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Le Guerre jugoslave (1990-1995) – Guerra in Bosnia – Terza Parte

Continua, dopo una lunga interruzione, la rubrica storica di Bruno.
Ecco il link per chi si fosse perso le parti precedenti

https://sondaggibidimedia.com/tag/storia/

1994

Massacro di Markale

Il 15 febbraio 1994 Sarajevo fu segnata dal più sanguinoso atto dall’inizio del suo assedio: il massacro di Markale. Una granata lanciata da un mortaio da 120 mm esplose nell’affollato mercato situato proprio in centro causando 68 morti e 144 feriti. I primi a soccorrere le numerose vittime civili furono il personale ONU e quello specializzato presente sul posto al momento dello scoppio. Le prime ricostruzioni dell’attacco puntarono l’indice contro l’esercito bosniaco. Successivamente, un rapporto più dettagliato da parte dell’UNPROFOR evidenziò degli errori nei calcoli balistici effettuati nel primo rapporto, concludendo che non fosse possibile definire quale fazione avesse lanciato l’ordigno.

Nel gennaio 2003, durante il processo all’ex comandante serbo durante l’assedio Stanislav Galic, fu decretato che il colpo fu esploso dalle forze serbe schierate sulle colline attorno alla città. Galić fu condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità.

Il 6 febbraio il Segretario generale dell’ONU Boutros Boutros-Ghali formalmente chiese alla NATO di confermare che le future richieste di incursioni aeree fossero eseguite immediatamente.

3 giorni dopo la NATO autorizzò il comandante delle Forze alleate del Sud Europa (CINCSOUTH), l’ammiraglio statunitense Jeremy Boorda, a lanciare un attacco aereo contro le postazioni serbe situate fuori Sarajevo, dato il pericolo che i civili correvano.

Solo la Grecia non sostenne gli attacchi aerei, ma non oppose il veto alla proposta. Il Consiglio Nord Atlantico lanciò un ultimatum alle forze serbo-bosniache di lasciare tutte le postazioni attorno a Sarajevo entro la mezzanotte del 20-21 febbraio pena incursioni aeree e perciò il 12 febbraio, Sarajevo godette il suo primo giorno libero da incidenti dal mese di aprile 1992.

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