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IL GIRAMONDO – Elezioni a Singapore: la dittatura democratica perfetta

File:Bandiera di Singapore (con bordo).svgSabato 3 maggio i cittadini di Singapore si recano alle urne per eleggere  i 97 membri del Parlamento di Singapore. Queste saranno le 19-esime elezioni a Singapore dalle prime elezioni di una parlamento locale nel 1948 e le 14-esime dall’indipendenza del 1965 .

La novità di queste elezioni è che non sarà Lee Hsien Loong a guidare il partito di governo Partito di Azione Popolare (PAP), il quale, dopo 23 anni ininterrotti al potere, si è dimesso nel maggio 2024 per passare la guida di governo  e del partito al ministro delle finanze Lawrence Wong. Il PAP ha sempre guidato il governo del paese sin dall’indipendenza nel 1965 e non ha mai ottenuto meno del 60% dei voti.

La popolarità del PAP deriva in gran parte dalla sua competenza. Ha presieduto decenni di rapida crescita economica, senza la corruzione che affligge i paesi vicini. Tuttavia, per evitare che gli elettori votassero “in maniera sbagliata” ha ideato un sistema elettorale unico nel suo genere: un sistema plurinominale maggioritario ad un turno dove il partito che ottiene la maggioranza assoluta dei voti ottiene tutti i seggi  di un determinato distretto elettorale.  I partiti che non riescono ad ottenere almeno il 12,5% dei voti in un singolo distretto elettorale perdono gli oltre  13 mila dollari che devono versare come deposito elettorale.  Per evitare ulteriori sorprese, i distretti elettorale vengono ridisegnati dal governo. Infine le “campagne negative” sono vietate, per cui chi critica il governo in campagna elettorale può essere pesantemente multato.

Il più grande ostacolo all’opposizione, tuttavia, è il perpetuo soffocamento del dibattito pubblico. La costituzione elenca  otto diversi motivi per cui il Parlamento può  limitare la libertà di parola. Recentemente il governo ha rafforzato le leggi che puniscono la diffusione di “fake news” che colpisce pesantemente anche i  social media.  Le proteste pubbliche devono essere ufficialmente organizzate con almeno un mese di anticipo e devono essere approvate dal governo, altrimenti gli organizzatori rischiano di pagare multe salate e di finire in galera.

L’attuale leader del Partito dei Lavoratori (WP),  principale partito di opposizione,  Pritam Singh, è stato dichiarato colpevole a febbraio di aver mentito a una commissione parlamentare, un’accusa che molti singaporiani hanno ritenuto ingigantita per screditare lui e il Partito dei Lavoratori prima delle elezioni.

Le ultime elezioni, tuttavia nel 2020, sono state quelle più combattute nella storia del paese, con l’opposizione che per la prima volta ha vinto tre circoscrizioni, mandando il parlamento 12 deputati su 95.  Il principale partito di opposizione, il Partito dei Lavoratori, di centrosinistra, ha conquistato 10 seggi e il leader del partito è stato formalmente nominato leader dell’opposizione parlamentare. Gli altri 2 seggi sono stati assegnati come  “compensazione”  al Partito del Progresso di Singapore (PSP), di ispirazione liberale progressista.

In queste elezioni il numero dei seggi è stato elevato a 97, distribuiti in 33 circoscrizioni, di cui in 18 circoscrizioni maggioritarie plurinominali (GRC) e 15 circoscrizioni maggioritarie uninominali (SMC). Le opposizioni sono riuscite a presentare candidati solo per 92 dei 97 seggi in palio. Il Partito dei Lavoratori, infatti si è ritirato all’ultimo momento da una del circoscrizioni plurinominali e presenterà solo 26 candidati in totale.

Tra le principali questioni di questa campagna elettorale estremamente corta (solo 9 giorni effettivi) ci saranno il costo della vita e le conseguenze delle tensioni commerciali. Le elezioni infatti si svolgono in un momento in cui Singapore si trova ad affrontare l’incertezza della sua economia, basata principalmente sul commercio, e la possibilità di recessione e perdita di posti di lavoro causati dai dazi del presidente statunitense Donald Trump, sebbene la ricca città-stato sarà soggetta solo a un’imposta del 10%, rispetto ai dazi molto più elevati imposti ai suoi vicini.

 

IL SISTEMA POLITICO – ELETTORALE

Stemma di Singapore.svg

Singapore è ufficialmente una repubblica democratica rappresentativa parlamentare multipartitica dove il Presidente di Singapore è il capo dello stato e il Primo Ministro è il capo del governo. Il potere esecutivo è esercitato dal governo e in maniera limitata dal Presidente. Il governo risponde ufficialmente al parlamento. Il sistema istituzionale si ispira a quello britannico.  

Il Presidente di Singapore svolge un ruolo quasi esclusivamente cerimoniale.  Il Presidente viene eletto direttamente dal popolo per un mandato di 6 anni rinnovabile una volta. Fino al 1991 il presidente veniva eletto dal parlamento. Dal 1993 è stata introdotto l’elezioni diretta. La presidenze deve ruotare tra le tre etnie del paese (cinesi, indiani e malesi). Il presidente attuale, Tharman Shanmugaratnam, appartiene all’etnia indiana ed è stato eletto nel 2023 con il 70,4% dei voti.

Il parlamento è format0 da  93 membri (che diventeranno 97  nella prossima legislatura4), eletti per un periodo di 5 anni con sistema maggioritario a turno unico. In queste elezioni ci sono 33 circoscrizioni elettorali (2 in più rispetto alle scorse elezioni);  15 di esse sono uninominali, 8 hanno 4 seggi, e 11 hanno 10 seggi.  Il partito che ottiene la maggioranza relativa dei voti in una circoscrizione se ne aggiudica tutti i seggi .  Dato che in passato il PAP aveva spesso ottenuto tutti o quasi i seggi in parlamento, nel 1991 era stato stabilito di avere un numero minimo di 3 membri dell’opposizione in parlamento, facendo eleggere i “migliori perdenti” tra i candidati dell’opposizione. Nelle elezioni del 2015  tale numero era salito a 9, per arrivare a 12 in quelle del 2020, introducendo di fatto una correzione in senso proporzionale al sistema maggioritario esistente.

Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, Singapore è una cosiddetta “Democrazia Imperfetta”, al livello di paesi tipo Ghana, Albania, Sri Lanka e Guyana.

 

Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti e i principali partiti politici

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