“Le schede elettorali ripiegate e le urne/ un’altra elezione  che se ne va/ e noi qui che ci ritroviamo da soli/ a pensare ai sondaggi“.

Come ogni volta i riflettori delle dirette si sono spenti, gli attori politici fanno i conti con la nuova realtà che è uscita dalle urne, i cittadini e il mondo si interrogano sul destino che attende l’Italia, che mai come questa volta appare confuso. Tutti, ahimè, sembrano invece essersi dimenticati di uno dei protagonisti indiscussi dei mesi precedenti al voto: i sondaggi elettorali. Complice anche il buio delle due settimane prima del 4 Marzo, nessuno si preoccupa più di controllare la precisione di queste previsioni che alla prossima tornata verrano ancora inevitabilmente consultate come oracoli. Nessuno, tranne noi del team tecnico di Bidimedia, naturalmente!

Come fatto in molte altre occasioni (questa la più recente), applicheremo un criterio statistico da noi elaborato (che potete ritrovare qui ) per valutare l’accuratezza delle rilevazioni delle varie case demoscopiche, con la consueta oggettività e trasparenza. Per il confronto, abbiamo utilizzato gli ultimi sondaggi pubblicati prima dell’inizio del silenzio, che risalgono tutti attorno alla metà di Febbraio. C’è quindi da precisare che le differenze tra quei numeri e quelli delle urne potrebbero anche differire a causa di variazioni temporali (ad esempio un gran numero di persone rimaste indecise fino alla fine), oltre che per errori statistici e metodologici.

Poiché non tutti i sondaggisti hanno sondato gli stessi partiti, i più piccoli non sempre vengono rilevati, e poiché i valori sotto l’1% provocherebbero una forte distorsione dei dati, si è deciso di fare l’analisi su quei partiti rilevati da tutti i sondaggisti (M5S, PD, LEGA, FI, FDI, +EU, LEU + un generico altri che racchiude tutto il resto)

Veniamo dunque alla nostra analisi. Come tutte le elezioni italiane, anche queste hanno riservato le loro particolari sorprese: l’exploit oltre le attese dei Cinque Stelle e della Lega (non più Nord) e il tonfo del Partito Democratico. Sebbene le tendenze fossero state colte correttamente da tutte le case sondaggistiche negli ultimi mesi, praticamente tutte ne avevano sottovalutato la misura. Ne risulta che conseguono un punteggio migliore le previsioni che assegnavano ai grillini e leghisti le percentuali maggiori (ricordiamo che nel nostro sistema di valutazione le performance migliori ricevono punteggi più bassi e viceversa).