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Il sondaggio BiDiMedia di novembre prevedeva, oltre alle classiche intenzioni di voto e fiducia nel governo, una particolare domanda: cosa voteresti se si tenessero ora le elezioni politiche 1983, con i partiti dell’epoca? Si tratta di una piccola curiosità, i cui risultati mostrano diversi punti sorprendenti: vediamoli assieme.
NB: dati e flussi di questo sondaggio non possono dire da dove “provengono” politicamente gli elettori dei partiti attuali: la domanda diceva “cosa voteresti oggi”, non “cosa hai votato allora”; inoltre buona parte dell’elettorato attuale nel 1983 non votava ancora o non era neppure nato, per cui non ha una provenienza politica rispetto ai partiti di 36 anni fa. Al contrario, la rilevazione vuole indagare su cosa voterebbero gli attuali elettori tra i partiti di allora (flussi nella prossima pagina).
Il motivo è semplice. Si tratta dell’ultima tornata elettorale in cui non vi era ancora nessuno dei partiti attuali (almeno tra le formazioni maggiori: non consideriamo i partiti minori e quelli delle minoranze linguistiche), che avrebbero potuto indirizzare la risposta.
Nelle successive politiche 1987 fecero la loro comparsa infatti la Lega Nord, con la dicitura di Lega Lombarda, e i Verdi, entrambi entrati per la prima volta in parlamento in quell’anno.
Inoltre a fine anni ’80 si stava ormai delineando il dibattito interno al mondo comunista che porterà allo scioglimento del PCI dopo la caduta dell’URSS.
Le elezioni 1983 furono insomma le ultime “standard” della Prima Repubblica, svolte integralmente secondo le liturgie politiche inaugurate nell’immediato dopoguerra, e senza quelle nuove tendenze che ne segneranno la caduta una decina di anni più tardi.
Nelle immagini potete vedere sia l’esito reale delle elezioni 1983, sia quello del nostro sondaggio. Il paragone mostra subito due evidenti variazioni: i partiti principali, DC e PCI, perdono oltre 10 punti percentuali ciascuno; ne guadagna altrettanti invece il MSI, principale partito a destra della DC nella Prima Repubblica.
Guadagnano qualche punto anche le formazioni storiche minori del PLI e del PSDI (Liberali e Socialdemocratici), mentre solo il PSI (socialisti) resta su valori molto simili ad allora. Le altre formazione a crescere nettamente sono invece i Radicali, Democrazia Proletaria (Estrema Sinistra) e i partiti regionali delle minoranze linguistiche, che nel 1983 non andavano oltre ad un 1% scarso sommate assieme. Solo il PRI (repubblicani liberali), tra i partiti storici minori, subisce un calo, forse perché oggi scarsamente ricordato e poco associabile ad una chiara ideologia.
La tendenza generale che emerge da queste variazioni è un netto calo dei partiti maggiori e più “ideologici”, legati al mondo bipolare della guerra fredda, in favore delle altre formazioni. Ma soprattutto, appare evidente lo spostamento a destra dell’elettorato, con la crescita esponenziale del MSI. Si potrebbe anche supporre che buona parte degli elettori di destra fosse allora contenuto nel ventre della “Balena Bianca” DC, mentre oggi, con lo sdoganamento del sovranismo, non vi sono più problemi a dichiararsi di destra radicale.
Nella prossima pagina: il flusso di voto dai partiti attuali a quelli del 1983 e i dati per fasce di età.
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