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Sondaggi d’America – Midterm 2022: le nostre previsioni finali su Senato e Governatori

Salve amici. Prima di aggiornarvi con i numeri definitivi delle nostre previsioni, vi ricordiamo che stasera, a partire dalle 23:45, seguiremo in diretta video i risultati delle elezioni di midterm. La diretta sarà disponibile sul nostro sito e sui nostri canai social.

Da quest’anno, hanno fatto il proprio debutto due modelli di previsione: uno interamente composto da sondaggi statali, l’altro che comprende anche una stima basata sul national environment previsto e sullo storico dei singoli stati.

Le previsioni riguarderanno quegli stati considerati competitivi o che perlomeno hanno potenziale per esserlo, almeno nel margine di vittoria.

Uno stato verrà considerato TOSS-UP quando il vantaggio di uno dei due candidati non sia superiore a 3 punti percentuali, LEAN quando il vantaggio è compreso tra 3,1 e 6 punti percentuali, LIKELY quando il vantaggio si attesta tra i 6,1 e i 9 punti percentuali, SOLID per un vantaggio minimo di 9,1 punti percentuali.

Rispetto all’ultimo aggiornamento, la situazione nel generic ballot (il voto popolare della Camera), ossia il più grande indicatore del national environment, vede un leggero recupero dei Democratici, i quali si portano all’1,5% di distanza dai Repubblicani, a fronte dei quasi due punti percentuali di distacco della scorsa settimana (50,3%-48,8%)

LE PREVISIONI PER IL SENATO

Gli stati il cui esito è considerato non in discussione e che dunque non vedranno la presenza di una previsione sono: Alabama, Alaska, Arkansas, Idaho, Indiana, Kansas, Kentucky, Louisiana, Missouri, North Dakota, Oklahoma (inclusa la special election), South Carolina e South Dakota per i Repubblicani; California, Connecticut, Hawaii, Illinois, Maryland, New York, Oregon e Vermont per i Democratici.

La situazione attuale è di 50-50, con il voto decisivo della Vice Presidente democratica Kamala Harris. Quindi, per riconquistare il Senato, i Repubblicani devono conquistare almeno 51 seggi, ossia effettuare un guadagno netto (differenza tra seggi strappati ai Democratici e seggi strappati dai Democratici al GOP stesso) di almeno +1.

Degli stati che vedranno la presenza di previsioni, quelli attualmente in mano al GOP sono Florida, Iowa, North Carolina, Ohio, Pennsylvania, Utah e Wisconsin, mentre gli altri esprimono un Senatore o una Senatrice appartenenti ai Democratici. Quindi, per riconquistare il Senato, il GOP dovrebbe mantenere tutti i suoi seggi e strapparne almeno uno ai Democratici, oppure perderne uno ma strapparne almeno due e così via.

Queste le previsioni basate solamente sui sondaggi:

Rispetto alla scorsa settimana, i Repubblicani fanno registrare un recupero in Arizona (dove il vantaggio del democratico Kelly passa dal 2,5% all’1,2%), Colorado (da Dem Solid a Likely, con un vantaggio che quasi si dimezza), Pennyslvania (dove ora sono leggermente avanti, ma trattasi pur sempre di pochi decimi di punto percentuale), Washington, il quale passa da Dem Likely a Lean. con il vantaggio democratico che si erode di circa un punto percentuale. Il GOP passa in vantaggio in Georgia (dove ora il repubblicano Walker è avanti dello 0,6% a fronte della parità della scorsa settimana) e amplia il suo vantaggio in Iowa, Nevada (ora di 2 punti percentuali, in crescita dallo 0,6% del post precedente), North Carolina (da 3,6% a 4,7%) e Ohio, dove ora il repubblicano Vance è avanti di ben 7,8 punti percentuali (precedentemente lo era dell’1,2%), portando così lo stato da Toss-Up a Rep Likely. Democratici che recuperano qualcosa in Florida e – soprattutto – ampliano il vantaggio in New Hampshire (da un punto percentuale a quasi due), mentre la situazione resta stabile in Wisconsin.
Escludendo i 5 seggi Toss-Up, i Repubblicani si trovano a quota 49 seggi, mentre i Democratici si fermano a 46. Attribuendo i seggi incerti al candidato in testa (Nevada e Pennsylvania ai Repubblicani, Arizona e New Hampshire ai Democratici), il GOP andrebbe avanti per 51 a 48, quanto necessario per conquistare il controllo del Senato. La Georgia sarebbe invece decisa al ballottaggio, in quanto in questa previsione il repubblicano Walker si ferma poco sotto il 50%. Quindi, secondo le previsioni basate interamente sui sondaggi, i Repubblicani confermerebbero tutti i seggi e strapperebbero il Nevada al partito dell’asinello, mentre partirebbero favoriti per un possibile ballottaggio in Georgia.

