Antieuropeismo: realtà o bufale dei media? Analisi Eurobarometro di ottobre

Presentato dalla stampa in modo estremamente superficiale come un sondaggio che rendeva manifesto il sentimento “antieuropeista” degli italiani, il sondaggio dell’eurobarometro reso noto il 17 ottobre scorso in realtà offre diverso spunti interessanti, e per lo più di segno diverso.

Italia antieuropeista?

Partiamo dai dati: solo il 44 per cento degli italiani in un referendum sulla permanenza dell’Unione europea voterebbe a favore. Si tratta del dato più basso tra i Paesi dell’attuale Unione, inferiore persino a quello degli inglesi (53 per cento), e clamorosamente inferiore rispetto a quello dei tedeschi (82) e dei francesi (63). Però… c’è un però. Il dato è grezzo, e non tiene conto di indecisi e incerti, che in Italia sono il 32 per cento (anche qui il dato più alto in Europa). Ricalcolando i Sì ed i No al netto degli indecisi, il conto cambia: ai Sì va il 64,7% e ai No il 35,3%: una comoda maggioranza europeista.

Grafico originale Eurobarometro: l’Italia è il paese meno europeista, ma i favorevoli all’uscita dall’UE restano un’esigua minoranza.

Consenso per l’Euro

A questo va aggiunto un altro dato: il 65 per cento degli italiani è favorevole a restare nell’euro, una percentuale in salita di quattro punti rispetto a quella registrata soltanto sei mesi fa, a marzo di quest’anno. Chiaro indizio che le “turbolenze” delle ultime settimane stanno inducendo gli italiani ad aggrapparsi alla moneta unica. Non solo: questo 65 per cento, come è evidente, è ampiamente sovrapponibile al 64,7 “normalizzato” di filoeuropeisti che emerge dal sondaggio.

Grafico originale Eurobarometro: anche in Italia una schiacciante maggioranza è favorevole all’Euro. Non solo: i pro-moneta unica risultano in crescita rispetto ad aprile 2018. L’Euro è avversato quasi esclusivamente nei paesi che non l’adottano. 

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