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IL GIRAMONDO – Uno sguardo ad elezioni e sondaggi in giro per il mondo. Il calendario elettorale del 2025

 

File:Flag of Tanzania.svg - Wikipedia

TANZANIA

Elezioni parlamentari e presidenziali previste entro la fine di ottobre . L’esistenza stessa della democrazia in Tanzania potrebbe essere la posta in gioco delle elezioni nazionali del prossimo autunno. Il quinto paese più popoloso dell’Africa ha iniziato a tenere elezioni multipartitiche all’inizio degli anni ’90, ma la sua politica è stata dominata per sei decenni dal partito Chama cha Mapinduzi (CCM), fondato dal leader storico socialista Julius Nyerere. La crescita democratica del paese si è però arrestata nel 2015 con l’elezione di John Magufuli, il quale ha dato una netta svolta autoritaria al paese, reprimendo i suoi oppositori politici e la stampa . Magufuli è morto nel 2021(probabilmente per complicanze legate al Covid-19) ed è stato succeduto dalla vice presidente Samia Suluhu Hassan, la prima donna a diventare capo di stato della Tanzania. Sotto la bandiera dell’iniziativa “4R” (Riconciliazione, Resilienza, Riforme e Ricostruzione), Samia Hassan ha  inizialmente alleggerito la repressione di Magufuli . Ai partiti di opposizione è stato consentito di tenere comizi pubblici e le restrizioni alla stampa sono state allentate. Ma l’impegno per l’apertura politica è rapidamente svanito . A causa degli scontri tra le varie fazioni del suo governo e all’aumento di popolarità del principale partito di opposizione, Chadema, la repressione è tornata . Diversi leader dell’opposizione sono stati arrestati, uno è stato rapito e brutalmente assassinato e la polizia ha iniziato a disperdere i raduni politici. Le azioni del governo hanno scatenato la condanna internazionale, che tuttavia non ha prodotto nessun allentamento della repressione. Tutti i segnali indicano che Samia si candiderà per la rielezione come candidata del CCM. Il suo principale avversario sembra essere Tundu Lissu , il vice leader di Chadema, che aveva sfidato Magufuli alle elezioni del 2020. Avvocato di professione, Lissu è stato gravemente ferito da uomini armati  nel 2017. Ha poi trascorso tre anni in esilio in Belgio. Lui e il presidente di Chadema sono stati arrestati nel settembre 2024, il che ha fatto sollevare dubbi sulla possibilità che riesca a candidarsi.

 

File:Flag of Iraq.svg - Wikimedia CommonsIRAQ

Elezioni parlamentari previste entro la fine di ottobre. La fragile democrazia irachena dovrebbe tornare alle urne il prossimo autunno a meno che il governo non decida per qualche motivo di postporre le elezioni. Le scorse elezioni nel 2021 avevano visto un panorama politico molto frastagliato, con oltre 30 partiti rappresentanti in parlamento. La maggior formazione politica era risultata la lista Saairun di  Muqtada al-Sadr, che comprendeva partiti che andavano dagli islamici sciiti ai comunisti. Tuttavia il parlamento non era riuscito per quasi un anno a formare un governo,  fino alla nomina come primo ministro di Mohammed Shia’ Al Sudani,  a capo di una vasta coalizione di partiti che escludeva tuttavia l’alleanza Saairun.  Una delle componenti principali dell’attuale maggioranza di governo è la Coalizione dello Stato di Diritto, dell’ex primo ministro Nouri al-Maliki, politicamente vicina all’Iran.  Il governo iracheno in passato ha cercato di mantenere buoni rapporti sia con gli USA che con l’Iran,  ma i recenti mutamenti della situazione politica mediorientale potrebbero cambiare gli equilibri politici. L’Iran si è recentemente indebolito, soprattutto dopo la sconfitta in Siria e gli USA con la secondo amministrazione Trump rischiano di diventare un partner non affidabile.  L’Iraq potrebbe quindi cercare di instaurare buoni rapporti con il nuovo governo siriano post-Assad, migliorare quelli con la Turchia e facilitare gli investimenti cinesi nel paese, soprattutto nel settore delle infrastrutture.

 