Passiamo ora al modello di previsione che, oltre ai sondaggi, include lo storico relativo ai singoli stati. Questo modello si rende necessario per sopperire a potenziali situazioni che, considerando i sondaggi svolti a livello nazionale (generic ballot) e lo storico dei singoli stati, sembrano ricadere nel campo della sopravvalutazione o sottostima di un determinato partito.

Viene confermata la tendenza dei precedenti aggiornamenti che vedeva i Repubblicani avere numeri migliori in questo modello rispetto a quello basato interamente sui sondaggi. Infatti, i Democratici vedono evaporare il vantaggio dell’1,2% in Arizona, il quale si trasforma in un vantaggio repubblicano dello 0,9%. In Georgia, il repubblicano Walker supererebbe la soglia del 50% necessaria per vincere al primo turno. Stessa tendenza al rialzo per il GOP in Ohio, Iowa, Utah, North Carolina e Pennsylvania, dove i Repubblicani che vedono incrementare il proprio vantaggio di sei decimi di punto percentuale. Notiamo invece una coincidenza con i dati basati solamente sui sondaggi in Nevada, New Hampshire e Wisconsin, mentre i Democratici farebbero meglio nello stato di Washington.

Rispetto al modello precedente, i Repubblicani si trovano sempre a quota 49 seggi, contro i 46 dei Democratici. Però, attribuendo i seggi altamente competitivi, i Repubblicani si porterebbero a 53 seggi contro i 47 dei Democratici, i quali – tra gli stati in bilico – vincerebbero soltanto il New Hampshire.

LE PREVISIONI PER I GOVERNATORI

Gli stati il cui esito è considerato non in discussione e che dunque non vedranno la presenza di una previsione sono: Alabama, Arkansas, Idaho, Iowa, Nebraska, New Hampshire, Ohio, South Carolina, Tennessee, Vermont e Wyoming per i Repubblicani; California, Hawaii, Illinois, Maryland, Massachusetts e Rhode Island per i Democratici. Nel caso di Maryland e Massachusetts, si tratta di due stati strappati al GOP.

Per quanto riguarda gli stati che vedranno la presenza di previsioni, quelli attualmente in mano ai Democratici sono Colorado, Connecticut, Kansas, Maine, Michigan, Minnesota, Nevada, New York, New Mexico, Oregon, Pennsylvania e Wisconsin, mentre il GOP detiene la carica in Alaska, Arizona, Florida, Georgia, Oklahoma, South Dakota e Texas.

Queste le previsioni basate solamente sui sondaggi:

Rispetto al post precedente, i Repubblicani recuperano terreno in Colorado (dove sono però sempre indietro di più di 10 punti percentuali), Maine e Michigan, mentre ampliano il vantaggio in Florida,  Nevada e Texas. I Democratici fanno meglio in Connecticut ed Oregon, mentre recuperano parte dello svantaggio in Oklahoma e Wisconsin. In quest’ultimo stato, il candidato GOP è avanti dello 0,1%.
Si parte da una situazione di 28 stati a 22 in favore dei Repubblicani. Considerando solamente i sondaggi, avremmo 24 stati al GOP contro i 21 dei Democratici, con 5 stati altamente competitivi. Tra questi ultimi, il GOP è avanti in Arizona, Nevada, Oklahoma e Wisconsin, mentre il partito dell’asinello si confermerebbe in Oregon.

Passiamo ora al modello di previsione che, oltre ai sondaggi, include lo storico relativo ai singoli stati:

Anche in questo caso, come per il Senato, notiamo delle differenze prevalentemente favorevoli al GOP tra modello basato su sondaggi più storico applicato sul contesto nazionale e modello basato interamente sui sondaggi. Infatti, i candidati repubblicani fanno registrare performance migliori in Alaska, Arizona, Colorado, Connecticut, Kansas, Maine, Michigan, Minnesota, Nevada, Oklahoma, Pennsylvania, Texas e Wisconsin, mentre lo stesso può dirsi per i Democratici in New York e Oregon.

Riepilogando, Repubblicani che secondo questo modello si porterebbero a 27 stati vinti contro i 20 dei Democratici. Inoltre, GOP avanti in tutti i 2 dei 3 stati Toss-Up (Kansas e Wisconsin, entrambi strappati al partito dell’asinello) e indietro invece in Michigan, per un totale di 29 stati contro i 21 dei Democratici.

Per oggi è tutto. Appuntamento al prossimo post!

Cristiano Capriotti
Francesco Migliorini

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