Domenica 30 giugno gli elettori francesi si recano alle urne per il primo turno delle elezioni parlamentari anticipate. per eleggere i 577 membri della 17a Assemblea nazionale della Quinta Repubblica francese. Il secondo turno è previsto per il 7 luglio. Ciò fa seguito alla decisione del presidente Emmanuel Macron di indire elezioni legislative anticipate dopo l’ annuncio dei risultati delle elezioni del Parlamento europeo del 2024 in cui il suo Europe Ensemble ha subito una pesante sconfitta contro la destra nazionalista del Rassemblement National (RN),, che lo ha spinto sciogliere l’Assemblea nazionale.
Dopo le elezioni legislative del 2022 , Ensemble, la coalizione che sostiene Macron, aveva perso la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale. Il principale partito della coalizione è Renaissance (ex La République En Marche!, partito fondato dallo stesso Macron). Per la prima volta dal 1997, il presidente in carica è rimasto senza maggioranza nell’Assemblea nazionale.
Nelle stesse elezioni del 2022, i due principali blocchi di opposizione, la sinistra della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale di sinistra (NUPES) e la destra populista di RN, avevano registrato un forte aumento dei seggi. Nonostante ciò, nessun gruppo aveva ottenuto la maggioranza assoluta, il risultato è stato quindi un parlamento senza maggioranza, la prima volta dal 1988 .
Il 9 giugno Macron ha sciolto il parlamento e ha chiesto elezioni parlamentari anticipate in un discorso nazionale a seguito degli exit poll che indicavano che Europe Ensemble sarebbe stata nettamente superata dal RN nel voto per le elezioni del Parlamento europeo. Nel suo discorso, ha definito l’ascesa del nazionalismo una minaccia per la Francia, l’Europa e il posto della Francia nel mondo. Ha anche denunciato l’estrema destra definendola “l’impoverimento del popolo francese e la rovina del nostro Paese”.
Marine Le Pen , presidente della RN all’Assemblea nazionale, e Jean-Luc Mélenchon , leader di La France Insoumise , formazione populista di sinistra, hanno celebrato i risultati delle elezioni europee o e hanno accolto con favore la richiesta di elezioni anticipate. I partiti di sinistra, e centrosinistra si sono uniti in una nuova coalizione chiamata “Nuovo Fronte Popolare”, che comprende oltre a La France Insoumise anche il Partito Socialista, il Partito Comunista, i Verdi e altri partiti di sinistra e centrosinistra. Il RN da parte sua ha cercato di formare un’alleanza elettorale con I Repubblicani, il partito erede della tradizione gollista francese. Questo ha provocato una rottura all’interno dei Repubblicani tra coloro che erano a favore dell’intesa con l’estrema destra, come il leader Eric Ciotti, e quelli che erano contrari. Alla fine sia una fazione che l’altra presenterà propri candidati in queste elezioni. Le tre coalizione, di sinistra, centro e destra, si sfideranno quindi in queste elezioni dall’esito imprevedibile, che potrebbero cambiare drammaticamente la direzione della politica francese, non solo in Francia ma anche nei suoi rapporti con l’Unione Europea e con i paesi occidentali.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Francia è una repubblica semipresidenziale così come definita dalla Costituzione della Quinta Repubblica Francese nata nel 1958.
Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente della Repubblica e dal Governo . Il governo è composto dal primo ministro e dai ministri. Il primo ministro è nominato dal presidente ed è responsabile nei confronti del Parlamento. Il governo , compreso il primo ministro, può essere revocato dall’Assemblea Nazionale , la camera bassa del Parlamento, attraverso una mozione di sfiducia.
Il Parlamento è composto dall’Assemblea Nazionale e dal Senato. Esso approva le leggi e il bilancio dello Stato, controlla l’operato del potere esecutivo attraverso interrogazioni e costituendo commissioni d’inchiesta. Il controllo sulla costituzionalità delle leggi è devoluto al Consiglio costituzionale, i cui membri sono nominati dal presidente della Repubblica e da quelli di Assemblea nazionale e Senato. Fanno parte del Consiglio costituzionale anche gli ex presidenti della Repubblica.
Il potere giudiziario si divide tra la giurisdizione ordinaria (che cura i casi civili e penali) e quella amministrativa (che giudica i ricorsi contro i provvedimenti amministrativi). L’ultima istanza della giurisdizione ordinaria è la Corte di cassazione, mentre la suprema corte amministrativa è il Consiglio di Stato. Esistono diverse agenzie indipendenti, come organismi che svolgono attività di controllo contro gli abusi di potere.
Sebbene la Francia sia uno Stato unitario , le sue suddivisioni amministrative – regioni , dipartimenti e comuni – hanno varie funzioni legali e al governo nazionale è vietato intromettersi nelle loro normali operazioni.
I 577 deputati dell’Assemblea nazionale sono eletti per cinque anni con un sistema a doppio turno in collegi uninominali. Al primo turno viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi e un totale di voti superiore al 25% dell’elettorato registrato. Se nessun candidato raggiunge questa soglia, si tiene un secondo turno tra i primi due candidati più qualsiasi altro candidato che abbia ricevuto un voto totale superiore al 12,5% degli elettori registrati. Risulta eletto il candidato che ottiene più voti al secondo turno.
Il Senato francese è composto da 348 senatori eletti indirettamente dai dei consiglieri delle amministrazioni locali. I senatori hanno un mandato di sei anni, con la metà dei seggi che vengono eletti ogni tre anni. Il Senato gode di minore importanza rispetto all’Assemblea Nazionale, sulla maggioranza della quale il Governo deve fare affidamento: in caso di disaccordo tra le due camere, in molti casi è il volere dell’Assemblea Nazionale a prevalere, sebbene il Senato mantenga un ruolo principale per quanto riguarda gli emendamenti costituzionali.
Il Democracy Index dell’Economist Intelligence Unit classifica la Francia come una “Democrazia Completa”, al livello di paesi tipo Grecia, Spagna, Corea del Sud e Mauritius.
Nelle prossime pagine, i risultati delle ultime elezioni e i principali partiti politici francesi
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