm ak Njarin (sinistra socialista) il 9,1% (7) e Samm Sa Kaddu (populisti) il 6,1% (3).Abdirahman Irro (PASTEF) viene confermato primo ministro.

Italia: alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, Michele de Pascale (centro-sinistra) viene eletto presidente regionale con il 56,8% dei voti contro Elena Ugolini (centro-destra) che ottiene il 40,1%.

Italia: alle elezioni regionali in Umbria, Stefania Proietti (centro-sinistra) vince con il 51,1% dei voti sconfiggendo la presidente regionale uscente Donatella Tesei (centro-destra) con il 46,2%.

Georgia: il presidente della repubblica secessionista dell’Abkhazia, Aslan Bzhania, si dimette. Il vicepresidente Badra Gunba diventa presidente ad interim. Gunba licenzia il primo ministro Aleksandr Ankvab e nomina Valery Bganba primo ministro.

Lituania: il presidente Gitanas Nauseda nomina Gintautas Paluckas del Partito socialdemocratico lituano (LSDP) primo ministro a capo di una coalizione che include oltre al Partito Socialdemocratico anche l Unione dei Democratici “Per la Lituania” (ecologisti agrari) e “Alba di Nemunas “(populisti nazionalisti).

India: nelle elezioni parlamentari in Jharkhand, il Bharatiya Janata Party (BJP, destra nazionalista) ottiene il 33,2% dei voti (21 seggi su 81), il Jharkhand Mukti Morcha (JMM, regionalisti di sinistra) il 23,4% (34) e il Congresso Nazionale Indiano (INC, socialdemocratici) il 15,6% (16). Il primo ministro Hemant Soren (JMM) viene riconfermato a capo di una coalizione tra JMM e INC.

India: nelle elezioni parlamentari in Maharashtra , il Bharatiya Janata Party (destra nazionalista) ottiene il 26,8% dei voti (132 seggi su 288), il Congresso Nazionale Indiano (INC, socialdemocratici) il 12,4% (16), lo Shiv Sena (estrema destra nazionalista)  il 12,4% (57), il Nationalist Congress Party – Sharadchandra Pawar (centristi liberali) l’11,3% (10), lo Shiv Sena – Uddhav Balasaheb Thackeray (centrodestra) il 10,0% (20) e il Nationalist Congress Party (liberalconservatori) il 9,0% (41). Il primo ministro Eknath Shinde dello Shiv Sena si dimette e viene sostituito dal leader regionale del BJP Devendra Fadnavis.

Mali: il presidente di transizione Assimi Goita licenzia il primo ministro Choguel Maïga. Al suo posto viene nominato primo ministro il generale Abdoulaye Maïga. Nota: il Mali è un regime autoritario dove le elezioni non sono né libere né eque.

Austria: Nelle elezioni statali in Stiria, il Partito della Libertà (FPÖ, estrema destra xenofoba) vince il 34,8% dei voti (17 seggi su 48), il Partito Popolare Austriaco (ÖVP, conservatori) il 26,8% (13), il Partito Socialdemocratico (SPÖ) il 21,4% (10), i Verdi il 6,2% (3), Nuova Austria (NEOS, liberali progressisti) il 6,0% (3) e il Partito Comunista il 4,5% (2).  Il governatore uscente Christopher Drexler (ÖVP), a capo di una coalizione tra ÖVP e SPÖ, deve cedere il posto al leader regionale dell’FPÖ Mario Kunasek, a capo di una coalizione di destra tra FPÖ e ÖVP.

Romania: Nel primo turno delle elezioni presidenziali, Calin Georgescu (indipendente filorusso di estrema destra) vince il 22,9% dei voti, Elena Lasconi (Unione Salviamo la Romania, liberali) il 19,2%, il Primo Ministro Marcel Ciolacu (Partito Socialdemocratico) il 19,1%, George Simion (Alleanza per l’Unione dei Romeni, destra nazionalista) il 13,9%, Nicolae Ciuca (Partito Nazional-Liberale,liberalconsevatori europeisti) l’8,8% e Mircea Geoana (indipendente di centro) il 6,3%.  Il successivo ballottaggio viene cancellato a causa della decisione della Corte Costituzionale di annullare per irregolarità il primo turno delle elezioni presidenziali, ordinando una ripetizione dell’intero processo elettorale.