File:Flag of Chile (bordered).svg - WikipediaCILE

Elezioni presidenziali e parlamentari del 16 novembre. L’attuale presidente di sinistra Gabriel Boric, ha  un basso indice di gradimento e non si può ripresentare per un secondo mandato consecutivo. I sondaggi prevedono che la coalizione di sinistra e centrosinistra che appoggia l’attuale presidente verrà sconfitta alle prossime elezioni. La favorita sembra essere al momento la candidata di centrodestra Evelyn Matthei, ex ministra e sindaca di Providencia (un grosso comune suburbano di Santiago del Cile). Al secondo turno ci potrebbe essere uno scontro tutto a destra tra Matthei e uno dei due candidati di destra ed estrema destra: José Antonio Kast, sconfitto da Boric nelle elezioni del 2021, e Johannes Kaiser, un “paleolibertario” che si ispira al presidente argentino Milei. Il centrosinistra non ha ancora trovato un candidato. Una possibile scelta sarebbe la ex presidente Michelle Bachelet, che cercherebbe un terzo mandato presidenziale non consecutivo. Bachelete è ancora relativamente popolare nel paese; potrebbe arrivare al ballottaggio ma sarebbe sconfitta da Matthei. Un altro nome che circola a sinistra è quello del sindaco di Maipú Tomás Vodanovic, che tuttavia sembra essere comunque un candidato debole rispetto a Matthei, la quale non ha ancora ufficializzato la propria candidatura ma sembra destinata a farlo a breve.

 

Flag of Honduras

HONDURAS

Elezioni generali previste entro novembre. Quattro anni fa , gli honduregni hanno eletto presidente Xiomara Castro, prima donna e primo esponente di un partito di sinistra a ricoprire la carica. Xiomara Castro è la moglie di Manuel Zelaya, che è stato presidente dal 2006 fino alla sua estromissione da un colpo di stato militare nel 2009. Castro è stata eletta dal partito di sinistra populista LIBRE. Zelaya aveva promesso di rompere con le politiche del Partito Nazionale, formazione di destra conservatrice che aveva governato l’Honduras dopo la cacciata di suo marito. Ciò significava affrontare il traffico di droga, frenare la corruzione ed espandere i diritti delle donne. Il predecessore di Castro, Juan Orlando Hernández, era stato accusato dal governo USA di avere legami con i narcotrafficanti. Poco dopo l’insediamento, Castro ha ordinato che Hernández venisse estradato negli Stati Uniti per essere processato. Nei due anni successivi, la nuova presidente ha ottenuto un certo successo nel ridurre la criminalità, espandere i programmi di assistenza sociale e migliorare le infrastrutture, in particolare le vie di comunicazione. Tuttavia, deve ancora mettere in pratica la sua promessa di creare una commissione internazionale per indagare sulla corruzione. Quest’estate, è emerso un video di suo cognato che negoziava con i trafficanti di droga per ottenere tangenti per Zelaya quando era presidente. Castro ha poi accusato Washington di fomentare un colpo di stato contro di lei e ha posto fine al trattato di estradizione tra Stati Uniti e Honduras . La promessa del presidente eletto Donald Trump di deportare i migranti clandestini potrebbe mettere ulteriormente a dura prova le relazioni tra Stati Uniti e Honduras e danneggiare seriamente l’economia honduregna che dipende molto dalle rimesse degli emigrati. Mezzo milione di migranti honduregni potrebbero essere infatti rispediti in Honduras se Trump farà seguito alle sue minacce. La costituzione viete ad un presidente in carica di candidarsi per un secondo mandato.  L’opposizione accusa Castro di voler modificare la costituzione in senso autoritario e trasformare l’Honduras in un regime simile al Nicaragua e Venezuela. Per il momento tuttavia questo scenario sembra escluso e a marzo i tre partiti principali, LIBRE, il Partito Nazionale e il Partito Liberale (centrista) terranno le elezioni primarie per nominare i loro candidati alle prossime presidenziali.

 

 

flag of Bangladesh | Britannica

BANGLADESH

Elezioni parlamentari previste entro la fine dell’anno. Dopo la rivolta studentesca che ha posto fine al governo di Sheikh Hasina  lo scorso agosto, si prevede che nuove elezioni parlamentari si tengano quest’anno, precedute dalle elezioni di un’assemblea costituente. Attualmente il paese è guidato da un governo ad interim con a capo il Premio Nobel Muhammad Yunus.  Sheikh Hasina, al potere dal 2009 aveva assunto con il passare degli anni atteggiamenti sempre più autoritari tanto che le elezioni del gennaio dello scorso anno non aveva potuto partecipare il principale partito di opposizione, Il Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP), i cui dirigenti erano stati in gran parte arrestati o costretti a fuggire all’estero. La Lega Awami, il partito di Sheikh Hasina, un formazione politica storicamente laica e di centrosinistra, è stata di fatto sciolta e non potrà partecipare alle elezioni. il BNP, di orientamento conservatore, cercherà quindi di tornare al governo, magari con l’appoggio dei partiti di destra islamici che erano stati repressi durante il regime di Hasina. I tecnocrati e gli studenti che appoggiano il governo di Yunus cercheranno probabilmente di formare una lista filo-governativa che possa opporsi al ritorno della destra del BNP. D’altra parte tutto l’ex apparato di potere che ruotava intorno alla Lega Awami cercherà di non essere emarginato e potrebbe quindi creare una nuova formazione politica di centrosinistra alternativa al BNP.

 

Nella prossima pagina l’elenco cronologico preliminare delle più importanti elezioni previste nel 2025.

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