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Domenica 12 si è votato per cinque referendum abrogativi relativi alla giustizia. Come spesso accade, il voto è nullo non essendo stato raggiunto il quorum previsto.
Tre sono le particolarità di questa consultazione. La prima riguarda le circostanze che hanno portato al voto. La richiesta in Cassazione è stata portata avanti grazie al pronunciamento dei consigli regionali controllati dal centrodestra e non per via “popolare”. Pur avendo i comitati promotori dichiarato di avere raggiunto la quantità di sottoscrizioni richieste, queste affermazioni non sono comunque verificabili. L’altro aspetto riguarda la decisione inedita di far svolgere la consultazione in contemporanea con il turno annuale delle elezioni comunali nelle regioni a statuto ordinario. Già nel 2009 ci fu un accorpamento con le elezioni amministrative, ma in quel caso si trattava del turno di ballottaggio.
L’affluenza registrata è del 20,9%, la più bassa di sempre da quando si è votato per la prima volta nel 1974. E non vi è dubbio che senza il trascinamento delle comunali, la partecipazione sarebbe stata ancora più bassa.
Riepiloghiamo brevemente l’argomento dei cinque quesiti al voto:
1) Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi
Il quesito punto ad abrogare il decreto attuativo della legge Severino, che esclude dalle cariche elettive, quanti sono stati condannati definitivamente per varie tipologie di reato.
2) Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale
Il quesito punta ad escludere il pericolo di “reiterazione del reato” dai criteri che il magistrato deve considerare per disporre una misura cautelare personale
3) Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati
Il quesito mira ad impedire che un magistrato possa passare dalla funzione giudicante a quella requirente, anche più di una volta nel corso della propria carriera.
4) Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte
Il quesito punta ad introdurre la possibilità che degli organismi deputati a valutare l’operato dei magistrati, possano fare parte anche avvocati e docenti universitari di materie giuridiche
5) Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura
L’obiettivo del quesito è quello di abolire l’obbligo della raccolta delle firme, per un magistrato che intenda candidarsi al Consiglio Superiore della Magistratura
L’affluenza, escludendo il voto per corrispondenza dall’estero, si è attestata al 20,9%. La normativa non obbliga l’elettore a ritirare le schede di tutti i referendum, tuttavia solo un’infima minoranza si avvale di questa possibilità. Di conseguenza, i dati che mostreremo relativamente all’affluenza sono quelli del quesito n.1, che ha fatto registrare la maggiore partecipazione rispetto agli altri quesiti.
Nella tabella sottostante si può osservare la distribuzione dell’affluenza nei vari comuni distinguendo quelli in cui si votava anche per le elezioni comunali rispetto agli altri. Si può osservare un chiaro effetto di trascinamento delle elezioni comunali.
Nella tabella in basso si possono osservare le percentuali di voti affermativi (SI) ai vari quesiti. Come si può vedere le percentuali dei primi due quesiti sono significativamente diverse dagli altri tre quesiti. Nei comuni dove si rinnovavano le amministrazioni locali le percentuali di SI scendono significativamente, e nel quesito relativo alla legge Severino, favorevoli e contrari quasi si equivalgono.
Nella mappa interattiva in basso potete consultare i risultati dei vari quesiti e osservare i valori dell’affluenza comune per comune.
Come si può osservare sono numerosi i comuni dove hanno prevalso i NO, soprattutto nei primi due quesiti.
Nella pagina successiva mostreremo le province dove i SI e NO sono più forti oltre ad alcune curiosità a livello comunale.
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