Somalia: il parlamento di Jubaland rielegge Ahmed Mohamed Islam “Madobe” come presidente. Il governo federale somalo afferma di non riconoscere la sua elezione. Nota: la Somalia è uno “stato fallito”   dove non è possibile tenere elezioni  libere ed eque.

Canada: Nelle elezioni parlamentari in Nuova Scozia, il Progressive Conservative Party (conservatori) vince il 52,8% dei voti (43 seggi su 55), il Liberal Party (liberali) il 22,9% (2) e il New Democratic Party  (socialdemocratici) il 22,3% (9). Il premier uscente, il conservatore Tim Houston viene riconfermato alla guida del governo regionale.

Irlanda: Nelle elezioni parlamentari, il Fianna Fáil (liberalconservatori) vince il 21,9% dei voti (48 seggi su 174), il Fine Gael (liberalconservatori) il 20,8% (38), il Sinn Féin (sinistra nazionalista) il 19,0% (39), i Socialdemocratici il 4,8% (11), i Laburisti il ​​4,7% (11) e il Partito Verde il 3,0% (1). Il governo uscente è un tripartito formato da Fianna Fáil, Fine Gael e Verdi, guidato da Simon Harris (Fine Gael) che si dimette in vista della formazione di un nuovo governo di coalizione.

Islanda: Nelle elezioni parlamentari, l’Alleanza socialdemocratica ottiene il 20,8% dei voti (15 seggi su 63), il Partito dell’indipendenza (conservatori) il 19,4% (14), il Partito liberale riformista  (liberali progressisti) il 15,8% (11), il Partito popolare (populisti) il 13,8% (10), il Partito di centro (destra populista) il 12,1% (8), il Partito progressista (agrri di centrodestra) il 7,8% (5), il Partito socialista (sinistra socialista) il 4,0% (0), il Partito pirata il 3,0% (0) e i Verdi di sinistra il 2,3% (0).   La coalizione del governo uscente, guidata dal primo ministro conservatore Bjarni Benediktsson formata dal Partito dell’Indipendenza, Partito progressista e i Verdi di sinistra perde la maggioranza. Viene formato un nuovo governo europeista di centrosinistra formato dall’Alleanza Socialdemocratica, dal Partito liberale riformista e dal Partito Popolare, guidato dalla leader socialdemocratica Kristrún Frostadóttir.

Namibia: Nelle elezioni presidenziali, la vicepresidente uscente Netumbo Nandi-Ndaitwah (SWAPO, sinistra socialista) viene eletta con il 58,1% dei voti, sconfiggendo Panduleni Itula dei Patrioti indipendenti per il cambiamento (IPC, populisti anti-corruzione) con il 25,8% e McHenry Venaani dal Movimento democratico popolare (PMD, liberalconservatori) il 5,0%; Nelle elezioni parlamentari  la SWAPO vince il 53,4% dei voti (51 dei 96 seggi eletti), l’IPC il 20,2% (20), Affirmative Repositioning il 6,6% (6), PDM il 5,5% (5) e il Movimento dei Senza-Terra (sinistra socialista) il 5,2% (5); con 8 seggi nominati, il totale è 104.

DICEMBRE

Romania: Nelle elezioni parlamentari, il Partito Socialdemocratico (PSD) ottiene il 22,0% dei voti per la Camera dei Deputati (86 su 330 seggi) e il 22,3% dei voti per il Senato (36 su 136 seggi), l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR, destra nazionalista) il 18,0% (64) e il 18,3% (28), il Partito Nazionale Liberale (PNL, liberalconservatori europeisti) il 13,2% (49) e il 14,3% (22), l’Unione Salvate la Romania (USR, liberali) il 12,4% (40) e il 12,3% (19), SOS Romania (estrema destra) il 7,4% (27) e il 7,8% (12), il Partito dei Giovani (estrema destra) il 6,5% (24) e il 6,4% (9) e l’Unione Democratica degli Ungheresi in Romania (UDMR) il 6,3% (22) e il 6,4% (10).  A seguito delle elezioni il primo ministro uscente Marcel Ciolacu, che guidava una coalizione tra PSD e PNL, viene riconfermato a capo del governo con una nuova maggioranza che comprende PSD, PNL, UDMR e i 19 rappresentanti delle minoranze etniche.

