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La prima rilevazione dell’anno di Sondaggi BiDiMedia mostra gli effetti della crisi di governo in corso: a pagare sono PD e soprattutto IV, mentre il Centrodestra tra vantaggio dagli eventi.
Ricordiamo che potete trovare maggiori approfondimenti sul nostro sondaggio e sulla situazione politica nella diretta Bidimedia andata in onda ieri sera sui nostri canali social, YouTube e Facebook, oltre che sul nostro blog.
Questo mese, la crisi politica porta alcune novità: Italia Viva esce dalla maggioranza e di conseguenza troverete sia in questa pagina sia soprattutto nella ripartizione regionale dei voti, una nuova suddivisione delle aree politiche: Cdx, “Area Conte” (PD+M5S+LeU) e “Centro-Polo Liberale” (IV-Azione- +Europa).
Ricordiamo che le interviste per il nostro sondaggio sono state raccolte durante la scorsa settimana, quando la crisi era ormai evidente ma non ancora ufficializzata. Supponiamo pertanto che in questa rilevazione si manifestino solo i primi effetti dell’uscita di IV dalla maggioranza, mentre variazioni più importanti potranno essere viste nel prossimo sondaggio.
I partiti rimasti a sostegno del Conte II mostrano poche variazioni: lieve calo per il PD, che scende sotto il 22%, altrettanto modesta crescita per il M5S e LeU. I Dem sembrano pagare una posizione poco consistente ad inizio crisi, mentre Sinistra e 5 Stelle si compattano su Conte.
Tuttavia per le forze di maggioranza più probante sarà la prossima rilevazione, che mostrerà il gradimento dell’elettorato per le mosse seguite all’uscita di IV dalla compagine di governo.
I governi litigiosi e disuniti non piacciono agli elettori, che tendono in questi casi a premiare le opposizioni. E’ esattamente ciò che succede nella rilevazione Bidimedia di gennaio, che vede il Cdx in netta crescita. Torna a salitre la Lega, che scongiura il rischio di sorpasso in testa da parte del PD; il calo di FdI (che cede voti internamente alla coalizione) è compensato sia dal partito di Salvini sia dalla crescita di Forza Italia.
E’ proprio il partito di Berlusconi a mostrare la variazione più interessante: in crescita da 3 mesi grazie alla ritrovata centralità, FI riesce ad attrarre elettori moderati/liberali dall’astensione o delusi dai piccoli partiti del “polo liberale”.
Per la prima volta da molti mesi rileviamo quindi un consistente flusso che si sposta da una coalizione all’altra, consentendo al Cdx di crescere di circa un punto percentuale.
Italia Viva entra nel “Polo Liberale”, ma aver causato la crisi non premia il partito di Matteo Renzi: -0,5 per IV, che cede elettori di Csx i quali non approvano il rischio caduta del governo.
Unico partito liberale con il segno più è Azione di Calenda, il quale gode di una buona esposizione mediatica e di una posizione coerente.
Segnaliamo questo mese l’ingresso nel nostro pannello di Volt, il primo partito transazionale europeo. La formazione liberal-europeista raggiunge il mezzo punto percentuale ed entra così tra i partiti rilevati singolarmente.
Tra le altre piccole formazioni si segnala il generale calo dei piccoli partiti di Csx; gli “altri” scendono invece per via dell’estrapolazione di Volt dalla loro quota.
Cala l’affluenza ma salgono gli indecisi: la crisi di governo sembra aver portato maggior confusione nello scenario politico, soprattutto per gli elettori di Csx. Per maggiori approfondimenti sugli indecisi, suggeriamo l’ascolto della diretta di ieri sera.
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