Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
11-06-2019 Roma
Politica
Palazzo Chigi. Conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri n. 61
Nella foto Matteo Salvini, Giuseppe Conte
Photo Fabio Cimaglia / LaPresse
11-06-2019 Roma (Italy)
Politic
Palazzo Chigi. Council of Ministers n 61, press conference
In the pic Matteo Salvini, Giuseppe Conte
“Datemi pieni poteri”, ha dichiarato Salvini aprendo la crisi di governo pochi giorni fa. Ma cosa ne pensano gli italiani? Termometro Politico ha rilevato non solo le intenzioni di voto, ma anche l’opinione dell’elettorato su alcuni temi riguardanti la caduta dell’esecutivo gialloverde: la colpa della crisi, voto o nuovo governo (a pagina 2); inoltre voto utile, alleanze delle Lega e leadership dei 5 Stelle (a pagina 3).
La prima sentenza del sondaggio Termometro Politico dà torto a Salvini: aver provocato la crisi di governo non è piaciuto a parte dell’elettorato e la Lega perde così oltre un punto percentuale in una settimana (quiil precendente sondaggio TP), attestandosi al 36,1%. Netta crescita al contrario sia per il PD (+ 8 decimi di punto al 23,4% totale) sia per i 5 Stelle, che tornano sopra al 18%. Quasi stabili le altre forze del Centrodestra, in via di probabile riunificazione con la Lega: Fratelli d’Italia cresce di due decimi di punto, altrettanto cala FI. Minime variazioni anche tra i partiti minori di Centrosinistra e Sinistra: +0,1% per +Europa e PC, -0,1% per i Verdi, -0,2 per La Sinistra.
Le colpe della crisi e la corsa alle urne
Le intenzioni di voto rispecchiano il pensiero degli elettori riguardo a chi abbia maggiori colpe per la crisi: se per il 43% le responsabilità sono assieme dei gialloverdi, al secondo posto con il 29% troviamo la Lega, e solo al terzo il M5S al 23%. Appena il 4% attribuisce la colpa ai famigerati “poteri forti”.
A pagina 2, la domanda a cui tutti vorrebbero oggi poter dare risposta: elezioni o voto? Se nei palazzi la situazione appare tutt’altro che definita, il parere degli italiani è più netto, ed in questo caso dà ragione a Salvini. Il 49% infatti vorrebbe il voto subito. Da notare tuttavia come una simile percentuale corrisponda in maniera sospetta ai voti del Centrodestra, il quale ha tutto l’interesse ad andare alle urne subito visto il netto vantaggio. Un governo di scopo raccoglie i consensi del 30% dell’elettorato, mentre solo l’11% apprezzerebbe un esecutivo M5S-Pd-LeU, l’ipotesi nella realtà più gettonata secondo gli ultimi spifferi parlamentari.
Voto utile, alleanze e leadership a 5 Stelle
A pagina 3, le ultime domande poste da termometro Politico. Nella polarizzazione dovuta al voto utile, in caso di nuove elezioni, la Lega sarebbe avanti; tuttavia ben al di sotto della somma di Pd ed M5S (con i Dem che più di tutti crescono con il voto utile). Il partito di Salvini potrebbe insomma avvantaggiarsi teoricamente con il voto, ma porsi in una situazione di “tutti contro uno” rischia di essere molto pericoloso per i leghisti.
Se la Lega ha innescato la crisi per massimizzare il forte consenso, non è però chiaro con chi debba farlo qualora si votasse davvero in tempi brevi. Il Centrodestra è stato infatti spaccato dal governo della Lega con il M5S, FI appare in crisi forse irreversibile e le alleanze non sono più sicure come in passato. Tale situazione si riflette nelle risposte: solo il 12% approva il Cdx classico, mentre l’opzione Lega da sola ottiene un ben più alto 23%. Tuttavia la quota in assoluto maggiore è quella degli indecisi, che toccano il 29%. Poche certezze quindi ed un’ulteriore grana per Matteo Salvini.
Infine, la leadership dei 5 Stelle. La permanenza al vertice di Luigi di Maio, dopo il fallimento del governo gialloverde ed il disastro delle Europee, appare tutt’altro che scontata…ma se non lui, chi altri? La risposta è questa volta chiarissima: solo il presidente del consiglio uscente Conte è ampiamente apprezzato, sia nell’elettorato generale, sia soprattutto tra i sostenitori pentastellati, tra i quali tocca addirittura il 71%.
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