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IL GIRAMONDO – Elezioni legislative in Germania – I partiti al voto

I SONDAGGI E I POSSIBILI SCENARI POST-ELETTORALI

In Germania sono una decina le case sondaggistiche che hanno effettuato sondaggio politici per queste elezioni.  L’andamento dei sondaggi, negli ultimi mesi, come si vede dal grafico sottostante, è stato decisamente alternato per alcuni dei maggiori partiti. Pure negli ultimi giorni di campagna elettorale ci sono state sostanziali variazioni di tendenza.

Quello che appare evidente  è che l’Unione CDU/CSU senza più Angela Merkel alla guida subirà un pesante calo rispetto alle elezioni del 2017, passando da 33% a circa il 22% perdendo quindi 1 elettore su 3.  Ottimo invece il risultato della SPD,  Dopo aver raggiunto un imbarazzante 20,5% alle scorse elezioni, i socialdemocratici sono dati ora intorno al 25% e quindi potrebbero tornare ad essere il maggior partito tedesco sia in termini di voti che di seggi.  Un grosso passo in avanti farebbero pure i verdi, che dall’8,9 del 2017 raggiungerebbero quasi il 16% dei voti, inferiore a quello che indicavano i sondaggi qualche mese fa, ma che  sarebbe di gran lunga il loro record storico.  Per il liberali dell’FDP ci sarebbe un lieve aumento di circa un punto percentuale rispetto al 10,7% di quattro anni fa, piuttosto poco considerando i milioni di voti in uscita dall’Unione.  In calo di quasi un paio di punti sarebbe la destra di AfD, che scenderebbe intorno all’11% delle intenzioni di voto, ancora forte ma senza più la “spinta propulsiva di un tempo”.  In crisi, a causa della concorrenza dei Verdi ad Ovest e di una rinnovata SPD a Est sarebbe Die Linke che i sondaggi danno in calo di quasi tre punti rispetto al 9,2% delle scorse elezioni. Infine il partito dei “Liberi elettori” sarebbe dato intorno al 3% delle intenzioni di voto, ben al di sotto comunque della soglia del 5% nazionale necessaria per entrare in parlamento e con ben poche speranze di ottenere seggi nella parte uninominale.

Se questi fossero i numeri che effettivamente usciranno dalle urne, quali sarebbero lo coalizioni possibili?

Considerando che nessuno si vuole alleare con AfD, le coalizioni possibili sulla carta sono fondamentalmente 4:  Una coalizione “semaforo” (SPD-GRüne-FDP),  una coalizione Giamaica (CDU/CSU-FDP-Grüne)  una   “RRG” (SDP-Linke-Grüne) e una rinnovata Grosse Koalition (SDP-CDU/CSU).  La GroKo potrebbe diventare una coalizione  “Kenya” o “Germania”, nel caso che si aggiungessero rispettivamente i verdi o i liberali.

Nel caso di una netta vittoria della SPD e di una netta sconfitta dell’Unione sarebbe  irrispettoso del risultato delle elezioni un governo che avesse dentro l’Unione ma non la SPD, quindi sarebbe da escludere una coalizione “Giamaica”.  La CDU/CSU si troverebbe decisamente a disagio pure in una coalizione “Kenya”  con un cancelliere socialdemocratico e in netta minoranza all’interno di un governo nettamente di centrosinistra, regalando alla FDP e all’AfD i voti dell’opposizione di centrodestra.  Una rinnovata GroKo a guida socialdemocratica d’altra parte sarebbe scomoda sia per la SDP che per la CDU/CSU. Insomma l’Unione CDU/CSU avrebbe molti motivi per decidere di passare la mano e restare all’opposizione, mentre ricostruisce  la sua dirigenza e ritrova una propria identità politica post-Merkel.

Verrebbe quindi quasi “naturale” formare una coalizione di governo tra i tre partiti “vincitori” delle elezioni: SDP, Grüne e FDP, che potrebbero quindi formare una coalizione “semaforo”.  Tale coalizione starebbe decisamente stretta ai liberali che sotto la guida di Lindner si sono spostati decisamente a destra dal punto di vista economico. Tuttavia Scholz avrebbe un’arma molto efficace per costringere Lindner a venire a patti con lui ed i verdi: la prospettiva di un governo rosso-rosso-verde”,  formato da SPD, Verdi e Linke. Scholz non ha interesse a fare un governo spostato tutto a sinistra, che avrebbe una maggioranza piuttosto ristretta in parlamento, ma potrebbe far intendere a Linder che se lui si tira fuori dal governo, sarebbe “costretto” a considerare questa ipotesi. Agli elettori di Lindner e agli imprenditori che appoggiano il suo partito sicuramente non farebbe piacere avere al potere in Germania un governo con dentro gli eredi della SED, il partito comunista della Germania Est.

Insomma a due giorni dalla elezioni la prospettiva più probabile è una coalizione “semaforo” guidata dal socialdemocratico Scholz, che segnerebbe sicuramente una svolta non solo nella politica tedesca ma anche all’interno degli equilibri politici europei. Ovviamente l’ultima parola spetta agli elettori tedeschi che con il loro voto indicheranno quale governo vogliono per la Germania dei prossimi anni.

 

Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.

Vi ricordo le prossime importanti scadenze elettorali: le elezioni parlamentari nella Repubblica Ceca dell’8-9 ottobre e quelle in Bulgaria del 14 novembre.

 

 

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