Ultima parte del sondaggio BiDiMedia di agosto: abbiamo chiesto agli italiani se voterebbero un’alleanza organica tra PD e M5S. L’elettorato dei due partiti non sembra disdegnare l’idea, pur con qualche malumore.
Lo scenario proposto vede la presenza di una coalizione stabile tra PD, M5S e altri partiti del Csx quali LeU, Verdi e altre formazioni minori. IV, Azione e +Europa sono state invece accorpate in un “polo liberale”, ipotizzando che non accettino un’alleanza con i 5 Stelle. Il Cdx è composto dai classici partiti dell’area: FI, FdI, Lega, Cambiamo!.
I flussi di voto che trovate descritti sono calcolati rispetto alle intenzioni di voto per le elezioni politiche del sondaggio BiDiMedia di agosto, che potete trovare a questo link.
I flussi di voto con l’alleanza PD-M5S
L’alleanza giallorossa non riesce a raggiungere il Cdx: questo il primo dato che si evidenzia dal sondaggio BiDiMedia. PD+M5S si fermano alla soglia del 40%, contro il 47,5% del Cdx. Il “polo liberale” si attesta al 8,2%, “altri” (partiti minori non inclusi nelle coalizioni) quasi a 5 punti percentuali.
Rispetto al sondaggio con i partiti tradizionali, si nota subito come il Cdx sia pressochè invariato: appena +0,4 punti, dati da alcune piccole fuoriuscite soprattutto da FI verso i Liberali, compensate da un limitato flusso in entrata dagli “altri”, presumibilmente elettori “moderati” che votano contro l’alleanza giallorossa. L’elettorato dell’area è in generale stabile, e probabilmente anche prossimo al limite massimo raggiungibile dal Cdx.
Più articolata la situazione tra M5S, Csx e Liberali. Il dato più importante è che l’alleanza strutturale PD-M5S rsulta ben digerita dalla stragrande maggioranza degli elettori dei due partiti. I simpatizzanti dei 5 Stelle e dei Democratici confermano infatti il voto anche in coalizione rispettivamente all’88 e al 85 per cento. Coloro che tra i 5 Stelle non accettano l’alleanza, refluiscono quasi per intero in altro/non voto, mentre gli ex PD si spostano in maggioranza verso i Liberali e in parte minore nell’astensione.
I partiti minori di Csx risultano invece compatti a favore dell’alleanza, ed anzi i giallorossi sembrano recuperare consensi che oggi sono dispersi tra piccole formazioni d’area e astensione.
I Liberali dal canto loro prendono la quasi totalità dei voti di IV, i flussi in uscita da FI e soprattutto dal PD, oltre a buona parte dei voti di +EU e Azione che erano in “altri” in partenza.
L’alleanza giallorossa conviene davvero?
Il sondaggio BiDiMedia sulle alleanze voleva provare a rispondere a due domande. La prima, se l’elettorato di M5S e PD può accettare, dopo oltre un anno di governo assieme, un’alleanza alle elezioni politiche (sappiamo che invece a livello locale la questione è spesso più complicata). Come abbiamo visto, la risposta è in questo caso in buona misura positiva.
Più complesso rispondere alla seconda domanda: l’alleanza strutturale conviene alle due formazioni? Le pur limitate fuoriuscite di voti da PD e M5S fanno sì che il valore della compagine giallorossa sia circa 3 punti percentuali inferiore rispetto alla somma dei singoli partiti che la compongono. Pochi punti, certo, ma che tengono PD e M5S lontani da un Cdx imperturbabile; l’alleanza conservatrice, con i numeri appena visti e l’attuale legge elettorale, otterrebbe così un’ampia maggioranza alle elezioni. Il bipolarismo che risulta dal nostro scenario vede insomma i giallorossi assai sfavoriti, con i Liberali irrilevanti nonostante un buon risultato.
Viene da chiedersi se non sia più conveniente per PD e M5S andare verso uno scenario privo di alleanze pre-elettorali, in cui ogni partito si presenta separato alle elezioni, senza dover perdere punti in qualsivoglia direzione, per poi far valere convergenze e alleanze in parlamento. In questo caso è da notare come la somma di Csx, Liberali e M5S sia pressochè pari al Cdx, configurando uno scenaro più aperto a diverse soluzioni.
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