Corea del Sud: il presidente Yoon Suk Yeol dichiara la legge marziale, vietando tutte le attività politiche e parlamentari. Il 4 dicembre, in una sessione straordinaria ignorando la legge marziale, il parlamento annulla la dichiarazione. Più tardi quel giorno Yoon accetta il voto e la legge marziale viene revocata. Pochi giorni dopo il parlamento vota  per l’impeachment di Yoon, che viene sospeso dall’incarico e il primo ministro Han Duck Soo diventa presidente ad interim. La Corte costituzionale ha 180 giorni per pronunciarsi sulla rimozione di Yoon.

Francia: il governo del primo ministro Michel Barnier viene sconfitto in un voto di sfiducia. Barnier si dimette e il presidente Emmanuel Macron nomina François Bayrou primo ministro.

Aruba: Nelle elezioni parlamentari, il Partito Popolare di Aruba (AVP,  cristiano-conservatori) vince il 32,2% dei voti (9 seggi su 21), il Movimento Elettorale Popolare (MEP, socialdemocratici) il 31,7% (8), Futuro (personalisti) il 13,2% (3) e il Partito Patriottico di Aruba (APP, indipendentisti) il 6,4% (1) e RAIZ (centrosinistra) il 4,2% (0). Il primo ministro uscente, Evelyn Wever-Croes, leader del MEP, perde la maggioranza e iniziano i negoziati per la formazion di un nuovo governo guidato  da Mike Eman (AVP).

Burkina Faso: il presidente Ibrahim Traoré destituisce il primo ministro Apollinaire Joachim Kyélem de Tambèla e scioglie il governo. Il 7 dicembre Rimtalba Jean Emmanuel Ouedraogo viene nominato primo ministro.Nota: il Burkina Faso è un regime autoritario dove le elezioni non sono né libere né eque.

Ghana: l’ex presidente John Dramani Mahama del Congresso Nazionale Democratico (NDC, socialdemocratici)  vince le elezioni presidenziali in Ghana con il 56,5% dei voti, sconfiggendo il vicepresidente uscente Mahamudu Bawumia del Nuovo Partito Patriottico (NPP, liberalconservatori) che ottiene il 41,6%. Nelle elezioni parlamentari l’NDC ottiene 183 seggi su 276, 86 vanno al NPP, 4 a candidati indipendenti e 3 non vengono assegnati.

Siria: il presidente Bashar al-Assad lascia il paese mentre i ribelli entrano a Damasco. Il leader ribelle Abu Muhammad al-Jolani afferma che il primo ministro Muhammad Ghazi al-Jalali continuerà a supervisionare le istituzioni statali finché non saranno consegnate a un governo di transizione. Il 9 dicembre Muhammad al-Bashir viene nominato primo ministro a capo di un governo di transizione fino al 1° marzo 2025. Nota: la Siria è un regime autoritario dove non è possibile tenere elezioni  libere ed eque.

Tonga: il Primo Ministro Siaosi Sovaleni si dimette prima di una mozione di sfiducia. Il Vice Primo Ministro Samiu Vaipulu diventa Primo Ministro ad interim. Un nuovo Primo Ministro sarà eletto il 24 dicembre.

Georgia: un collegio elettorale di 300 membri, boicottato dalla principale opposizione, elegge Mikheil Kavelashvili (Potere Popolare, estrema destra filorussa) come presidente. La presidente Salome Zurabishvili non riconosce l’elezione e afferma che rimarrà in carica.

Germania: il cancelliere Olaf Scholz perde un voto di fiducia. Vengono convocate elezioni anticipate per  il 23 Febbraio 2025.

Kirghizistan: il presidente Sadyr Japarov licenzia il presidente del Consiglio dei ministri, Akylbek Japarov, e nomina  al suo posto Adylbek Kasymaliyev. Nota: il Kirghizistan è un regime autoritario dove le elezioni non sono né libere né eque.

 


 

E con questo si conclude la nostra rubrica per il 2024.  Appuntamento tra pochi giorni con il calendario elettorale del 2025.

Buon Anno a tutti!

 

 

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