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Quanto costa iscriversi a un partito nel 2021

Quanto costa la tessera di un partito, di un movimento o di un’associazione politica nel 2021? Spesso si discute, anche su questo sito, di quello che accade fuori dai partiti, ossia le dichiarazioni, i voti, mentre quella che è la vita politica dei partiti passa spesso in secondo piano.

Va premesso che la lista dei partiti non è completa: di alcuni non è stato possibile reperire alcuna informazione, anche tra quelli che vengono rilevati dai nostri sondaggi. Quanto più piccoli e fuori dal circuito dei media sono alcuni partiti, quanto maggiori sono le informazioni che vengono disperse proprio per disinteresse generale.

La moda, o valore modale, ossia il valore che ricorre più spesso in una serie di numeri, è di 10€: è la cifra minima richiesta da quasi tutti i partiti con un proprio gruppo in Parlamento, da Forza Italia alla Lega, fino ai partiti di centro-sinistra e di sinistra come Potere al Popolo!, Europa Verde e Azione. A quota 15€, casualmente, ci sono il Partito Democratico e gli ultimi partiti che si sono scissi dal PD, ossia Articolo 1 e Possibile.

Soltanto tre partiti prevedono il tesseramento gratuito: il Movimento 5 Stelle, il Südtiroler Volkspartei ed Europa Verde, questi ultimi due però a condizione che il richiedente abbia meno, rispettivamente, di 25 o di 26 anni. Per il Movimento 5 Stelle il tesseramento gratuito potrebbe essere agli sgoccioli: stando alle indiscrezioni di Repubblica di qualche mese fa, la situazione finanziaria in cui versa il partito potrebbe portare i dirigenti a ricorrere non più soltanto ai fondi dei gruppi parlamentari ma anche al 2×1000 e a un tesseramento annuale di 10€ per tutti i suoi iscritti.

Da notare anche quali categorie sono coperte da una riduzione del costo del tesseramento: solitamente si applica uno sconto alle persone sotto i 26-28 anni, ma tra i partiti di sinistra la riduzione viene estesa anche ai pensionati, ai disoccupati e talvolta a coloro che sono in cassa integrazione.

Di seguito, invece, mostriamo una grafica con la lista dei partiti nazionali che richiedono più di 20€ per il tesseramento annuale.

Come è facile notare, il partito più caro tra tutti è quello dei Radicali Italiani, che svetta con i suoi 200€, seguito da Alternativa Popolare e il Partito Pirata Italiano. Non c’è da stupirsi che, esclusa Più Europa, tutti i partiti presenti nella grafica siano relativamente piccoli: il sovrapprezzo del tesseramento è una pratica largamente utilizzata dai piccoli partiti come misura contro le scalate ostili e per far sì che chi si iscriva sia genuinamente interessato agli ideali del progetto politico.

Eppure, a volte nella storia del dibattito politico si discute di tesseramento. L’ultima volta che se ne parlò fu nel 2017 quando il Partito Radicale (il PRNTT, non Radicali Italiani) lanciò l’appello per raggiungere i 3000 iscritti entro la fine dell’anno: vennero infine raccolte 3168 iscrizioni.

Perché la tessera dei Radicali costa così tanto? Per le stesse ragioni per cui in Più Europa si discute (anche) di aumentare il costo dell’iscrizione al partito: i cosiddetti “cammelli”, ossia delle persone estranee al partito che vengono pagate in cambio di un’indicazione di voto per decidere le sorti di un Congresso. Non ci sono fonti certe sull’origine della pratica, ma l’evento più datato risale al 1980, durante il congresso regionale del Friuli-Venezia Giulia del Partito Radicale: proprio a causa delle truppe cammellate, Marco Pannella decide di aumentare il costo della tessera da 15 mila lire a 75 mila lire.

Non fu la prima volta che il Partito Radicale si mobilitò con una campagna di tesseramento: accadde ancora nel 1986, al costo di 146 mila lire per ciascuna tessera per raggiungere l’obiettivo di 10000 iscritti, e poi nel 1993 (nel frattempo il partito era diventato il Partito Radicale Transnazionale, il PRNTT odierno) quando occorrevano 30000 iscritti entro il 28/02/1993 al costo di 270 mila lire a testa: in quell’occasione la campagna fu supportata, tra gli altri, dal Gabibbo durante la puntata di Striscia La Notizia di venerdì 19 Febbraio 1993, da Elio e le Storie Tese e da ben 190 parlamentari, molti provenienti dai grandi partiti quali PDS, PSI, PSDI, DC, PLI e PRI, che appoggiarono la causa radicale sottoscrivendo il tesseramento.

E all’estero, invece? Nel Regno Unito e in Germania è pratica comune quella di rateizzare mensilmente il costo della tessera, ma non solo: in molti casi, specialmente a sinistra, si applicano le riduzioni anche in base al reddito o se si è iscritti a un sindacato. Iscriversi al Labour, ad esempio, costa dai 2,50€ ai 5€ al mese, mentre per i Conservatori normalmente il tesseramento costa 30€ all’anno, ma se si è parte dell’Esercito, il prezzo scende a 17,50€ annui.

Nelle prossime pagine troverete la lista dei partiti nazionali e regionali, riportando, laddove sia presente, anche una nota sulle eventuali riduzioni applicabili. Va detto, infine, che i prezzi riportati in questo articolo sono indicativi: è consigliabile rivolgersi al circolo più vicino o contattare via mail un referente locale per ricevere maggiori informazioni.

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