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Com’è andato il 2 per mille ai partiti nel 2020?

La suddivisione regionali delle scelte per partito presenta ulteriori strumenti di analisi. Abbiamo creato due mappe regionali, la prima mostra il numero assoluto di scelte suddiviso per partito e per regione, il secondo invece è un rapporto in percentuale fra il numero di scelte espresse verso un determinato partito in una regione e il numero totale di tutte le scelte destinate ai partiti in quella data regione. Guardando ai dati disponibili nelle mappe interattive, il Partito Democratico è molto forte nelle cosiddette regioni rosse e in generale in tutte le regioni affacciate sul Mar Tirreno, mentre Italia Viva ha un numero in percentuale più alto di scelte al Sud che in Toscana. Al contrario, Azione è ben radicata nel Lazio, in Lombardia e in generale in tutto il Nord, mentre scendendo sotto il Molise il partito di Carlo Calenda scende ben al di sotto della media delle scelte destinate al suo partito. Stessa musica per Più Europa: va meglio al Nord, specialmente in Piemonte e in Lombardia, assieme a Lazio e Sicilia, mentre nelle restanti regioni del Sud il partito fa fatica a superare il 2% delle scelte.

Ma ci sono partiti di centrosinistra che vanno bene al Sud: è il caso di Articolo 1, che sfiora il 10% delle scelte in Basilicata, il Partito Socialista Italiano che sfiora il 3% in Campania e Basilicata, oppure di Centro Democratico di Bruno Tabacci che riesce a superare il 3% in Molise. Altri partiti ancora invece presentano a sorpresa una diffusione in tutta Italia: è il caso di Rifondazione Comunista, che supera o sfiora il 5% delle scelte dal Piemonte alla Calabria mentre il Triveneto è il tallone d’Achille. Specularmente, la Federazione dei Verdi va molto bene nel Trentino-Alto Adige, addirittura al 6%, e a sorpresa si posiziona sopra il 4% in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, oltre che in Campania, Abruzzo e Liguria. Sinistra Italiana viene premiata specialmente in Toscana, nella Puglia di Vendola (dove la fa da padrona anche il partito di Dario Stefano, La Puglia in Più) e nella Sardegna di Zedda, mentre Possibile ha le sue roccaforti nelle Marche e nella Sardegna, e infine i Radicali Italiani hanno ottenuto il 2% delle scelte nel Lazio.

 

 

Nel centrodestra invece le mappe presentano un’altra partita: Fratelli d’Italia è andato molto bene dal Lazio in giù, sfiorando il primo posto nelle scelte in Calabria, considerazione analoga per Forza Italia, che va oltre il 4% soltanto nelle principali regioni del Meridione, ossia Puglia, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. Le due Leghe, infine, nonostante siano in calo rispetto allo scorso anno, riescono ancora a esprimere il primato delle scelte in Veneto. Il partito Lega per Salvini Premier va ben oltre i confini della Lega Nord tutt’ora esistente, ottenendo risultati ragguardevoli in tutto il Nord, mentre al Centro subisce la concorrenza di Fratelli d’Italia e al Sud invece il partito – seppur con buoni numeri – presenta ancora grosse difficoltà di radicamento.

Infine, tra i partiti regionali, il Südtiroler Volkspartei e l’Union Valdôtaine anche quest’anno sono stati i partiti più scelti nella propria regione d’appartenenza, rispettivamente in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, battendo la concorrenza del Partito Democratico, mentre tra i partiti presenti solo nelle circoscrizioni estere, l’USEI va molto bene in generale in tutto il Sud, in particolar modo in Sardegna, Calabria, Sicilia e Molise, mentre il MAIE sfiora l’1% in Sardegna e ha una buon seguito in Friuli-Venezia Giulia e in Campania. Non è da escludere una correlazione tra le regioni da cui sono partiti – e continuano a partire – gli emigranti italiani e il sostegno a queste liste nelle scelte del due per mille.

 

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